Trekking Alta via delle Prealpi Venete - TV1 (con variante)

Data: 12/13 marzo 2023
Regione e provincia: Veneto - Treviso/Belluno
Località di partenza: Fener - Alano di Piave (BL)
Località di arrivo: Belluno
Tempo di percorrenza: 15 ore in movimento
Chilometri: 66km
Grado di difficoltà: facile
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: ideale da marzo a novembre, con il giusto spirito di adattamento è possibile farla anche in invernale
Segnaletica: decisamente scadente fino al Rif.Posa Puner, discreta fino a Malga Mont, ottima da lì in poi
Dislivello in salita: 3100d+
Dislivello in discesa: 2860d-
Quota massima: Malga Mariech (1490m)
Accesso stradale: Statale feltrina SR348



Descrizione

Per inaugurare la stagione dei trekking di più giorni, complice la stagione invernale avida di precipitazioni nevose, domenica mattina sono partito in compagnia di un vecchio amico per la TV1. Dopo aver fatto colazione abbiamo raggiunto in auto la stazione di Fener e alle ore 8.00 stavamo già superando il Piave in direzione Segusino. L’inizio non è stato tra i più memorabili, complice il traffico sempre piuttosto intenso di questo tratto stradale e la segnaletica pressoché inesistente all’inizio del percorso. Abbiamo imboccato una strada secondaria che seguiva indicativamente la linea del metanodotto ma ben presto stavamo ravanando nel bosco in assenza di un vero e proprio sentiero segnalato. Seguendo la traccia GPX che fortunatamente avevo caricato sul mio Instinct siamo riusciti a ritrovare la strada che da San Vito di Valdobbiadene sale verso il Monte Orsere e da lì abbiamo proseguito (quasi sempre su strada forestale) continuando a guadagnare quota fino alla ex seggiovia di Pianezze.
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Da qui parte un ripido sentiero che sale il versante sud del Monte Barbaria e alle 12.30 abbiamo raggiunto Malga Mariech dove ci siamo fermati per riprendere fiato e mettere qualcosa sotto i denti. Siamo ripartiti seguendo la dorsale su piacevoli saliscendi che regalano un panorama eccezionale sulla pianura veneta: dalla laguna di Venezia ai colli Euganei, dall’infinita striscia argentata del Piave che corre verso il mare alle pendici del massiccio del Grappa che chiude verso nord le ampie distese coltivate della marca trevigiana.
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Raggiungiamo di lì a poco il Rifugio Posa Puner, frequentatissimo, dove prendiamo due birre in bottiglia da bere una volta giunti a fine tappa. Proseguiamo superando in sequenza il piccolo bivacco Salvadella, il bel bivacco di Malga Mont e Malga Canidi prima di imboccare un sentiero dissestato che, con una repentina discesa, ci conduce al valico di Praderadego. Con qualche apprensione per la totale assenza di fonti d’acqua che ci costringono a centellinare le nostre riserve decidiamo come da programma di perseguire risalendo il versante opposto al passo in direzione Forcella Foran. La salita è una sberla in pieno volto, il sentiero è in buona parte eroso dall’acqua e sale ripidissimo senza darci il tempo di rifiatare dopo i numerosi chilometri fino a qui percorsi. Teniamo botta e stringendo i denti alle 17.40 raggiungiamo finalmente il bivacco Casera Vallon Scuro, chiudendo la nostra prima tappa a quota 33 chiometri con 2200mt di dislivello positivo.
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Per la serata avremmo compagnia; due ragazze con il loro cane sono arrivate poco prima di noi e stanno sistemando le loro cose. Facciamo della legna, accediamo il caminetto, ci scoliamo la con soddisfazione la birra acquistata nel pomeriggio al rifugio e, dopo aver preparato è divorato un‘ottima cena rigenerante ci congediamo ritirandoci nel soppalco per riposare.

L’indomani ci svegliamo di buon ora, facciamo colazione e dopo aver raccattato le nostre cose e salutato le nostre coinquiline alle 7.30 ripartiamo per la nostra TV1. Facciamo una veloce ricognizione al bivacco di Casera Costacurta, anch’esso molto frequentato quella notte a giudicare dalla condensa sui vetri della zona notte e da una Lanshan picchettata poco più in là nell’ampio spiazzo verde che circonda il bivacco. Continuiamo la nostra marcia raggiungendo il Passo San Boldo e, attraversata la strada statale, riprendiamo a salire dapprima su tornanti cementati e successivamente su un ripidissimo sentiero che ci fa guadagnare rapidamente quota e in un paio d’ore ci conduce a La Cisa.
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Perdendo leggermente quota superiamo alcuni nuclei di baite tra il Col dei Gai e La Posa per poi imboccare la strada asfaltata che, affacciandosi sul lago di Lago, corre sul crinale fino ai Piani di Frassené. Da qui proseguiamo salendo leggermente fino a raggiungere la località Pian dele Femene dove decidiamo di abbandonare la TV1 (che proseguirebbe salendo sui colli successivi per poi scendere a Fadalto) per imboccare una sezione della Traumpfad, la mitica via che collega Monaco di Baviera a Venezia. Scendiamo rapidamente per il Canal de Limana fino a calpestare i verdi pascoli di Malga Montegal dove ci fermiamo per preparare il pranzo. Da qui in poi solo tanta tanta discesa su asfalto superando gli abitati di Valmorel, Tassei, Piandelmonte, Medil e Castoi prima di raggiungere Belluno, dopo aver accumulato anche oggi oltre 33 chilometri e 900mt di dislivello positivo.
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Gran bella scarpinata, io ho bellissimi ricordi di quella traversata!

La breve ma devastante salita al Col dei Moi alla fine del primo giorno deve essere stata una mazzata con già 30Km e 2000m D+ sulle gambe!

Acqua ricordo anch'io che dopo il Posa Puner più nulla...al passo Praderadego non c'è ormai nessun bar/ristorante aperto, alla fine dove l'avete trovata? Solo alla cisterna del Vallon Scuro? (Tra parentesi, come era il livello della cisterna? Che è da un pezzo che non piove!)

Secondo giorno un po' mi dispiace che abbiate dirottato dall'AV, la cresta del Col delle Poiatte / Monte Pezze è incantevole!

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...ma capisco che logisticamente fosse molto più comodo tagliare giù per la Traumpfad per raggiungere Belluno ed il treno/bus per tornare a Fener

Ad ogni modo complimenti per la gamba! :D
 
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Acqua ricordo anch'io che dopo il Posa Puner più nulla...al passo Praderadego non c'è ormai nessun bar/ristorante aperto, alla fine dove l'avete trovata? Solo alla cisterna del Vallon Scuro? (Tra parentesi, come era il livello della cisterna? Che è da un pezzo che non piove!)
La cisterna dell’acqua piovana del Vallon Scuro era completamente vuota…Ci siamo arrangiati sciogliendo della neve: abbiamo prima passato la neve sciolta in uno scaldacollo in lana per rimuovere la sporcizia maggiore e poi abbiamo filtrato l’acqua con il Sawyer. Situazione a dir poco preoccupante…se continua così quest’estate la vedo grigia per le escursioni multi-day! :(
 
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