- Parchi del Lazio
-
- Parco Regionale dei Monti Simbruini
Dati
Data: Martedì, 20 Agosto 2013
Regione e provincia: Lazio (Roma)
Località di partenza: Cimata di Vallepietra
Tempo complesssivo: 4h cammino + 1h sosta
Segnaletica: Presente con recente vernice bianco-rossa
Quota massima: M. Autore, 1856 m
Album fotografico: Passeggiata al M. Autore
Descrizione
In estate per me è ormai consuetudine passare qualche giorno di Agosto a Vallepietra, un paese montano noto piú per la presenza del santuario dedicato alla SS. Trinità che per la sua posizione in un ambiente naturale incontaminato e isolato dagli altri centri urbani; ideale per una vacanza estiva all'insegna del relax e alle porte di Roma.
È immerso nelle montagne dei Simbruini e offre vari percorsi naturalistici da fare a piedi o in bicicletta, oppure a cavallo se ci fosse l'occasione di averne uno. Le vette principali sono in ordine di altezza il M. Tarino e il M. Autore. Entrambi non raggiungono i 2000 m di altezza ma, soprattutto il primo, non hanno nulla da invidiare rispetto agli appennini oltre i 2000 m.
Il M. Autore è poco più alto di 1800m. La sua vetta è abbastanza ampia e presenta l'attacco finale molto dolce che poco si differenzia dal resto del percorso. Il panorama offre una bella vista sui monti Simbruini e sugli Ernici, sul Velino e nella valle su cui si erge il suggestivo paesino di Vallepietra. Venendo dalla parte di Subiaco si raggiunge facilmente la vetta dalla zona di Livata, lasciando la macchina nei pressi di Campo dell'Osso.
Quest'anno ho avuto l'occasione di farmi una passeggiata sul M. Autore con un mio amico del posto. Abbiamo scelto un itinerario che parte dalla Cimata, il punto più vicino al santuario per lasciare la macchina. Da qui, scarponi ai piedi, si scende per un sentiero abbastanza ampio fino ad arrivare al santuario, quindi si continua fino in fondo alla via in cui si imbocca un sentiero segnato con i classici segni di vernice bianco rossa molto recenti. Si attraversa un boschetto che ogni tanto offre suggestivi affacci sulla vallata sottostante. Al termine del bosco si raggiungono gli ''scarpegli'', una scarpata di roccette che, in assenza di segnaletica, potrebbero disorientare chi passa di qui per la prima volta. Superata questa scarpata si arriva al Passo Procoio, da cui si inizia a godere il panorama a 360°. Da qui la vetta è ormai vicina e il pezzo piú faticoso è superato. Si continua a seguire l'evidente sentiero che passa prima per un fontanile, poi attravesa una bella radura nel bosco e all'uscita del bosco, pur se il sentiero continua a essere segnato, si può seguire a vista la croce di vetta ormai evidente.
Per il ritorno abbiamo scelto di passare lungo il sentiero che si svolge sul crinale del Colle della Tagliata, al di sopra del santuario. Per seguire questo sentiero si deve tornare al Passo Procoio e continuare a camminare sul crinale, cosí da intercettare la solita segnaletica bianco-rossa. Il sentiero è panoramico e in breve ti fa ritornare alla Cimata, cioè al punto di partenza.
Si segue così un percorso ad anello non faticoso e di facile rintracciabilità, panoramico e rilassante, che, in estate, consiglierei anche a chi vuole avere i primi approcci con la montagna.
Data: Martedì, 20 Agosto 2013
Regione e provincia: Lazio (Roma)
Località di partenza: Cimata di Vallepietra
Tempo complesssivo: 4h cammino + 1h sosta
Segnaletica: Presente con recente vernice bianco-rossa
Quota massima: M. Autore, 1856 m
Album fotografico: Passeggiata al M. Autore
Descrizione
In estate per me è ormai consuetudine passare qualche giorno di Agosto a Vallepietra, un paese montano noto piú per la presenza del santuario dedicato alla SS. Trinità che per la sua posizione in un ambiente naturale incontaminato e isolato dagli altri centri urbani; ideale per una vacanza estiva all'insegna del relax e alle porte di Roma.
È immerso nelle montagne dei Simbruini e offre vari percorsi naturalistici da fare a piedi o in bicicletta, oppure a cavallo se ci fosse l'occasione di averne uno. Le vette principali sono in ordine di altezza il M. Tarino e il M. Autore. Entrambi non raggiungono i 2000 m di altezza ma, soprattutto il primo, non hanno nulla da invidiare rispetto agli appennini oltre i 2000 m.
Il M. Autore è poco più alto di 1800m. La sua vetta è abbastanza ampia e presenta l'attacco finale molto dolce che poco si differenzia dal resto del percorso. Il panorama offre una bella vista sui monti Simbruini e sugli Ernici, sul Velino e nella valle su cui si erge il suggestivo paesino di Vallepietra. Venendo dalla parte di Subiaco si raggiunge facilmente la vetta dalla zona di Livata, lasciando la macchina nei pressi di Campo dell'Osso.
Quest'anno ho avuto l'occasione di farmi una passeggiata sul M. Autore con un mio amico del posto. Abbiamo scelto un itinerario che parte dalla Cimata, il punto più vicino al santuario per lasciare la macchina. Da qui, scarponi ai piedi, si scende per un sentiero abbastanza ampio fino ad arrivare al santuario, quindi si continua fino in fondo alla via in cui si imbocca un sentiero segnato con i classici segni di vernice bianco rossa molto recenti. Si attraversa un boschetto che ogni tanto offre suggestivi affacci sulla vallata sottostante. Al termine del bosco si raggiungono gli ''scarpegli'', una scarpata di roccette che, in assenza di segnaletica, potrebbero disorientare chi passa di qui per la prima volta. Superata questa scarpata si arriva al Passo Procoio, da cui si inizia a godere il panorama a 360°. Da qui la vetta è ormai vicina e il pezzo piú faticoso è superato. Si continua a seguire l'evidente sentiero che passa prima per un fontanile, poi attravesa una bella radura nel bosco e all'uscita del bosco, pur se il sentiero continua a essere segnato, si può seguire a vista la croce di vetta ormai evidente.
Per il ritorno abbiamo scelto di passare lungo il sentiero che si svolge sul crinale del Colle della Tagliata, al di sopra del santuario. Per seguire questo sentiero si deve tornare al Passo Procoio e continuare a camminare sul crinale, cosí da intercettare la solita segnaletica bianco-rossa. Il sentiero è panoramico e in breve ti fa ritornare alla Cimata, cioè al punto di partenza.
Si segue così un percorso ad anello non faticoso e di facile rintracciabilità, panoramico e rilassante, che, in estate, consiglierei anche a chi vuole avere i primi approcci con la montagna.



















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