Escursione Sella del Marmagna da Lagdei

Avete mai dovuto desistere?


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Parchi dell'Emilia-Romagna
  1. Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
Data: 14 e 15 giugno 2016 (vedi sotto)
Regione e provincia: Emilia Romagna, Parma
Località di partenza: Lagdei (parcheggio del rifugio)
Località di arrivo: 200 m prima della sella del Marmagna
Tempo di percorrenza: 3 ore scarse
Chilometri: boh!
Grado di difficoltà: E (in inverno EE attrezzati bene)
Descrizione delle difficoltà: sostanzialmente legate al meteo
Periodo consigliato: non nella stagione calda. Attenzione al ghiaccio. Strapiombi importanti.
Segnaletica: ottima
Dislivello in salita: boh.
Dislivello in discesa: boh.
Quota massima: boh.
Accesso stradale: ultimi 2 km su strada forestale a fondo naturale, piuttosto rovinato.


Descrizione

Avevo già fatto questa escursione, in giornata, con la moglie, in una bella giornata di luglio. Avevamo dormito nel nostro camper al parcheggio del rifugio Lagdei e poi in giornata siamo andati e tornati senza nessun problema. Nel punto più alto toccato, la sella del Marmagna, eravamo stati accolti da una leggera brezza, con una straordinaria visibilità, che ci ha consentito di intravvedere le montagne della Corsica!
Confortato da questo precedente, quando i miei due soliti compagni mi hanno chiesto di "tracciare una rotta", per un percorso di apertura, non troppo impegnativo, della stagione estiva di escursioni, mi è venuto naturale proporre qualcosa di simile. Unica variante: per motivi d'impegni di lavoro, pernottamento al lago Santo Parmense, al rifugio Mariotti.
Abbiamo dunque preso la nostra auto, partiti, siamo arrivati al parcheggio del rifugio Lagdei uscendo dall'autostrada della Cisa all'uscita di Berceto e percorrendo poi la strada del passo del Sillara.
Con qualche timore, dato che i crinali erano totalmente coperti dalle nuvole.

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Ma ben 5 diversi servizi meteo (ARPA-ER, 3b-meteo, ilmeteo.it, meteo.it e l'aeronautica militare!) davano bello per il giorno successivo, quindi tutto sommato, il rischio era di prendere un temporale nel pomeriggio. Alle 5 eravamo già al rifugio Mariotti e ci siamo goduti la pace del lago Santo (davvero un luogo mistico, con le nuvole...), girandolo quasi totalmente (un lato è occupato da una frana e con le nuvole a limitare la visibilità in alcuni momenti, abbiamo preferito non rischiare).

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Il rifugio Mariotti è stato molto accogliente, anche perché eravamo i soli ospiti! :)
Alle 20, puntuale, il temporale. Ma noi stavamo cenando al coperto, con la stufa a legna accesa...
Nel corso della notte, ha smesso di piovere. La mattina dopo, ricaricati da una buona colazione, rinfrancati dal controllo dei vari meteo, che continuavano a dare bel tempo, abbiamo consultato il rifugista: le nuvole infatti erano ancora presenti, anche se non pioveva. Secondo lui, era un effetto phon: ci sarebbe bastato arrivare in cresta, al limite fino alla cima del monte Aquila, del Marmagna o di un altro dei monti che coronano questa bella zona, per sbucare dalle nuvole e godere di una vista incomparabile sul mondo circostante/sottostante: "un po' come volare". OTTIMO!

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Peccato che il meteo ed il rifugista si siano sbagliati... :(
La mia stima è che a circa 300 m dalla sella (che segna l'arrivo sul crinale, in pratica al sentiero 00 o GEA), la situazione era tale da indurci a rientrare. Non so l'esatta distanza, ma potete vedere il vento e le nuvole (con pioggia gelata!) nel brevissimo filmato che ritrae i miei 2 amici.

Salendo alla della del Marmagna di Cordy pubblicato Ieri alle 21:09

Abbiamo visto un po' i dintorni, a mezza quota, sempre con brevi scrosci di pioggia.

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VAI A FIDARTI DEI METEO!!! E' un'estate un po' pazza...
Però sono contento di aver desistito. Meglio ragionare, che andare avanti a tutti i costi. Anche perché in zona lo strapiombo è davvero improvviso e PROFONDO. Con visibilità scarsa, era un rischio inutile.
 
Anche a me è capitato di fare affidamento al meteo e avere 2 di picche... magari si pensa che sia stata una sconfitta ma sono questi i momenti in cui il legame del gruppo si rafforza!
 
avrei fatto anch'io la stessa cosa. ho desistito per molto meno. un anno fa volevo andare sulla cima di un monte, era mezzogiorno, mi sono fermato a pranzare e guardavo la cima. c'era una piccola nuvoletta nera. tempo 1h, finito il pranzo e relativa valutazione della situazione, la piccola nuvoletta nera aveva inglobato tutta la montagna, e si era alzato un forte vento freddo. ho preso le mie cose e sono tornato subito a valle. come ho sentito dire da qualche parte, le montagne rimangono sempre lì, pronte per essere scalate la volta successiva.
 
Anche a me è capitato di fare affidamento al meteo e avere 2 di picche... magari si pensa che sia stata una sconfitta ma sono questi i momenti in cui il legame del gruppo si rafforza!

Me lo auguro (il rafforzamento del legame, intendo). Credo che per andare in montagna sia la cosa più importante. E più bella!
 
A maggio sfidando il meteo sono arrivato con un amico fino alla sella del Marmagna, con un vento allucinante e pioggia gelata che pungeva la faccia: il programma poi avrebbe previsto di percorrere un lungo tratto in cresta del sentiero 00, ma visto il meteo con visibilità pressochè nulla abbiamo anche noi deciso di tornare indietro: molto meglio così perchè poi la pioggia è aumentata ancora d'intensità...
Ricordo che al ritorno quando ci siamo fermati al Mariotti, dall'ingresso si vedeva a stento l'acqua...che meteo allucinante!
Peccato perchè la zona offre una vista spettacolare con il sereno.
 
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