Tempo di bollitura sufficiente per rendere l'acqua "potabile"

Occhio, la nostra società è iperigienizzata ma anche molto inquinata!
Cento anni fa, pur essendoci poca igiene, era difficile imbattersi in agenti inquinanti come quelli che oggi possono essere trovati anche nel più incontaminato dei luoghi.

Secondo me, poi, evitare di bere acqua di dubbia provenienza non significa voler evitare di entrare in contatto con la natura, ma solo cercare di non fare cavolate di cui doversi pentire.
L'Italia, fortunatamente, è un paese ricco di acqua ed è quasi impossibile trovare un luogo dove non sia possibile bere da una fonte sicura.
Se poi si vogliono fare prove per dimostrare al mondo di essere forti, robusti, selvatici o altro, che si beva pure dal primo torrente che capita!

La questione non è evitare il contatto con la natura, ma il cercarlo ad ogni costo ed a scapito della propria salute.
Poi cosa ci sia di contatto con la natura nel bere acqua in cui sono state disciolte sostanze chimiche non riesco a capirlo.

Per esperienza personale posso solo dirti che mi è capitato più volte di vedere amici con crampi allo stomaco dopo aver bevuto da un torrente, così come non ho avuto problemi dopo aver bevuto da una fonte posta proprio sotto a un pascolo.


Rispondo al volo solo al primo puntoche sto uscendo...riguardo all'inquinamento..se la metti da quel punto di vista, nemmeno bollitura, cloro iodio, permanganato o quantaltro' sono di una qualunque utilita'...

Si parlava di potabilizzazione da microorganismi, quindi di controllo microbiologico dell'acqua, se si scende nella questione inquinanti chimici e metalli pesanti siamo messi male perche' lo zaino e' un po' piccolo per un laboratorio chimico, e l'improvvisazione da questo punto di vista richiede non solo delle competenze da perito chimico, ma anche da botanico, geologo e biologo
 
sulla bollitura penso che siamo d'accordo. Una 5 minuti di eboll. a meno di essere proprio sfigati dovrebbero bastare. Il mio pensiero, dopo la visita al lago di Vico va invece alle tossine algali e alla loro termolabilita'. Faro' una ricerca sul tema

Ragazzi purtroppo una brutta notizia::cry:
Dopo una ricerca sul web devo giungere alla conclusione che la quasi totalità delle TOSSINE ALGALI è termostabile!
Cio' significa che bere un'acqua inquinata da alghe o cianobatteri tossinogeni anche se bollita in autoclave a 140°C per 6 ore può creare seri problemi!
Quindi attenzione prelevando acqua soprattutto da laghi, stagni e invasi che questa non abbia colorazioni anomale in particolare rosso o marrone di varie gradazioni
 

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la quasi totalità delle TOSSINE ALGALI è termostabile!
Quindi attenzione prelevando acqua soprattutto da laghi, stagni e invasi che questa non abbia colorazioni anomale in particolare rosso o marrone di varie gradazioni

Ottimo, nel senso di "buono a sapersi", non nel senso di "che bella notizia" :D. Ma quindi sono proprio le tossine a resistere al calore?

Per esempio, nel caso del batterio del botulino, le tossine a 80° già non sono più pericolose, e le spore, anche se resistono alla bollitura, comunque di per sé non sono pericolose per l'uomo. Ma se, come in questo caso, sono le tossine a essere termoresistenti... ahi ahi.

Questa cosa delle alghe, pertanto, è molto "inquietante", ma sapendolo si evitano comportamenti potenzialmente pericolosi. Chiaramente... uno non va a prendere l'acqua da certe fonti di approvvigionamento a meno che proprio non sia messo male, molto male...


P.S.: visto che l'argomento è molto molto simile, forse si potrebbe unire questo thread a quello di "Potabilizzare l'acqua", per avere tante informazioni tutte in unico thread.
 
Sì questa delle alghe e dei cianobatteri è una problematica poco conosciuta. Io me ne sono occupato tempo fa perchè appassionato di estremofile cioè organismi che vivono in condizioni estreme. Alcune alghe (e Cianobatteri) quando per cause (spesso umane) proliferano in modo abnorme (Bloom) producono tossine molto pericolose sia per ingestione, ma anche per inalazione (aerosol da vento) e per consumo di molluschi, pesci, ecc, inquinati. Assenti nei corsi d'acqua almeno che non siano emissari di bacini inquinati, possono invece contaminare tratti di mare, laghi, stagni, ma anche vasche tipo abbeveratoi. Quindi è bene prestare la massima attenzione!
 
Quello che ho sempre asserito fino ad ora e' legato ad una preventiva valutazione delle acqua che si intende prelevare.
Farlo con acque che mostrano un aspetto tipo la foto che hai inserito tu...e' da pazzi....o da disperati.

Mi e' capitato, anche se di rado, di prelevare acqua da un bordo lago o dalle pozze formate in mezzo ad un sentiero, ma sempre con le necessarie accortezze, buche a 2 metri di distanza dal lago e solo acqua che non ha avuto il tempo di marcire nelle pozze, ed in entrambi casi previa sterilizzazione.

Certo che cacciare la borraccia in un lago simile e buttarla giu non e', come qualcuno ha voluto affermare nei miei confronti, da "rambo", ma da coglioni.
E adesso e' dimostrato da gruccione, che pure il farla bollire 2 ore non serve se non si impara prima a riconoscere un'acqua potenzialmente pericolosa da una pura
 
Ragazzi purtroppo una brutta notizia::cry:
Dopo una ricerca sul web devo giungere alla conclusione che la quasi totalità delle TOSSINE ALGALI è termostabile!
Cio' significa che bere un'acqua inquinata da alghe o cianobatteri tossinogeni anche se bollita in autoclave a 140°C per 6 ore può creare seri problemi!
Quindi attenzione prelevando acqua soprattutto da laghi, stagni e invasi che questa non abbia colorazioni anomale in particolare rosso o marrone di varie gradazioni
Ma si trovano anche in acque dolci, ovvero non salate ?
Te lo chiedo perchè il problema delle tossine algali, di solito, sono legate ai molluschi bivalvi filtratori e da quello che ho letto lo divengono perchè il mollusco è saturo di queste tossine.
Per lo meno, questo è quello che sapevo io ...... se hai notizie/informazioni diverse ...... ben venga :si:

Ciao, Gianluca
 
Ragazzi purtroppo una brutta notizia::cry:
Dopo una ricerca sul web devo giungere alla conclusione che la quasi totalità delle TOSSINE ALGALI è termostabile!
Cio' significa che bere un'acqua inquinata da alghe o cianobatteri tossinogeni anche se bollita in autoclave a 140°C per 6 ore può creare seri problemi!
Quindi attenzione prelevando acqua soprattutto da laghi, stagni e invasi che questa non abbia colorazioni anomale in particolare rosso o marrone di varie gradazioni

Grazie Gruccione per la notizia, sai niente sul filtraggio meccanico attraverso Katadyn o similari, forse potrebbero essere eliminate o almeno ridotte sensibilmente?
Grazie
ciao
Francesco
 
Sicuramente @Grucione avrà una risposta più esaudiente ma visto la natura dell'elemento mi verrebbe da pensare che solo mediante l'osmosi inversa potresti eliminare questi elementi.

Ciao, Gianluca
 
Le vostre considerazioni meritano risposte (per quello che so) e ulteriori approfondimenti (per quello che non so):D
Questi organismi possono essere presenti sia in mare (mari chiusi con poco ricambio e forte pressione antropica tipo Adriatico, Baltico) come pure in acque salmastre e dolci. Parliamo sempre di bacini e non di acque correnti.
Alghe o Cianobatteri sono in genere unicellulari di dimensione media (> di 7-8 micron) e quindi possono essere filtrate tramite le apposite membrane.
Ma il problema (approfondimentoo_O) è se le tossine siano presenti solo nel corpo della cellula o se vengano secrete nell'acqua. Nella seconda ipotesi essendo sostanze di elevato peso molecolare dovrebbero (dico dovrebbero!) essere bloccate da una membrana semipermeabile (osmosi).
Cmq è un problema reale legato soprattutto al consumo dei molluschi bivalvi che vengono continuamente monitorati dagli istituti zooprofilattici
 
:wall:o_O:wall::no::ka::cry:
Altre brutte notizie! La microcistina (la tossina in questione) è presente sia come endocellulare che disciolta nelle acque. Quindi i microfiltri da soli non servono a un tubo! Dal punto di vista chimico è un peptide cioè una miniproteina formata da una piccola catena di aminoacidi abbastanza simile alla tossina dell'Amanita falloide e come questa (mannaggia!) termostabile.
Buone notizie invece per il trattamento in tandem microfiltrazione + osmosi inversa: la prima tratterrebbe i ciano e la seconda la tossina. Ma io la cavia non la farei:no::no::no:
 
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Altre brutte notizie! La microcistina (la tossina in questione) è presente sia come endocellulare che disciolta nelle acque. Quindi i microfiltri da soli non servono a un tubo! Dal punto di vista chimico è un peptide cioè una miniproteina formata da una piccola catena di aminoacidi abbastanza simile alla tossina dell'Amanita falloide e come questa (mannaggia!) termostabile.
Buone notizie invece per il trattamento in tandem microfiltrazione + osmosi inversa: la prima tratterrebbe i ciano e la seconda la tossina. Ma io la cavia non la farei:no::no::no:

Ottima informazione, in buona sostanza quell'acqua li non si beve punto e basta, certo che se provoca gli stessi problemi della tossina dell'amanita falloide la situazione è veramente drastica... peggio di così!!!
 
No non provoca gli stessi effetti. Quelli dell'Amanita sono ahimè insuperabili!:poke:
La microcistina è cancerogena e se assunta in forti dosi emorragica. Il contatto con la pelle può provocare irritazioni di tipo allergico.
Sì hai ragione tu: prima di utilizzare un'acqua è bene guardare con cosa si ha a che fare;)
 
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Altre brutte notizie! La microcistina (la tossina in questione) è presente sia come endocellulare che disciolta nelle acque. Quindi i microfiltri da soli non servono a un tubo! Dal punto di vista chimico è un peptide cioè una miniproteina formata da una piccola catena di aminoacidi abbastanza simile alla tossina dell'Amanita falloide e come questa (mannaggia!) termostabile.
Buone notizie invece per il trattamento in tandem microfiltrazione + osmosi inversa: la prima tratterrebbe i ciano e la seconda la tossina. Ma io la cavia non la farei:no::no::no:
Se è una proteina siamo nell'ordine (dimensionale) da 1 nm a 10 nm ed ovviamente, come hai detto tu, una filtrazione meccanica non ci fà un ciufolo (i filtri sono sull'ordine del 0.3-0.2-0.1 micron cioè 10-100 volte più larghi).
Incuriosito sono andato a cercare in internet (san google) e mi sono imbattituto in questo documento http://centrostudinatura.it/public2/documenti/531-1444.pdf che sarebbe interessante leggere.
Stando a questo documento si potrebbe ri-considerare il tutto non come una nuova pandemia per gli escursionisti ma come l'ennesimo rischio da considerare (e se l'ho letto bene)

Ciao, Gianluca
 
Se è una proteina siamo nell'ordine (dimensionale) da 1 nm a 10 nm ed ovviamente, come hai detto tu, una filtrazione meccanica non ci fà un ciufolo (i filtri sono sull'ordine del 0.3-0.2-0.1 micron cioè 10-100 volte più larghi).
Incuriosito sono andato a cercare in internet (san google) e mi sono imbattituto in questo documento http://centrostudinatura.it/public2/documenti/531-1444.pdf che sarebbe interessante leggere.
Stando a questo documento si potrebbe ri-considerare il tutto non come una nuova pandemia per gli escursionisti ma come l'ennesimo rischio da considerare (e se l'ho letto bene)

Ciao, Gianluca

Scaricato... per leggerlo ci vorrà un pò!
grazie
 
Interessante er piddieffe!:D Gli ho dato una prima occhiata ma poi lo leggerò con attenzione e lo commenterò. Grazie a te e a
sant'INTERNET!!!
:pio::pio::pio:
:si::si::si:
:si::si::si:
:si::si:
CHE CI CONSENTE DI TROVARE TUTTO E SUBITOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!
 
Se dovessi scrivermi una linea guida a mio uso e consumo, per cui senza velleità di uso "universale", la farei come segue:

In presenza evidente di alghe o di una colorazione anomale sulle tonalità del rosso/marrone o composti odorigeni (cioè che sono fonti di "odore") e, fermo restando di trovarmi in reale condizioni di necessità, dopo aver cercato (senza successo) fonti alternative, dopo aver considerato che in caso di intossicazione da cianobatteri o tossine si possono avere controindicazioni anche serie sino al possibile decesso (anche se estremamente remoto), mi comporterei come segue:

Eviterei in primo luogo la bollitura per evitare di creare un aeresol di alghe/tossine che potrebbero intossicarmi oltre ad essere del tutto inutile al fine dell'eliminazione di questo inquinante.

In funzione dell'attrezzatura a mia disposizione ho una serie di possibili soluzioni; queste attrezzature sono:

a) Desalinatore + carboni attivi + ipoclorito di sodio
b) Desalinatore + ipoclorito di sodio
c) Desalinatore (ovvero un apparecchio di filtrazione per osmosi inversa)
d) Filtro meccanico (0.3-0.1 micron) + carboni attivi + ipoclorito di sodio
e) Filtro meccanico (0.3-0.1 micron) + ipoclorito di sodio
f) Filtro meccanico (0.3-0.1 micron) + carboni attivi
g) Filtro meccanico (0.3-0.1 micron)

Il grado di sicurezza con una maggior percentuale di possibilità di estrazione di alghe/cianobatteri/tossine è da considerarsi a decrescere, ovvero, la soluzione "a" presenta un maggior grado di sicurezza rispetto alla soluzione "g".

Le attrezzature "a", "b" e "c", pur rappresentando il maggior grado di sicurezza, rappresenta una condizione che molto probabilmente un "normale" escursionista Italiano, in giro per le Alpi, non avrà mai; in primo luogo per il costo (un desalinatore o anche chiamato dissalatore, ha un costo di almeno 700/800 euri), peso ed in secondo luogo per la natura stessa dell'oggetto (nasce per depurare acque "salate"). Per cui queste tre tipologie sono da intendersi solo a fini "didattici" o "accademici".

Le attrezzature "d", "e", "f" e "g" sono, invece, più alla portata di un escursionista "particolarmente" prudente, o previdente che si voglia.

Applicherei le stesse regole, o il buon senso, che userei per approvvigionarmi di acqua non potenzialmente contaminata da alghe/cianobatteri/tossine; il tutto per individuare sia il punto adeguato da cui prelevare l'acqua e sia per farlo materialmente ponendo particolare attenzione alla prefiltrazione.

Eseguirei una prima filtrazione meccanica.

Verserei, per ogni litro di acqua, 3 o 4 gocce di ipoclorito di sodio (Amuchina al 1.5%, ovvero 1.5 gr di ipoclorito di sodio in 100 ml) e lascerei riposare per almeno 3 ore. Questo passaggio lo considererei particolarmente importante, nel senso che se non disponessi di ipoclorito di sodio rivaluterei nuovamente se effettivamente mi trovo in una condizione tale da dover per forza utilizzare questa fonte di approvvigionamento. La dose di 3 o 4 gocce equivale a circa 2.25 - 3 mgr/lt di ipoclorito di sodio.

Dopo questa disinfezione rifarei un passaggio nel filtro meccanico, in particolar modo se è dotato di carboni attivi, e visto che il tempo di filtrazione è di pochi minuti la cosa sarebbe ininfluente dopo aver aspettato 3 ore per la disinfezione.

Dopo tutto questo sarei, ragionevolmente, nella condizione di avere una quantità di acqua con una scarsa (o prossima al nulla) carica di alghe/cianobatteri/tossine.

A questo punto, se volessi essere più realista del re, la farei bollire sia per eliminare l'eccesso di cloro e sia per eliminare eventuali altri elementi patogeni.

Due considerazioni generali.
La prima esistono filtri meccanici che dispongono di carboni attivi inclusi nel corpo di filtrazione che filtri meccanici con "serbatoio" esterno di carboni attivi. I primi sono ad esempio il katadyn hiker, katadyn combo, katadyn vario, katadyn mybottle purifier mentre i secondi sono normalmente accessori quali, ad esempio, il katadyn bottle adapter con carboni attivi. Io mi sono riferito ai katadyn ma ovviamente esistono in commercio altri produttori che fanno prodotti analoghi.
La seconda è che questo processo è una operazione lunga e non esente, alla fine (ma come qualsiasi cosa nella vita), da rischi; per tanto uno dovrebbe saper valutare bene se effettivamente si trova in reali condizioni di necessità prima di procedere con una procedura del genere.

Ecco, io farei cosi ........ commenti ?

Ciao, Gianluca
 
Ragazzi purtroppo una brutta notizia::cry:
Dopo una ricerca sul web devo giungere alla conclusione che la quasi totalità delle TOSSINE ALGALI è termostabile!
Cio' significa che bere un'acqua inquinata da alghe o cianobatteri tossinogeni anche se bollita in autoclave a 140°C per 6 ore può creare seri problemi!
Quindi attenzione prelevando acqua soprattutto da laghi, stagni e invasi che questa non abbia colorazioni anomale in particolare rosso o marrone di varie gradazioni


...si mette male! Valutare la salubrità dell'acqua diventa sempre più difficile e pericoloso. E' chiaro che ognuno di noi cerca di portarsi appresso la quantità che può (e lì il problema non si pone) ma per escursioni prolungate il problema rimane...
Grazie Gruccione!
 
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