Se dovessi scrivermi una linea guida a mio uso e consumo, per cui senza velleità di uso "universale", la farei come segue:
In presenza evidente di alghe o di una colorazione anomale sulle tonalità del rosso/marrone o composti odorigeni (cioè che sono fonti di "odore") e, fermo restando di trovarmi in reale condizioni di necessità, dopo aver cercato (senza successo) fonti alternative, dopo aver considerato che in caso di intossicazione da cianobatteri o tossine si possono avere controindicazioni anche serie sino al possibile decesso (anche se estremamente remoto), mi comporterei come segue:
Eviterei in primo luogo la bollitura per evitare di creare un aeresol di alghe/tossine che potrebbero intossicarmi oltre ad essere del tutto inutile al fine dell'eliminazione di questo inquinante.
In funzione dell'attrezzatura a mia disposizione ho una serie di possibili soluzioni; queste attrezzature sono:
a) Desalinatore + carboni attivi + ipoclorito di sodio
b) Desalinatore + ipoclorito di sodio
c) Desalinatore (ovvero un apparecchio di filtrazione per osmosi inversa)
d) Filtro meccanico (0.3-0.1 micron) + carboni attivi + ipoclorito di sodio
e) Filtro meccanico (0.3-0.1 micron) + ipoclorito di sodio
f) Filtro meccanico (0.3-0.1 micron) + carboni attivi
g) Filtro meccanico (0.3-0.1 micron)
Il grado di sicurezza con una maggior percentuale di possibilità di estrazione di alghe/cianobatteri/tossine è da considerarsi a decrescere, ovvero, la soluzione "a" presenta un maggior grado di sicurezza rispetto alla soluzione "g".
Le attrezzature "a", "b" e "c", pur rappresentando il maggior grado di sicurezza, rappresenta una condizione che molto probabilmente un "normale" escursionista Italiano, in giro per le Alpi, non avrà mai; in primo luogo per il costo (un desalinatore o anche chiamato dissalatore, ha un costo di almeno 700/800 euri), peso ed in secondo luogo per la natura stessa dell'oggetto (nasce per depurare acque "salate"). Per cui queste tre tipologie sono da intendersi solo a fini "didattici" o "accademici".
Le attrezzature "d", "e", "f" e "g" sono, invece, più alla portata di un escursionista "particolarmente" prudente, o previdente che si voglia.
Applicherei le stesse regole, o il buon senso, che userei per approvvigionarmi di acqua non potenzialmente contaminata da alghe/cianobatteri/tossine; il tutto per individuare sia il punto adeguato da cui prelevare l'acqua e sia per farlo materialmente ponendo particolare attenzione alla prefiltrazione.
Eseguirei una prima filtrazione meccanica.
Verserei, per ogni litro di acqua, 3 o 4 gocce di ipoclorito di sodio (Amuchina al 1.5%, ovvero 1.5 gr di ipoclorito di sodio in 100 ml) e lascerei riposare per almeno 3 ore. Questo passaggio lo considererei particolarmente importante, nel senso che se non disponessi di ipoclorito di sodio rivaluterei nuovamente se effettivamente mi trovo in una condizione tale da dover per forza utilizzare questa fonte di approvvigionamento. La dose di 3 o 4 gocce equivale a circa 2.25 - 3 mgr/lt di ipoclorito di sodio.
Dopo questa disinfezione rifarei un passaggio nel filtro meccanico, in particolar modo se è dotato di carboni attivi, e visto che il tempo di filtrazione è di pochi minuti la cosa sarebbe ininfluente dopo aver aspettato 3 ore per la disinfezione.
Dopo tutto questo sarei, ragionevolmente, nella condizione di avere una quantità di acqua con una scarsa (o prossima al nulla) carica di alghe/cianobatteri/tossine.
A questo punto, se volessi essere più realista del re, la farei bollire sia per eliminare l'eccesso di cloro e sia per eliminare eventuali altri elementi patogeni.
Due considerazioni generali.
La prima esistono filtri meccanici che dispongono di carboni attivi inclusi nel corpo di filtrazione che filtri meccanici con "serbatoio" esterno di carboni attivi. I primi sono ad esempio il katadyn hiker, katadyn combo, katadyn vario, katadyn mybottle purifier mentre i secondi sono normalmente accessori quali, ad esempio, il katadyn bottle adapter con carboni attivi. Io mi sono riferito ai katadyn ma ovviamente esistono in commercio altri produttori che fanno prodotti analoghi.
La seconda è che questo processo è una operazione lunga e non esente, alla fine (ma come qualsiasi cosa nella vita), da rischi; per tanto uno dovrebbe saper valutare bene se effettivamente si trova in reali condizioni di necessità prima di procedere con una procedura del genere.
Ecco, io farei cosi ........ commenti ?
Ciao, Gianluca