Proposta La traversata della Majella orientale

infatti, a parte il "piccolo" contrattempo dei 600 mt di dislivello da rifare in salita dopo 10 ore di cammino, è veramente una valle spettacolare.

In effetti ripensando un po' a tutti i possibili itinerari è un posto quasi inaccessibile nel senso letterale del termine, dove ci si può finire solo per sbaglio (esattamente come noi).
Poiché è cieca e per arrivarci non si può partire "da sotto", da qualsiasi parte la si prenda occorre una vera circumnavigazione con tanto di salita e ridiscesa che poi significano, al ritorno, nuovamente risalita e ridiscesa.
Il che significa in ogni caso oltre 3000 m. di dislivello (a occhio credo che facendo a/r passando dall'Acquaviva siano addirittura 3300/3400).
L'unica opzione "umana" per raggiungerla, che quindi si può pensare di fare intenzionalmente e non appunto "per sbaglio", è partire e tornare dal Blockhaus, perché bene o male sta a oltre 2000 m.
Ma anche questo credo che non lo faccia nessuno perché a nessuno verrà mai in mente di pianificare un itinerario che abbia come meta finale, di fatto, un canyon come quello (cioè un imbuto in discesa) anziché una cima.

Quindi la morale di tutto ciò credo sia che lì di esseri umani - perlomeno in primavera/estate/autunno - se ne siano visti ben pochi nell'arco dei secoli dei secoli, certo non più di quanti se ne siano visti nelle aree più sperdute del pianeta. Con la differenza, però, che si tratta di Italia :D
Forse solo in inverno ci capita qualcuno perché i salti diventano una favolosa cascata di ghiaccio, e forse perché addirittura i dislivelli sono appianati dalla neve rendendo così il canyon raggiungibile anche dal basso: però il discorso di prima vale lo stesso perché in quel caso le rocce sono comunque sepolte sotto uno strato di ghiaccio e neve e molte di quelle meraviglie non sono visibili (le impronte fossili, la neve perenne confusa con l'altra, gran parte dei massi), quindi è come se si fosse in tutt'altro ambiente.
 
Sono tornato in zona domenica e, alla luce di una giornata splendida, ho visto e capito tutto.
Dal vivo vista dalla Carozza la Val Forcone impressiona per bellezza e ripidezza, ma per arrivare alla Carozza (dove prendere il sentiero che molto in alto aggira i salti), bisogna salire la Cima Murelle, oppure prima del nevaio impettare dritti verso la cresta che dalla cima scende verso la sella che congiunge le Murelle al Martellese e divide la val Forcone dalla valle dell'Inferno (appunto la Carozza).
A tal proposito ho aggiunto 5 nuove foto alla galleria della traversata.
 
Sono tornato in zona domenica e, alla luce di una giornata splendida, ho visto e capito tutto.
Dal vivo vista dalla Carozza la Val Forcone impressiona per bellezza e ripidezza, ma per arrivare alla Carozza (dove prendere il sentiero che molto in alto aggira i salti), bisogna salire la Cima Murelle, oppure prima del nevaio impettare dritti verso la cresta che dalla cima scende verso la sella che congiunge le Murelle al Martellese e divide la val Forcone dalla valle dell'Inferno (appunto la Carozza).
A tal proposito ho aggiunto 5 nuove foto alla galleria della traversata.

Della serie: ci mancava il giochino "Scopri le differenze" :lol:

Comunque la curiosità deve avermi drogato e sono andato subito a vedermele.
E' la prima volta in vita mia che un posto mi lascia come "strascico" postumo così intenso la sensazione di averne visto solo un pezzetto: non tanto con i 5 sensi o per essermi risparmiato come fatica fisica, quanto in termini di "consapevolezza" di ciò che avevo davanti, e quindi di approccio mentale.

La stessa differenza che sta racchiusa in quel tuo "Ho visto e capito tutto"; ecco, io è come se avessi solo visto.
E in fondo dev'essere stato lo stesso per te, visto che ci sei subito ritornato.

Ciao.
 
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