henry thoreau la vita nei boschi

Io sono andato avanti nella lettura perche' dove non trovavo punti interessanti passavo oltre. e quindi raggiungiamo un accordo: non scrivero' altre critiche sul libro aspetto che tu lo finisca e magari poi commentiamo alla fine. Pero' non riesco proprio a scrivere che viveva si da solo nei boschi in una capanna ma era ad un miglio dal paese e riceveva spesso visite....non era quello che mi aspettavo. Se dovessi fare un paragone con questo altro grande:

Amazon.com: Alone in the Wilderness: Dick Proenneke, Bob Swerer Sr., Bob Swerer: Movies & TV

direi che non c'e' storia,questo e' wildrness.

Ho visto il film ma non ho letto il libro. Ma immagino che era questo il libro adatto a me.

Allora non ti fermare con le critiche perchè è grazie a queste che la discussione stava diventando interessante.
Da quel poco che ho letto fino ad ora sta vicino al suo paese e si sta costruendo la casa con attrezzi prestati e legno riciclato di un'altra capanna. Ma dai tempi che ha nello svolgere il lavoro non ha proprio premura perchè credo che la sua indole era un mix di filosofo, monaco tibetano condita con una flemma micidiale che per come sono fatto io già mia aveva fatto uscire dai gangheri, infatti il suo stile lento e molle nello scrivere devo essere sincero mi da sui nervi. E' da questa constatazione che capisco come io sono parte di un sistema che va 100000 volte più veloce del suo sistema del 1845 che a lui sembrava veloce. Insomma credo che a seguire i ritmi di oggi ht avrebbe pensato seriamente a fare il pellegrino o al suicidio (scusate l'esagerazione)!!

Ad ogni modo ora mi costringi:lol: ad acquistare il libro che proponi e leggermelo e commentarlo!! Che bello questa specie di critica letteraria mi piace sempre di più. Piccola parentesi per ora vado a rilento perchè sto leggendo tre libri in contemporanea, comunque darò una bella accelerata. inoltre e mia abitudine che se inizio un testo LO DEVO LEGGERE TUTTO!!:)
 
Io sono andato avanti nella lettura perche' dove non trovavo punti interessanti passavo oltre.

....non era quello che mi aspettavo.

Se dovessi fare un paragone con questo altro grande:

Amazon.com: Alone in the Wilderness: Dick Proenneke, Bob Swerer Sr., Bob Swerer: Movies & TV

direi che non c'e' storia,questo e' wildrness.

Ho visto il film ma non ho letto il libro. Ma immagino che era questo il libro adatto a me.


Caro Silvano (quando si dice: nomen omen, o meglio ancora "un nome, un destino" :D), quelle parole che avrei voluto scrivere su "Walden" le avevo lasciate apposta in sospeso perchè "temevo" che prima o poi qualcuno sarebbe irmasto deluso. Più che altro intendevano essere delle "precauzioni d'uso" nella lettura...ma poi ho soprasseduto: e sai perchè ?
Perchè i "consigli d'uso" (un po' come la posologia dei farmaci indicata sui bugiardini) sono in ogni caso troppo semplicistici rispetto alla complessità del problema generale che sta alla radice, e non lo risolvono.
QUesto problema è il misteriosissimo segreto della comunicazione: il rapporto tra chiunque voglia comunicare qualcosa e tutti coloro cui si rivolge.
Che ciò avvenga attraverso la scrittura, le arti figurative, la musica, l'arte in genere, la questione è sempre la stessa: chi scrive vuol comunicare UN messaggio, chi recepisce riceve MILLE messaggi diversi. Per il semplice fatto che UNO invia, mentre TANTI ricevono. Perchè parliami di arte, dunque di umanesimo, che non è categorizzabile in qualcosa di oggettivo come lo sono i numeri: e infatti nessuno comunica qualcosa utilizzando la matematica o la fisica, sebbene anche queste riservino spesso sorprendenti armonie che hanno dei bagliori artistici.
Non parliamo poi quando i messaggi attraversano i decenni o i secoli, quando cioè a uno che comunica corrispondono intere generazioni a recepire, con tutte le trasformazioni "mentali" che già il solo fatto del progresso comporta sulla specie umana: la perdita di certe sensibilità e l'acquisizione di "nuove" sensibilità, un po' come l'impossibilità di imparare qualsiasi altra lingua nello stesso modo in cui si è avuto l'imprinting, unico e irripetibile, di quella madre: vibrazioni, fonetica, slang. La scomparsa di certi modelli e il sorgere di nuovi, anche modelli assolutamente "di base" come la bellezza femminile, basti pensare a chi mai avrebbe oggi l'istinto di considerare "belle" le donne sei-sette-ottocentesche considerate tali in infinite rappresentazioni artistiche, per non voler riandare alle Veneri di 2-3 millenni fa. Oppure se oggi ci si sognerebbe di ispirarsi nell'edilizia e nell'architettura ai canoni estetici del barocco.
Ma non solo: ancora più alla radice c'è la questione del rapporto tra chi parla e chi ascolta. Che per quanto mi riguarda io ho sempre visto così: chi parla ha il diritto di esprimere tutto ciò che si sente di dire, e di prenderso tutto lo spazio che gli serve; ma deve mettere in conto che chi ascolta ha anche lui, a sua volta, il sacrosanto diritto di ascoltare solo ciò che vuole, che gli piace, che ritiene utile.
E' proprio per questo che "un" messaggio si trasforma in inifiniti mesaggi ni entrata; che quel "saltare pezzi" che tu hai fatto io lo trovo più che legittimo. E' esattamente quello che moltissimi lettori hanno fatto per opere enciclopediche, dove ciascun lettore ha il diritto di "costruirsi" il proprio specifico, personale distillato di ciò che legge.
Mi viene in mente "I Miserabili": a tutt'oggi sono rimasto lettore di una storia che mi commosse ignorando totalmente le centinaia di pagine di pura rievocazione storiografica. E così facendo non credo affatto di aver mancato di rispetto a Vuctor Hugo. Così come basta pensare all'eterna diatriba tra chi esalta e chi detesta quel tormentone dei nostri anni liceali, "I Promessi Sposi", e se siano oppure no un cardine della nostra letteratura.

Ma tutto questo avviene per un motivo molto semplice: perchè i nostri occhi non "guardano" tutto ciò che "vedono", nè le nostre orecchie "ascoltano" tutto ciò che "sentono", ma solo una parte.
Si guarda e si ascolta ciò che NOI scegliamo di vedere e sentire, ossia ciò che ci appaga.
Una bruttura (intesa in modo del tutto soggettivo) può imporsi alla vista o all'udito, non allo sguardo o all'ascolto; e lo stesso vale quindi per la lettura, che essendo immaginazione è come un concentrato di sensazioni: vista, udito, olfatto. Il bosco di Thoreau nel quale il lettore di Thoreau si "aspetta" di inoltrarsi attraverso il suo libro è tutto questo: ma le sensazioni di chi scrive non possono appagare le attese, molteplici, diversissime, infinite, di tutti coloro che leggono. E' chi legge che deve filtrarle, distillarle, trovare il personale "precipitato" di quel bosco o, semplicemente, riconoscere che le proprie attese non sono state per nulla avvicinate. Più che legittimo ! E' un diritto.
Certo, si potrebbe obiettare se sia giusto o meno che un lettore si avvicini "condizionato" dalle attese oppure se debba farlo a cuore aperto, e in questo senso la mia opinione è che in generale i consigli o le recensioni di libri (come di film, o di qualsiasi forma di arte) rischino sempre di essere controproducenti, ma qui si aprirebbe un altro discorso.

Qui voglio solo sottolineare come la questione abbia implicazioni concretissime anche nel nostro piccolo: io sono del tutto cosciente che chi mi legge ha il pieno diritto di ignorare in tutto o in parte ciò che scrivo nei miei post, se li ritiene logorroici, troppo lunghi, faticosi da portare a termine, se in altri termini il dis-piacere della lettura sopravanza l'eventuale piacere dei contenuti. E per questo non mi sono mai sognato minimamente di "offendermi" se molti l'hanno fatto o anche detto, anzi !

Ciao!
 
@HT
"Oppure se oggi ci si sognerebbe di ispirarsi nell'edilizia e nell'architettura ai canoni estetici del barocco. "

Preferisco di gran lunga il gotico
 
Allora....... Walden non mi piace per diverse ragioni ma non perche' non sia un bel libro, solo non rientra nel genere di lettura che preferisco. Io leggo di solito d'estate le storiucce di W. Smith,di H. Robbins, Irwin Shaw,Meltzer ,Strati, Follett e Camilleri. Mi sono lasciato convincere a comprare questo libro non per l'autore ma per il tema trattato o quello che pensavo trattasse.
 
Allora....... Walden non mi piace per diverse ragioni ma non perche' non sia un bel libro, solo non rientra nel genere di lettura che preferisco. Io leggo di solito d'estate le storiucce di W. Smith,di H. Robbins, Irwin Shaw,Meltzer ,Strati, Follett e Camilleri. Mi sono lasciato convincere a comprare questo libro non per l'autore ma per il tema trattato o quello che pensavo trattasse.

anche io l'ho preso per lo stesso motivo e sto cercado la chiave di lettura giusta immedesiandomi nei tempi vissuti dallo scrittore, dal periodo storico, dall'ueso e i costumi per cercare di capire il suo pensiero.

Per il momento mi colpicsce (in negativo) la sua "mollezza" NEL SUO STILE DI VITA. Vedo dai suoi scritti un uomo che avrebbe vissuto così come ha vissuto. Un po come quelle persone che, oggi, non si buttano nella mischia semplicemente perchè non piace la società. Con tutto il rispetto oltre a essere un filosofo mi sembra anche un disadattato sociale che va a vivere nel bosco per protesta, ma bosco non tanto imboscato perchè comunque la società brutta e schifosa per com'è offre sempre tante comodità e un sendo di sicurezza che la solitudine totale non da, società corrotta e comodita che nonostante ci si rende conto della loro inutilità fanno..."sempre comodo"!!!
 
Ultima modifica:
@kall
Allora o letto le prime 200 pagine, a parte la lentezza con cui scrive mi sembra che il suo pensiero sia chiaro sulla società usi e costumi in cui ht sta vivendo. L'ho letto con molta attenzione e sto sottolineando i passi più interessanti e sto facendo come lui, mi sto concentrando a riflettere su questi passi, mi sto fermando, mi sto rallentando (almeno quando leggo questo libro). Sto provando a fare come lui cioè cerco di trovare il tempo per rallentare e riflettere cosa che la nostra società, stile di vita frenetico non ci permette reprimendo in buona parte la nostra indole umana.

Riflettendo l'uomo estremizza tutto. Vi ricordate la parte iniziale dove parla del vestiario? Ebbene nel 1845 c'era il vestiario che diventava un'occasione di sfoggio, per darsi delle arie per dire io sono meglio dell'altro. Anche oggi spesso si scelgono cose solo per seguire la moda e non per necessità (con tutto il rispetto per le persone che le possiedono), mi riferisco ai suv, ai televisori da 50 e passa pollici, anche alle attrezzature super tecnologiche e leggere per il trekking che spesso molti di noi vanno ad acquistare, la cosa avrebbe senso se si dovesse andare a scalare un 8000! Mi riferisco ai coltellacci blasonati da 100 e passa euro in leghe speciali, titanio ecc che poi non servono in escursione, un opinel da 8 sarebbe più che sufficiente!!
Mi riferisco al computer con 2 tb di hd e 8 gb di ram. In pratica si spendono soldoni su pc che hanno caratteristiche da server ma che vengono usati a casa per navigare su internet!!

ht aveva ragione oggi le forme sono diverse, ma si sta più attenti alla forma che alla sostanza!! (meno male che sono spartano!!) Credo comunque che le 200 pagine che ho letto sono molto interessanti. Già allora parlava dell'importanza della lettura impegnata, cazzarola spesso mi trovo a regalare libri ai miei amci proprio con lo scopo di incentivarli proprio perchè aprono la mente e contengono il SAPERE.

Più contemporaneo di lui non cè nessuno. Noi spesso facciamo le escursioni, lui si spinse a vivere a contatto con la natura. Lui poteva fare quello, noi le escursioni non mi sembra poi che siamo tanto differenti!!
 
Ribadisco quanto scritto al post n. 44. Riguardo il suo pensiero,la sua dottrina, ritendo di non avere adeguata preparazione per poterne disquisire a fondo. Non ritendo i suoi scritti pero' di mio interesse.
 
Sono dell'opinione che non siamo noi a trovare i libri, ma il contrario, e proprio ieri mentre stavo cercando tutt'altro, in un mercatino dell'usato, è successo con "vita nei boschi" 1,50 euro, ma poiché da più di un tot nessuno se lo era comprato, c'era pure il 50% di sconto :)
Ottimo incontro :)
 
Sono dell'opinione che non siamo noi a trovare i libri, ma il contrario, e proprio ieri mentre stavo cercando tutt'altro, in un mercatino dell'usato, è successo con "vita nei boschi" 1,50 euro, ma poiché da più di un tot nessuno se lo era comprato, c'era pure il 50% di sconto Ottimo incontro
Hahahahha decisamente quel libro ha trovato te... e per andare sul sicuro si è pure azzerato di prezzo xD
Leggilo con calma, è per lo più uno scritto filosofico e dice cose che fanno davvero riflettere. L'unico libro cui ho messo orecchie quà e là (di solito li tengo immacolati) per segnare le pagine con un pensiero interessante.

Per me è risultato un po' pesante ma spesso e volentieri di punto in bianco lo prendo e leggo un capitolo, senza seguire un ordine. Ogni capitolo ha pensieri profondi di per se e fa riflettere a modo suo.
 
Finito da poco di leggere...
Da leggere lentamente... in cammino, in mezzo alla natura ma anche, perchè no, nel caos della vita... Ti sbatte in faccia la semplicità della vita, del vivere... ti sbatte in faccia il fatto che le complicazioni sono solo nostre... e volute nonostante non sono cercate...
Si deve vivere con semplicità.... semplificare....

L'ultima frase mi ha lasciato a bocca a aperta... una folgorazione di semplicità...

Ora devo inziare "Lettere ad un cercatore di se" sempre di Thoureau...
 
Ragazzi vorrei mettere una pietra tombale su questo libro:

Per me, WALDEN..........


E' UNA C.....TA PAZZZEESSSCCCAAAA!!!!!!!!!!!
 
Ultima modifica di un moderatore:
Per me, WALDEN.......... E' UNA C.....TA PAZZZEESSSCCCAAAA!!!!!!!!!!! __________________

Non solo per te pare.

Bill Bryson in "una passeggiata tra i boschi" parla dell'autore con questi termini:

<< L'incredibilmente lagnoso e pedante Henry David Thoreau pensava che la natura fosse una splendida cosa, una meraviglia anzichenò, nella misura in cui sapeva di poter tornare in città in qualunque momento per fare rifornimento di pasticcini e vino di malto. Quando però ebbe l'occasione di sperimentare la natura vera, in occasione di una visita a Katahdin nel 1846, se la fece letteralmente addosso. In quel caso non si trattava del docile mondo fatto di campi verdeggianti e di sentieri dorati dal sole adagiati tra i boschi che fiancheggiavano i sobborghi dela sua nativa Concord del Massachusetts, ma di un paesaggio primordiale e opprimente, "livido e selvaggio... inospitale e minaccioso", adatto a "uomini più vicini agli animali selvaticidi quanto non siamo noi". L'esperienza lo portò, per usare le parole di un suo biografo, addirittura "sull'orlo di una crisi isterica".>>
 
Non solo per te pare.

Bill Bryson in "una passeggiata tra i boschi" parla dell'autore con questi termini:

<< L'incredibilmente lagnoso e pedante Henry David Thoreau pensava che la natura fosse una splendida cosa, una meraviglia anzichenò, nella misura in cui sapeva di poter tornare in città in qualunque momento per fare rifornimento di pasticcini e vino di malto. Quando però ebbe l'occasione di sperimentare la natura vera, in occasione di una visita a Katahdin nel 1846, se la fece letteralmente addosso. In quel caso non si trattava del docile mondo fatto di campi verdeggianti e di sentieri dorati dal sole adagiati tra i boschi che fiancheggiavano i sobborghi dela sua nativa Concord del Massachusetts, ma di un paesaggio primordiale e opprimente, "livido e selvaggio... inospitale e minaccioso", adatto a "uomini più vicini agli animali selvaticidi quanto non siamo noi". L'esperienza lo portò, per usare le parole di un suo biografo, addirittura "sull'orlo di una crisi isterica".>>


Sto leggendo anche io il libro di Bryson giusto in questi giorni... sono opinioni... e si deve ammettere che in certi capitoli Toureau si dilunga su questioni magari banali... e molte pagine ti trascini...il mio commento è sull'opera intera...
C'è da pensare e tener conto quando è stata scritta...
All'inizio dell'era industriale all'incirca, Thoreau già diceva quanto fosse sbagliato il sistema che stava per arrivare... Questo è geniale secondo me...
poi che è pedante lo condivido su alcune pagine... Poi paragonare un viaggio di 3400 Km sugli Appalachi non è la stessa cosa che vivere quindi far casa nei boschi... due realtà che, anche se entrambe sono a contatto con la natura, sono totalmente diverse... ;)
 
Grande Semi, infatti ho letto anche io il passaggio che hai pazientemente riportato e che ovviamente condivido. Mi devo ricredere anche sulla "seconda" parte di " una passeggiata nei boschi " ma che preferisco rispetto a Walden, buono per andare al.... IMHO. Ciao.

p.s. : Purtroppo, mi sa', che il libro perfetto,sintesi di walden e una passeggiata nei boschi, ovvero,secondo il mio modo di vedere, l'escursionismo fatto dal Sig. Rossi, non esista, in giro per adesso ci sono solo libri di eventi Himalayani,Everisti,K2 isti e Hannapurnomani. Ci aggiorniamo.
 
Se devo essere sincero non riesco a finire nessuno dei due, il primo è effettivamente troppo "lento" e il secondo mi infastidisce un pò la faciloneria con cui ha intrapreso il tutto (non hai mai indossato un paio di scarponi e parti per il più lungo e selvaggio sentiero degli states).

Uno vede la natura tipo i cerbiatti che mangiano dalla mano di Biancaneve e l'altro non si capisce che cosa ci sia andato a fare, non fa altro che parlare dei pericoli della natura americana, ma non c'è proprio niente di bello??

Se cambi il tuo pseudonimo in "Sig. Rossi" e scrivi "l'escursionismo fatto da me" comprerò il libro.
 
Allora permettetemi un commento il buon ht come scrittore non è che era sta cima!!! E' chiaro che quello che scrive lo fa non con lo scopo di intrattenimento com potrebbe fare un moderno scrittore di bestseller!! diciamocelo che come scrive offre un risultato letterario che è una palla, amava la natura tanto da rifugiarvisi, ma non scrive e tanto meno descrive la natura con l'entusiasmo che il lettore di oggi si aspetta. E' di certo un flop letterario e i suoi pensieri non sono poi così profondi da essere tanto degni di nota. E' comunque uno che ha scritto qualcosa che può o non può interessare. Credo che la moglie...poverina doveva avere la sensazione che il marito fosse uscito di senno!!! Non posso dire che è un bel libro, ma posso dire che se mi dovessi fare la domanda chissà come si viveva a quei tempi in america in mezzo alla natura credo che forse in parte ht ha risposto. Del resto lui non ci andava per cacciare, insomma non aveva uno scopo e alla fine non si capisce il senso della sua scelta...il libro....una sola!! (alla romana), una pacco!!(alla palermitana). IMHO
 
Vado controcorrente, io lo trovo meraviglioso. Trovo giusto il ritmo col quale accompagna i pensieri che stimola. Purtroppo lo sto leggendo la sera a letto, mi piacerebbe leggerlo dentro una tenda al caldo, alla luce di una candela. Non ho voglia di finirlo, vado piano.
 
Vado controcorrente, io lo trovo meraviglioso. Trovo giusto il ritmo col quale accompagna i pensieri che stimola. Purtroppo lo sto leggendo la sera a letto, mi piacerebbe leggerlo dentro una tenda al caldo, alla luce di una candela. Non ho voglia di finirlo, vado piano.

No, in fondo se ti riesci ad immedesimare ai suoi tempi, stile di vita etc non è male...però è di un lento allucinante!!!


E' moscio, moscio se ci avesse messo un po più di entusiasmo nelle descrizioni credo che sarebbe stato un libro formidabile:)
 
Walden

Ho letto un pò i post e ho trovato delle recensioni molto dure riguardo Walden.
Per prima cosa vorrei dire che H.T. fù una grande scrittore americano d'avanguardia e Walden rappresenta uno dei suoi capolavori insieme a Disobbedienza Civile.
Ho letto il libro chissà quante volte e spesso lo riprendo per alcuni passaggi davvero fantastici.
Il rapporto uomo-natura non è mai stato meglio esplicitato, il suo esperimento è affascinante e non banale ma di certo non rappresenta un manuale per la sopravvivenza, forse avete sbagliato libro.
Ma fare certe affermazioni è davvero poco elegante e rispettoso, sopratutto se riferite ad un autore così brillante e sincero.

Spero che un giorno vi verrà la voglia di riprenderlo, magari con più calma, e sono sicuro che lo apprezzerete e lo gusterete in pieno.
 
Non mi dilungherò in noiose argomentazioni sulle idee di Thoreau e su quanto lo apprezzo ma non si può dire che il suo Walden sia un libro moscio...
...forse lo hai letto tu con poca passione e con un blocco mentale
Anche Madmax, che a leggere le date ho capito che lo stai leggendo da un mese e mezzo, e a letto alla sera :rofl:
Thoreau bisogna leggerlo in mezzo alla natura e scrollandosi di dosso tutte le sovrastrutture della nostra epoca altrimenti risulterà un povero illuso che farnetica, ponendosi alla lettura nel modo giusto anche le 40 o 50 pagine ( non ricordo ma erano molte ) in cui parla del lago vicino alla sua casetta che possono sembrare pesantissime risulteranno di una poesia e un romanticismo unici !

Concordo con chi sopra di me ha detto che non è affatto un manuale o un trattato tecnico su come soppravvivere alla natura, Thoreau sicuramente era un cittadino con la puzza sotto al naso che per "distinguersi" ha scelto di fare l'eremita ma con il suo esperimento ha trovato la vera essenza della vita nel rapporto con la natura e ha anticipato con grande lungimiranza il declino che ci aspettava. Lui ci insegna ad ascoltare la natura, certo parla di filosofia e sembra tutto un discorso in astratto ma se capito è forse più pratico che imparare a fare una calata in corda doppia...
Se lo avessimo ascoltato chissà come sarebbe stata la nostra civiltà ora, forse un pochino più sana e rispettosa, di sè stessa e di ciò che la circonda..

Scusate mi sono fatto prendere un po' troppo, rischio di non finirla più !
Detto ciò ognuno la può pensare come vuole, ci mancherebbe ma credo che non vada offeso nessuno soprattutto il mio "profeta" :biggrin: e non vadano sminuite in questa maniera idee e pensieri alquanto profondi, non è il valutare quanto sa scrivere bruno vespa, si parla di tesi di un certo valore, condivisibili o no ma pur sempre rispettabili !
 
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