Eccomi, pieno di latte miele e grappa, e ho anche dormito un pochino. Ora sto meglio!!
Allora, vediamo gli errori.
Primo, che avrebbe potuto evitare gli altri se non lo avessi fatto, intestardirmi sulla meta. Avrei potuto tranquillamente mettere la tenda a 100 metri dalla macchina, mangiare, dormire, e la mattina dopo ripartire, tanto è un posto totalmente disabitato e fuori mano. Ma mi sono intestardito su questa famosa radura, ieri mattina in ufficio non riuscivo a pensare ad altro (la mia collega mi ha anche detto se sono innamorato

), non facevo che pensare che il giorno dopo mi sarei svegliato, sarei uscito nell'aria fredda dell'alba e avrei visto il Lago illuminato dai primi raggi di sole e i boschi gialli e marrone. Ho ignorato la famosa regola dei tre, che pone al primo posto il ricovero, e questo mi ha portato a commettere tutta una serie di errori.
Camminare di notte è stato il secondo errore, anche se non ha avuto conseguenze. Io ho sempre sostenuto che con il buio totale, specialmente con la pioggia, nei boschi, in zone che non si conoscono, camminare, se non è assolutamente necessario, è una stupidata. Ne sono totalmente convinto, ma ho ignorato il buon senso, sempre pensando a quello che volevo, a dove mi ero imposto di arrivare. Se avessi ascoltato quello che predico da sempre agli altri, sarei rimasto in zona, e tutto si sarebbe risolto con una semplice notte in un posto che non era proprio il massimo. Ma comunque avrei potuto dormire in alto, dove volevo arrivare, la notte dopo, visto che avevo programmato 3 giorni e 2 notti.
Terzo errore, non ho bevuto. Ero troppo concentrato ad arrivare, a non perdere neanche un secondo. Invece stare idratati è fondamentale. Bisogna bere spesso, ancora prima di sentire la sete, è importantissimo. All'inizio non ho bevuto perchè non avevo tempo (tra l'altro per una volta non avevo la borraccia a portata di mano, ma dentro lo zaino), poi perchè avevo altro di più importante a cui pensare. Il dolore furioso alla testa probabilmente è stato causato in modo particolare dalla disidratazione.
Quarto errore, permettere di bagnarmi. Sempre per risparmiare secondi ho tenuto la giacca invece del poncho, che essendo aperto ai lati permette all'aria di asciugarti, e non mi sono tolto qualche strato. Questo mi ha infradiciato, nonostante gli abiti tecnici, che sono appunto tecnici, non magici. Tolgono l'acqua dalla pelle, ma solo fino a che questa viene prodotta in quantità limitate. Camminare a passo molto sostenuto e troppo vestito fa generare una quantità enorme di sudore. Per questo è importante mantenere la temperatura corporea il più uniforme possibile, togliendo o mettendo strati a seconda dello sforzo e della temperatura dell'aria.
Quinto errore, una volta arrivato non mi sono preso un attimo di pausa, ma ho subito iniziato a montare la tenda. Avrei dovuto invece prima fermarmi, cambiarmi, asciugarmi e bere, restare seduto per un po', mangiare qualcosa. Avevo un cambio completo, come al solito, quindi nessun problema di vestiti asciutti. Tanto la tenda avrei potuto montarla in ogni momento, visto che il buio ormai c'era. Il poncho con gli anelli si monta in un attimo fra due alberi, e crea una tettoia sotto la quale ci si può cambiare, far da mangiare, riposare anche con la pioggia. Invece ho lasciato che il corpo si raffreddasse montando la tenda e preparando materassino e sacco a pelo, riducendo il lavoro rispetto al camminare in salita, e la pioggia, il vento e la temperatura bassa hanno fatto il resto. Non so perchè ho deciso di montare la tenda. Probabilmente stavo già male prima di partire, e il mio corpo mi ha lanciato un segnale di allarme, mi ha spinto ad approntare subito un posto caldo per rintanarmi, prima del crollo.
Sesto errore, mi sono messo a dormire senza ripristinare la temperatura corporea e l'energia. Avrei dovuto invece, una volta montata la tenda e cambiato, muovermi e mangiare qualcosa di caldo, anche se onestamente non ne avevo nessuna voglia. Avrei dovuto dare al mio corpo della benzina per tenermi caldo durante la notte, visto che a pranzo avevo preso solo un panino, e a colazione un caffè. Ma con gli abiti asciutti addosso e il sacco a pelo che mi chiamava e mi diceva "vieni, sono qui, sono soffice e caldo, vieni..." ho ragionato con la pancia invece che con la testa.
Sei errori da idiota, sei errori che ho sempre ritenuto così banali, così stupidi, che mai avrei pensato di poter fare io. Come un pilota di formula uno che botta la macchina parcheggiando in garage: assurdo, impensabile!! Invece mi è capitato, non una volta ma ben sei volte nel giro di poche ore!!! Ho fatto sei cose che so perfettamente da sempre che non si devono fare. Ci ho pensato parecchio, soprattutto stamattina finchè aspettavo che facesse giorno. Probabilmente sono partito già con l'influenza, e questa mi ha un po' annebbiato le idee. Non riesco a darmi nessun'altra spiegazione, perchè se queste cose le avesse fatte un altro adesso sarei ancora li a dargli del cogl....!
Vabbè, spero che questo possa servire ad altri: il riparo prima di tutto, evitare di bagnarsi se le temperature sono troppo vicine allo zero, stare idratati, stare nutriti, tenersi caldi. E soprattutto, se ci si accorge che non si riesce ad arrivare dove si è previsto, fermarsi!!!
Vado a farmi un altro bel bicchierone di grappa latte e miele (poco latte

), poi vado a nanna. Pensando però che potrei essere in un bel bosco autunnale, con dei colori incredibili, nel silenzio, nell'aria pizzicante delle temperature che iniziano a scendere sotto lo 0. Se solo non avessi fatto degli errori da pirla. Cavolo, come mi brucia

Stavolta devo proprio ammettere di essere stato un idiota
Notte!