Escursione Monte Lupone per la Costa delle Tombelle

Parchi del Lazio
  1. Monti Lepini
Dati

Data: 21 Aprile 2013
Regione e provincia: Lazio, Latina
Località di partenza: Norma, località Ospedaletto
Località di arrivo: Norma, località Ospedaletto
Tempo di percorrenza: andata 2°10', ritorno 1°40'
Chilometri: 11
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: sentiero non segnato, terreno accidentale
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: sentiero da ospedaletto evidente, in cresta intuitivo, nel bosco mantenere il filo di cresta
Dislivello in salita: 820
Dislivello in discesa: 820
Quota massima: 1378
Accesso stradale: da Norma SP per Cori, al secondo bivio girare a destra, strada molto stretta, fino alla località Ospedaletto

Descrizione

Scrivi qui la descrizione e le tue impressioni!

Una bella soleggiata domenica, approfitto di 3-4 ore a disposizione per fare una passeggiata sulle mie montagne, i Monti Lepini.
Siamo sempre alla ricerca dell’altisonante montagnone appenninico che trascuriamo le vicine alture, custodi di prezione peculiarità.
Dal mio paese, Norma, non sono molti i sentieri segnati per i lepini, i pochi perlopiù cancellati e sommersi dalla vegetazione.
Per questo è importante conoscere bene tali zone, pena una chiamata alla protezione civile!
I Lepini sono un gruppo montuoso caratterizzato dal carsismo, sono infatti frequenti ampie conche, doline, inghiottitoi e voragini.
Molto varia e diversificata la flora, caratterizzata dall’alternanza di specie tipicamente mediterranee, con enormi cespugli infestanti e rovi e macchie di Lecci e Carpini, mentre sui versanti Nord imperversano ampie faggete sui pendii, e splendidi esemplari isolati di Cerri, Tassi e Carrubi sulle brulle creste.
E’ frequente incontrare gruppi di cinghiali che pascolano placidamente da cui è bene rimanere a distanza, soprattutto se presenti cuccioli con la mamma…
Tornando all’escursione, la meta del giorno è il Monte Lupone, a me il più caro, il primo visitato sin da piccolo.
Una cima che fa da spartiacque tra le 3 province di Latina, Frosinone e Roma, un boscoso monte che culmina con una brulla sassosa cima.
Splendido è il panorama, che spazia dai Colli Albani, alla costa Pontina, alle Isole Ponziane, con in primo piano il suggestivo promontorio del Circeo, mentre ad est si sviluppa la catena centrale dei Lepini, con la cima maggiore, Il Sempreviva, o come la chiamiamo noi del luogo, la Semprevisa..
Verso Nord l’orizzonte si infrange da sinistra con il gruppo del Terminillo, poi gli Ernici con il Viglio, in lontananza nelle giornate limpide svetta il Velino.
Il Lupone può essere raggiunto da tutti i versanti, Norma, Cori, Segni, Montelanico.
La scarsa visibilità dei sentieri di queste zone costringono molto spesso a farsi largo tra i rovi, che superano spesso i due metri di altezza.
Ma questo è il bello dei Lepini: il gusto del selvaggio, la ricerca di varchi improbabili, i segni che lasciano i rovi se si va come me in maniche e canzoni corti.
Il percorso odierno parte dalla località Ospedaletto sita nel comune di Norma, 600 mt di altitudine; il primo tratto è ben visibile, sentiero 3 del CAI, si costeggiano alcune colline, poi il sentiero si addentra nel bosco, sino ad un incrocio, in prossimità di grossi massi si devia verso sinistra e si sale per la Costa delle Tombelle.
Qui passerebbe l’alta via dei Monti Lepini, ma i segni sono poco evidenti, basta seguire il filo di cresta che presto la fitta vegetazione lascia spazio ad una sinuosa cresta sassosa, dove emergono splendidi esemplari di Cerri e carrubi, affiancati a tronchi enormi privi di vegetazione, bruciati dalla devastante forza delle intemperie.
La salita resta docile, fino alle pendici del versante sud del Lupone, dove inizia una decisa salita immersa nella faggeta, che in breve mi porta dai 970 ai 1327 metri dell’anticima sud.
Da qui velocemente si arriva sulla sassosa vetta del Lupone, 1378 metri.
Qualche foto, mi gusto il panorama e il suono dei silenzi di queste zone, e riprendo la via del ritorno.
La discesa nella faggeta è scomoda , per la presenza di un tappeto di fusti e rami rovesciati nel sottobosco, abbattuti dalla furia della natura, a formare un reticolo su cui fare giochi di equilibrio.
Percorro la stessa via dell’andata, in breve raggiungo l’auto.
Quante volte sono stato sul Lupone, mai fatta la stessa via.
Lo consiglio a chi vuole passare qualche ora immerso in ambienti selvaggi e vari.
qualche foto: https://picasaweb.google.com/107818293175852895763/MonteLuponePerLaCostaDelleTombelle
 
Ultima modifica di un moderatore:
complimenti per l'escursione!! quoto tutto cio' che hai detto...dalla segnaletica ai rovi :)...non mi stanchero' mai di "promuovere" e pubblicizzare i Lepini e chi non li conosce..sono monti a volte davvero selvaggi e a prova di stinco :)
 
Ciao Augusto,

concordo pienamente sullo scarso apprezzamento che talvolta riserviamo alle nostre montagnette poste vicino casa solo perchè poco frequentate dai più.

Anch'io quando capito dalle mie parti approfitto per fare qualche scarrozzata sulle mie collinette spesso con piacevoli sorprese (qualcuna l'ho anche postata9

Bei posti,

Complimenti

un saluto,

Marco
 
Grande Augusto!
Bella escursione......hai ragione abbiamo vicino casa posti bellissimi che snobbiamo solo perchè hanno altitudini modeste ma che spesso non hanno nulla da invidiare ad itinerari più gettonati.......io mi sto girando in lungo ed in largo il parco dei castelli romani in MTB e sto riscoprendo un mondo a me sconosciuto.....a due passi da casa mia.....
A presto in montagna!
 
Una cima che fa da spartiacque tra le 3 province di Latina, Frosinone e Roma,

Anche io non mi stancherò mai di promuovere i Lepini...sono i miei monti di casa, essendo cresciuto a Colleferro, all'ombra dei suoi boscosi versanti Nord...
Adoro proprio questo dei Lepini: il carattere appenninico mescolato al mediterraneo, i panorami verso le catene più importanti e il mare lì a portata di mano..faggi e fichi d'india in un tuttuno!!!!!

Permettimi solo di precisare un punto: IL LUPONE FA DA CONFINE TRA LE SOLE PROVINCE DI ROMA E LATINA, anche se in effetti quella di Frosinone resta comunque ad un tiro di schioppo dalla cima!
 
Anche io non mi stancherò mai di promuovere i Lepini...sono i miei monti di casa, essendo cresciuto a Colleferro, all'ombra dei suoi boscosi versanti Nord...
Adoro proprio questo dei Lepini: il carattere appenninico mescolato al mediterraneo, i panorami verso le catene più importanti e il mare lì a portata di mano..faggi e fichi d'india in un tuttuno!!!!!

Permettimi solo di precisare un punto: IL LUPONE FA DA CONFINE TRA LE SOLE PROVINCE DI ROMA E LATINA, anche se in effetti quella di Frosinone resta comunque ad un tiro di schioppo dalla cima!

Valerio,
hai perfettamente ragione, il lapsus deriva da una consuetudine (errata) delle nostre parti, a indicare i paesi oltre le nostre montagne appartenenti all'area del frusinate.
A presto per una prossima passeggiata magari sui Lepini.
Augusto
 
Valerio,
hai perfettamente ragione, il lapsus deriva da una consuetudine (errata) delle nostre parti, a indicare i paesi oltre le nostre montagne appartenenti all'area del frusinate.
A presto per una prossima passeggiata magari sui Lepini.
Augusto

stesso motivo per cui mi sento spesso dare del CIOCIARO, ahahahahahahah.......nonostante sia in provincia di Roma!
 
Complimenti per la scelta!

E' una delle vie di salita meno frequentate, per chi interessa aggiungo che la costa delle Tombelle è raggiungibile anche da campo di Montelanico, che è già di per sé un luogo da attraversare almeno una volta nella vita per chi ama questi luoghi.


@tutti, sulle segnature e sul turismo: per portare soldi col turismo non bastano le segnature dei sentieri, anzi (e lo dico da romano) le segnature portano una massa di giornalieri (per lo più romani) che vengono la mattina, al massimo consumano un caffé al bar del paese e se ne tornano la sera. Per un turismo stanziale (che porti soldi insomma) ci vuole ben altro, in questi posti non c' è niente che induca a pernottare e spendere un po' di soldi. Se parliamo di turismo come risorsa per gli abitanti del luogo dobbiamo ragionare un po' più da commercianti insomma.
 
Complimenti ad Augusto per la passeggiata e le foto.
Anch'io sono rimasto sorpreso da questo monte, all'apparenza insignificante vista la modesta altezza, ma che regala un panorama davvero spettacolare

a proposito, confermo in pieno la storia dei rovi....
la prossima volta ci vado con un machete lungo un metro...
fidandomi della carta de Il Lupo ho rpovato a fare l'8 dalla selva di cori (il sentiero 1 sulla carta)....
peccato che nella parte a mezza costa sotto il monte della noce (fatta al ritorno) il sentiero sia solo vagamente accennato, ed una selva intricata di rovi mi ha fatto sembrare vittima di un attacco di un centinaio di gatti in calore :-x
 
Grande Augusto!
Bella escursione......hai ragione abbiamo vicino casa posti bellissimi che snobbiamo solo perchè hanno altitudini modeste ma che spesso non hanno nulla da invidiare ad itinerari più gettonati.......io mi sto girando in lungo ed in largo il parco dei castelli romani in MTB e sto riscoprendo un mondo a me sconosciuto.....a due passi da casa mia.....
A presto in montagna!

ti consiglio di visitare le tombe rupestri "Grotticelle" nonche' il romitorio di S.Angelo in Lacu, se non lo hai gia' fatto. Poi il panorama dal Maschio D'ariano e dal Monte Ceraso e' stupendo
 
Dati

Una bella soleggiata domenica, approfitto di 3-4 ore a disposizione per fare una passeggiata sulle mie montagne, i Monti Lepini.

Siamo sempre alla ricerca dell’altisonante montagnone appenninico che trascuriamo le vicine alture, custodi di prezione peculiarità.

Tornando all’escursione, la meta del giorno è il Monte Lupone, a me il più caro, il primo visitato sin da piccolo.

qualche foto: https://picasaweb.google.com/107818293175852895763/MonteLuponePerLaCostaDelleTombelle

Penso che chi ama veramente le montagne ami, innanzitutto, quelle che l'hanno svezzato. Lì, è come se guardasse se stesso.
E solo dopo va sul montagnone appenninico per ammirarlo.

Chi invece va solo sui montagnoni snobbando per una vita intera (per non dire ignorando) le "alture" vicine, costui non va per ammirare le montagne e neppure è in grado di farlo, ma sa solo ammirare se stesso. Come un narciso.

Ciao Augusto, grazie.
 
Penso che chi ama veramente le montagne ami, innanzitutto, quelle che l'hanno svezzato. Lì, è come se guardasse se stesso.
E solo dopo va sul montagnone appenninico per ammirarlo.

Chi invece va solo sui montagnoni snobbando per una vita intera (per non dire ignorando) le "alture" vicine, costui non va per ammirare le montagne e neppure è in grado di farlo, ma sa solo ammirare se stesso. Come un narciso.

Ciao Augusto, grazie.

Grazie a te Andrea per la riflessione.
Nel mio caso il Monte Lupone sin da piccolo è stata una meta avvolta da un'aurea di magia, mistero e timore, dovuti ai racconti delle passeggiate del mio papà e alle storie dei vecchi del paese, che narravano dell'ostilità di questo monte (molti anni addietro era frequente incontrare branchi di lupi).
Poi frequentandolo mi sono affezionato alla sua "ostilità", che si traduceva nella caratteristica di essere un ambiente selvaggio e poco frequentato.
Proprio l'essenza di "selvaggio" e "inospitale", è entrata a far parte del mio modo di vivere la montagna, ma nel senso positivo del loro significato:
Concetti che consentono di vivere (o rivivere) in maniera primordiale la natura e assaporare il senso di distacco dalla civiltà, che poi è un modo per vivere (o rivivere) se stessi.
Ciao
augusto
 
Grazie a te Andrea per la riflessione.
Nel mio caso il Monte Lupone sin da piccolo è stata una meta avvolta da un'aurea di magia, mistero e timore, dovuti ai racconti delle passeggiate del mio papà e alle storie dei vecchi del paese, che narravano dell'ostilità di questo monte (molti anni addietro era frequente incontrare branchi di lupi).
Poi frequentandolo mi sono affezionato alla sua "ostilità", che si traduceva nella caratteristica di essere un ambiente selvaggio e poco frequentato.
Proprio l'essenza di "selvaggio" e "inospitale", è entrata a far parte del mio modo di vivere la montagna, ma nel senso positivo del loro significato:
Concetti che consentono di vivere (o rivivere) in maniera primordiale la natura e assaporare il senso di distacco dalla civiltà, che poi è un modo per vivere (o rivivere) se stessi.
Ciao
augusto

mio nonno era di Segni ed il Lupone si può dire sia la primissima "vetta" conquistata da bambino....
per voi del lato pontino la "vista mare" è una costante del panorama, ma per noi lato "romano" (o ciociaro ;) ) arrivare sulla cima del Lupone (o del Semprevisa, da Carpineto) era ogni volta una conquista, non solo di una cima, ma anche di un panorama "diverso"..il circeo, ponza, i laghi costieri....
mi piace pensarli cosi' i Lepini....come un ponte ideale tra due realtà, il mare e il vero appennino, diverse ma decisamente, nell'italia peninsulare, imprescindibili l'una dall'altra..

@henry.....sagge (e belle) parole. come tuo solito!
 
Leggendo tutti questi commenti mi avete fatto venire la voglia di andare sui Lepini....meteo permettendo sabato vado a farmi un anello di 22 Km......
A presto in montagna!
 
mio nonno era di Segni ed il Lupone si può dire sia la primissima "vetta" conquistata da bambino....
per voi del lato pontino la "vista mare" è una costante del panorama, ma per noi lato "romano" (o ciociaro ;) ) arrivare sulla cima del Lupone (o del Semprevisa, da Carpineto) era ogni volta una conquista, non solo di una cima, ma anche di un panorama "diverso"..il circeo, ponza, i laghi costieri....
mi piace pensarli cosi' i Lepini....come un ponte ideale tra due realtà, il mare e il vero appennino, diverse ma decisamente, nell'italia peninsulare, imprescindibili l'una dall'altra..

@henry.....sagge (e belle) parole. come tuo solito!

proprio vero che l'Italia è il Paese dei mille campanili, e forse son proprio le infinite "rigature" delle montagne ad averla resa così, separando tanti mondi diversi quante sono, semplicemente, versanti o addirittura valli.

Così bastano pochi km. per dirsi "noi" e "voi", che è bellissimo se confrontato alla melassa delle metropoli.
E a volte non servono neppure storie secolari, ad esempio quando si tratta di autonomie. Ricordo alcuni anni fa quando San Cesareo volle rendersi indipendente dal comune di Zagarolo in quanto trascurato (pagare e non ricevere, un classico), a suo di strade bloccate con copertoni in fiamme.
Gli zagarolesi dal canto loro (3 km di distanza) li apostrofavano con sommo disprezzo con un'etichetta che è tutto un programma, "capannari", per sottolineare come la frazione fosse nata appena 70 anni fa, in modo spontaneo, là dove pascolavano le pecore mentre Zagarolo aveva 2000 anni di storia dietro :biggrin:
E di episodi o situazioni simili in Italia se ne contano a decine, a centinaia.
 
proprio vero che l'Italia è il Paese dei mille campanili, e forse son proprio le infinite "rigature" delle montagne ad averla resa così, separando tanti mondi diversi quante sono, semplicemente, versanti o addirittura valli.

Così bastano pochi km. per dirsi "noi" e "voi", che è bellissimo se confrontato alla melassa delle metropoli.
E a volte non servono neppure storie secolari, ad esempio quando si tratta di autonomie. Ricordo alcuni anni fa quando San Cesareo volle rendersi indipendente dal comune di Zagarolo in quanto trascurato (pagare e non ricevere, un classico), a suo di strade bloccate con copertoni in fiamme.
Gli zagarolesi dal canto loro (3 km di distanza) li apostrofavano con sommo disprezzo con un'etichetta che è tutto un programma, "capannari", per sottolineare come la frazione fosse nata appena 70 anni fa, in modo spontaneo, là dove pascolavano le pecore mentre Zagarolo aveva 2000 anni di storia dietro :biggrin:
E di episodi o situazioni simili in Italia se ne contano a decine, a centinaia.

henry..vero.
frequentando ormai entrambi i "versanti" dei lepini, mi rendo conto come alcune montagne possano davvero fungere da spartiacque e da confine "concreto" o "simbolico"...
Ti faccio un esempio: tanto per restare a tema, un abitante di Norma può benissimo considerare "vicino" sabaudia e "lontano" colleferro...se poi vai a vedere, in linea d'aria...
norma-sabaudia circa 30 km
norma-colleferro..appena 18 km

sono i cosidetti bacini accentratori...le prime due, sebbene lontane ricadono nella medesima area (il pontino chiaramente e Latina come elemento nodale), le seconde invece no...

in effetti "il linea d'aria" frega molto come concetto...
sono le vie di comunicazioni naturali, le valli e i fiumi e ora quelle artificiali come le autostrade e le ferrovie, che veicolano il nostro concetto di distanza...

ed ecco che da colleferro ciò che senti è che Roma è "vicina" mentre il mare è "lontanuccio" quando in realtà la geografia nuda e cruda dice che il secondo è a 35 km, mentre il colosseo ne dista 45 buoni...
 
Alto Basso