Stanno cambiando i "miei" luoghi di escursione

Il fenomeno alluvionale di pochi giorni fa ha provocato i ben noti allagamenti in pianura (Faenza, Forlì, Cesena, Ravenna...) e frane in collina/montagna appenninica.

Se mettete su qualunque motore di ricerca "frane Appennino" vi vengono fuori decine di notizie, una tra le tante:
https://www.ilgiornale.it/news/nazi...o-paura-troppo-anche-geologo-qui-2154460.html

E riguardano i luoghi dove più frequentemente noi del nostro gruppo bazzichiamo e abbiamo bazzicato.

Tra l'altro avevamo in calendario un giro sopra Marradi proprio per il fine settimana del 20-21 maggio che, ovviamente, è saltato.

Stamattina sentivo al TG regionale che si parlava di Tredozio devastata e isolata, cittadina ben nota a tutti quelli del Forum che hanno frequentato l'Eremo di Trebbana, meta di diversi raduni.

Chissà quindi come e quando potremo fare altre escursioni in queste zone... :(
 
Ultima modifica:
Sì è già vissuta una esperienza simile con il terremoto di Amatrice (Castelluccio ecc), per quanto per far ripartire l'economia si cerchi di accelerare anche nel ripristinare l'agibilità "turistica" di almeno parte del territorio è inevitabile che ci sia uno stop prolungato.

Da quanto ho capito, anche se non conosco i luoghi, la rete stradale nelle zone collinari avrebbe sofferto più di quanto non sia successo con i terremoti, ed ho la sensazione che per il ritorno ad un ragionevole grado di normalità nelle zone più alte il tempo si misurerà in anni piuttosto che in mesi.
 
Sì è già vissuta una esperienza simile con il terremoto di Amatrice (Castelluccio ecc), per quanto per far ripartire l'economia si cerchi di accelerare anche nel ripristinare l'agibilità "turistica" di almeno parte del territorio è inevitabile che ci sia uno stop prolungato.

Da quanto ho capito, anche se non conosco i luoghi, la rete stradale nelle zone collinari avrebbe sofferto più di quanto non sia successo con i terremoti, ed ho la sensazione che per il ritorno ad un ragionevole grado di normalità nelle zone più alte il tempo si misurerà in anni piuttosto che in mesi.
Sui Sibillini ci sono ancora sentieri interdetti per frane e crolli. Uno per tutti, gran parte delle Gole dell'Infernaccio. Qui si può scaricare la cartina aggiornata con le chiusure
https://www.sibilliniweb.it/apertura-sentieri-percorsi-parco-nazionale-monti-sibillini/
 
Frane, smottamenti e movimenti terricoli sono all'ordine del giorno nel nostro Appennino: non c'era bisogno dell'emergenza di quest'anno per accorgersene.
Anche nel mio bosco, nei prati circostanti, zona Castelnuovo Monti, masse di terreno monitorate da decenni si sono mosse, ed è così ogni volta che piove più di 3 gg., se c'è un sensibile - ovviamente - millimetraggio di acqua sul terreno.
La Terra è viva, direbbero i nostri nonni, e ne facevano le spese quando venivano divelti i terrazzamenti e scomparivano i fossi di drenaggio, mai sufficienti. Ma si rimboccavano le maniche e rimettevano a posto quel che potevano.
Almeno per la nostra zona, poi non so a Tredozio, so per certo che le reti di collegamento viarie sono rimaste intatte, e comunque gli "antichi" le strade sapevano bene come costruirle e dove, dopo svariati anni di osservaziione del territorio, quindi dubito che, a parte l'immediato disagio di una qualche massa di terriccio, che sarà prontamente ripulita dai mezzi del Comune o da qualche volonteroso confinante, i collegamenti risultino interrotti permanentemente, così come anche la rete sentieristica.
Qui a Reggio abbiamo al CAI uno dei massimi esperti del programma sentieristico regionale, responsabile della Commissione Regionale, e nella chat interna sezionale ha già rassicurato che, a parte qualche isolato tratto - già segnalato da tempo come necessario di ripristino - la rete sentieristica è rimasta pressochè intatta.
E' successo a Stava, in Liguria e in moltissime altre zone italiane nel corso della storia, senza parlare dell'alluvione di Firenze del '66 e di Longarone (che in fondo èstato causato proprio da uno smottamento gigantesco, causato dall'erosione delle piogge), ma poi siamo tornati a fare quello che facevamo prima.
 
Frane, smottamenti e movimenti terricoli sono all'ordine del giorno nel nostro Appennino: non c'era bisogno dell'emergenza di quest'anno per accorgersene.
Certo, ma l'evento pluviometrico intensissimo di qualche giorno fa ha "messo in moto" tutte quelle che poteva, chi parla di 300 frane ora attive, chi del triplo...

Un esempio tra i tantissimi: Sorrivoli
https://www.agi.it/cronaca/news/202..._minaccia_antico_castello_sorrivoli-21445504/

Anche frane quiescenti (ma note) con questo evento si sono risvegliate.


Qui a Reggio abbiamo al CAI uno dei massimi esperti del programma sentieristico regionale, responsabile della Commissione Regionale, e nella chat interna sezionale ha già rassicurato che, a parte qualche isolato tratto - già segnalato da tempo come necessario di ripristino - la rete sentieristica è rimasta pressochè intatta.
E' successo a Stava, in Liguria e in moltissime altre zone italiane nel corso della storia, senza parlare dell'alluvione di Firenze del '66 e di Longarone (che in fondo èstato causato proprio da uno smottamento gigantesco, causato dall'erosione delle piogge), ma poi siamo tornati a fare quello che facevamo prima.
Questo mi conforta moltissimo.
 
Sicuramente anche le squadre di ogni CAI locale, appena terminata la stagione umida, si fionderanno a verificare tutti i tratti di sentiero che loro sanno già essere critici in queste situazioni.
Ieri sono stato in Medio Appennino ed ho parlato con degli "anziani" boscaioli: mi hanno confermato che i loro nonni prima di aprire un sentiero osservavano bene bene i terreni per molti mesi, se non anni, e così con le strade carraie, per cui è difficile che siano messe a rischio.
Non posso garantire però questo per le aree dove la lottizzazione selvaggia ha portato a costruire dove non si doveva oppure dove le captazioni di acqua per vari motivi hanno modificato la portata o il corso dei torrenti. ognuno di questi posti, prima o poi, ha pagato caro tutto ciò...
 
Le associazioni che fanno parte della Consulta per l'escursionismo di Bologna, tra cui CAI e Trekking Italia, si sono già coordinate per avviare, appena sarà possibile, una campagna di sopralluoghi su tutto il territorio provinciale per avere un censimento più possibile completo dei danni. Questo è propedeutico ad un successivo intervento di ripristino della rete escursionistica.
 
intanto l'importante è vietare...pù pù pù

Non mi risulta siano colate a picco le vendite di carne suina nei luoghi dove è tutto vietato per gli interessi dei maialai.
Fino a nuovo ordine per me la gente non ha capito un ....puffff
 
Ultima modifica:
quando andavo a fare le cure termali a tabiano, a volte andavo a camminare o facevo giri in macchina in zona. c'era sempre una strada che stava franando.

domanda per i residenti del posto, la quantita' di strade in frana come e' variata?
 
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