- Parchi dell'Umbria
-
- Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Dati
Data: 05-06/06/2010
Regione e provincia: Marche (MC) - Umbria (PG)
Località di partenza: Visso (MC)
Località di arrivo: Campi - Norcia (PG)
Tempo di percorrenza: 3.30h - 2.30h
Chilometri: 17.11
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: in alcuni tratti il sentiero non è ben segnalato
Periodo consigliato: tutto l'anno
Segnaletica: Carta dei Sentieri del Parco Nazionale dei Monti Sibillini - SELCA
Dislivello in salita: 722m
Dislivello in discesa: 773m
Quota massima: 1473m s.l.m.
Accesso stradale: da Visso
Descrizione
Arrivo con l'autobus a Visso alle 15,15 circa e mi metto subito in cammino. Pur avendo molte ore di luce questo lato del Cardosa non mi è noto (anche se ben collegato con una carrareccia): conosco la salita dalla valle di Varogna con partenza da Nocelleto, fatta un paio di anni fa.
Comunque di buona lena cerco l'accesso del sentiero da Visso e qui le prime incertezze.
Il sentiero 302, secondo la numerazione che ho sulla cartina, non si trova facilmente (le indicazioni invece sono perfette per il Grande Anello dei Sibillini). Dopo qualche giro in tondo trovo uno dei classici segnali bianchi e rossi e il numero 302 scolorito. Mi avvio contento e mi trovo di fronte un sentiero impraticabile dopo pochi metri. Rovi, erbacce, piante e altro ostruiscono la via. Non ho tempo nè voglia di fare il SAS e mi dirigo verso la carrareccia carrabile che sale al Cardosa.
Il caldo e il peso dello zaino mi fanno sudare ben presto copiosamente.
Quando riesco taglio i tornanti tramite il sentiero che, più in alto, è libero (sembra un controsenso).
Giungo così alla chiesetta di Madonna del Cardosa, carina, immersa in mezzo ai monti e anche un pò inquietante. Poco oltre trovo una cascatella molto invitante, ma non mi fermo: le titubanze iniziali mi hanno fatto fare tardi.
Dopo la cascatella il sentiero praticamente scompare. Si trova solo un segno rosso-bianco su un albero ma oltre i soliti rovi impediscono di proseguire. Mi fermo, studio la cartina, mi guardo intorno e mi accorgo che sono quasi fuori dal bosco. Mi inoltro in mezzo alle sterpaglie e dopo parecchi contorcimenti riesco a passare.
Meraviglia! Trovo, su un sasso, un segno che indica il sentiero. Credo che sia stato solo un colpo di fortuna, considerando che l'ho visto per caso.
Ad ogni modo emergo dalla boscaglia e ritrovo la carrareccia che sale da Visso. La salita diventa una lunga passeggiata fino alla base del Cardosa, all'arrivo del sentiero che sale da Nocelleto.
Sono quasi le sette.
Allestisco il campo, mi preparo la cena e me ne vado a dormire.
Alle 6.10 sono già sveglio e, dopo una rapida colazione, smonto tutto e riprendo il cammino. Devo scendere fino a Campi, passando da Campi Vecchio, per incontrarmi con la famiglia, che mi viene a prendere per andare a Castelluccio
.
Salgo sul Poggio Valcagora e, a vista, punto in direzione SO dove conto di incrociare il sentiero del Grande Anello.
Il paesaggio è incantevole, la temperatura meravigliosa, mi sento bene e in pace con me stesso.
Dopo un pò arrivo al sentiero, lo prendo senza indugi e dopo un'oretta (?) sono finalmente a Campi Vecchio.
Da lì scendo a valle e mi fermo ad attendere alla chiesa di S. Salvatore, dove mi preparo un caffè e leggo il libro che mi sono portato.
Simpatica escursione senza difficoltà a parte le incertezze sul sentiero.
Pernotto in situazione fantastica e con temperatura decisamente frizzante.
Data: 05-06/06/2010
Regione e provincia: Marche (MC) - Umbria (PG)
Località di partenza: Visso (MC)
Località di arrivo: Campi - Norcia (PG)
Tempo di percorrenza: 3.30h - 2.30h
Chilometri: 17.11
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: in alcuni tratti il sentiero non è ben segnalato
Periodo consigliato: tutto l'anno
Segnaletica: Carta dei Sentieri del Parco Nazionale dei Monti Sibillini - SELCA
Dislivello in salita: 722m
Dislivello in discesa: 773m
Quota massima: 1473m s.l.m.
Accesso stradale: da Visso
Descrizione
Arrivo con l'autobus a Visso alle 15,15 circa e mi metto subito in cammino. Pur avendo molte ore di luce questo lato del Cardosa non mi è noto (anche se ben collegato con una carrareccia): conosco la salita dalla valle di Varogna con partenza da Nocelleto, fatta un paio di anni fa.
Comunque di buona lena cerco l'accesso del sentiero da Visso e qui le prime incertezze.
Il sentiero 302, secondo la numerazione che ho sulla cartina, non si trova facilmente (le indicazioni invece sono perfette per il Grande Anello dei Sibillini). Dopo qualche giro in tondo trovo uno dei classici segnali bianchi e rossi e il numero 302 scolorito. Mi avvio contento e mi trovo di fronte un sentiero impraticabile dopo pochi metri. Rovi, erbacce, piante e altro ostruiscono la via. Non ho tempo nè voglia di fare il SAS e mi dirigo verso la carrareccia carrabile che sale al Cardosa.
Il caldo e il peso dello zaino mi fanno sudare ben presto copiosamente.
Quando riesco taglio i tornanti tramite il sentiero che, più in alto, è libero (sembra un controsenso).
Giungo così alla chiesetta di Madonna del Cardosa, carina, immersa in mezzo ai monti e anche un pò inquietante. Poco oltre trovo una cascatella molto invitante, ma non mi fermo: le titubanze iniziali mi hanno fatto fare tardi.
Dopo la cascatella il sentiero praticamente scompare. Si trova solo un segno rosso-bianco su un albero ma oltre i soliti rovi impediscono di proseguire. Mi fermo, studio la cartina, mi guardo intorno e mi accorgo che sono quasi fuori dal bosco. Mi inoltro in mezzo alle sterpaglie e dopo parecchi contorcimenti riesco a passare.
Meraviglia! Trovo, su un sasso, un segno che indica il sentiero. Credo che sia stato solo un colpo di fortuna, considerando che l'ho visto per caso.
Ad ogni modo emergo dalla boscaglia e ritrovo la carrareccia che sale da Visso. La salita diventa una lunga passeggiata fino alla base del Cardosa, all'arrivo del sentiero che sale da Nocelleto.
Sono quasi le sette.
Allestisco il campo, mi preparo la cena e me ne vado a dormire.
Alle 6.10 sono già sveglio e, dopo una rapida colazione, smonto tutto e riprendo il cammino. Devo scendere fino a Campi, passando da Campi Vecchio, per incontrarmi con la famiglia, che mi viene a prendere per andare a Castelluccio
Salgo sul Poggio Valcagora e, a vista, punto in direzione SO dove conto di incrociare il sentiero del Grande Anello.
Il paesaggio è incantevole, la temperatura meravigliosa, mi sento bene e in pace con me stesso.
Dopo un pò arrivo al sentiero, lo prendo senza indugi e dopo un'oretta (?) sono finalmente a Campi Vecchio.
Da lì scendo a valle e mi fermo ad attendere alla chiesa di S. Salvatore, dove mi preparo un caffè e leggo il libro che mi sono portato.
Simpatica escursione senza difficoltà a parte le incertezze sul sentiero.
Pernotto in situazione fantastica e con temperatura decisamente frizzante.
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