Vuole vivere per un anno come Bear Grylls, trovato morto dopo un mese

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Nella sostanza condivido gatto, insultare qualcuno solo perché un giornalista si è inventato un paragone, dimostra veramente una limitatezza imbarazzante, tantopiù che quelli che lo hanno gratuitamente insultato dimostrano chiaramente di non aver neppure speso 30 secondi per farsi una traduzione sommaria online, cosa che gli avrebbe fatto capire che quanto sostenevano era sbagliato proprio alla fonte. Il giornalaio diceva che era ben preparato ( si era allenato nei due anni Precedenti) ben equipaggiato aveva frequentato parecchi corsi nelle varie specialità del ramo survival, ma no , loro lo insultano perché il pennivendolo dice che faceva cose simili a quelle che fa BG. Ma quanta arroganza, rabbia e centinaia di righe sprecate.......
 
Era partito senza nemmeno portarsi un telefono satellitare da usare in caso di emergenza....uno così se l'è andata a cercare e la natura ha fatto il suo corso inesorabile.

Altro che esperto, questo non ha calcolato minimamente i rischi andando allo sbaraglio...e l'ha pagata cara!

Survival school instructor Ian Moran, who teaches extreme survival and bushcraft skills, said that it was extremely unlikely anybody could survive a Highland winter outdoors by living off the land.
He said: “It would be a tall order for even the most professional person who calls himself a survivalist.
“Maybe centuries ago, when Scotland was covered in woodland and teeming with wildlife, but not now.”
 
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aldila' degli idioti che si permettono di ridere della morte di una persona ... sicuramente programmare per un anno, da solo, in una zona impervia mi sembra quanto mai da incoscente. Mi verrebbe in mente un vecchio adagio toscano "chi e' colpa del suo male pianga se stesso", ma nessuno si merita la morte per una palese sciocchezza. Aldilà di questo non posso che concordare con vinman: oltre che mettere in pericolo se stessi chi va all'avventura per divertimento per un lungo periodo mette in pericolo anche i soccorritori che cercano di aiutarlo, e che invece sono deputati ad aiutare chi è in pericolo per necessità o per disgrazia.
 
Ma che ne sapete voi dei rischi che ha o no calcolato, quante parole per niente, magari aveva un sistema di soccorso che si è rotto o ha perso, cioè voi date Dell idiota a una persona sulla base di quello che scrive un giornalaio che nel momento stesso in cui cita BG dimostra la sua professionalità.
Sciacquatevi la bocca prima di sputare sentenze, che saccenza ed arroganza sono proprio una brutta roba. Onore a una persona che ha cercato i propri limiti nella vita reale e non faceva il gradasso in una pagina web!
 
Ognuno decide come vuole per sè stesso ma deve ovviamente tenere conto delle conseguenze della sua scelta, se io voglio partire per i boschi come ha fatto quel povero signore della notizia, devo ovviamente tenere conto delle difficoltà che posso incontrare relazionandole alle mie abilità nel superarle, con questo non asserisco che questo signore sia stato un incosciente, ma magari per un colpo di sfortuna o di impreparazione non sia riuscito a farcela. Anche a me piacerebbe molto l'idea di sopravvivere a contatto della natura più selvaggia per un anno, ma sapendo d'esperienza che già tre o quattro giorni in stile Bear Grylls ti distruggono, non voglio pensare nemmeno se riuscirei a cavarmela per un anno intero, penso che neanche lo stesso Bear (checchè ne ridica certa gente è stato veramente un SAS) riuscirebbe a sopravvivere. Fate conto che l'addestramento SAS prevede 6 settimane di sopravvivenza nella giungla, e non di più. Se loro ritengono che 6 settimane bastino all'addestramento come può un seppur bravo civile cavarsela in un anno?

PS: I commenti sotto la notizia mi hanno lasciato perplesso, li trovo disumani e idioti. Concordo con madmax e con la frase:"Onore a una persona che ha cercato i propri limiti nella vita reale e non faceva il gradasso in una pagina web!"
 
Ultima modifica:
gli amici dicono che sono un pozzo di scienza in survival (per loro basta fare un nodo che non si sciolga da solo...).
io rispondo sempre: "tra il dire ed il fare..." e lo dico sempre a tutti quelli che mi chiedono consiglio su questo o quello, "tra il dire ed il fare...".
è facile fare programmi comodamente seduti a casa al caldo a stomaco pieno con i nostri cari vicini.
quindi desidero dire ai ragazzi che ci leggono in questo forum:

ragazzi, tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare!!! non è la stessa cosa mettere in pratica le cose quando ci si trova al freddo, affamati, assetati, semi assiderati, soli, dispersi, al buio e comunque in qualche modo impreparati.
anche se si fosse preparatissimi ed attrezzatissimi basta una banalissima storta e 5 chilometri diventano una distanza insormontabile e quindi letale.
abbiamo una pelle sola, cerchiamo di farla durare il più possibile :)
 
Concordo con Spyrozzo, si possono fare tutti i corsi che si vogliono ma certe cose è meglio non farle, la natura non perdona!!

Altro che onore, ragazzi questa persona è un esempio da non imitare nel modo più assoluto!!
 
questa persona è un esempio da non imitare nel modo più assoluto!!

concordo.

non apprezzo invece chi sputa sentenze quando in certi casi sarebbe meglio tacere ed imparare dalle esperienze altrui.
davanti alla morte di un ragazzo forse il silenzio è più rispettoso.

se poi c'è gente così esperta perchè non va ad insegnare ai vivi invece che insultare i morti?
 
E adesso chi glielo dice a Richard il grande che ha realizzato qualcosa che non poteva? Che ha rischiato la vita degli eventuali soccorritori? Che come accidenti ha fatto a partire per l'Alaska senza un cellulare?
Che, direbbe qualcuno, è stato un "perfetto idiota"?
Accidenti .....! :)

Seagull27 l'arroganza la presunzione e la saccenza sono una roba brutta e farsi un giro nei tuoi messaggi è uno spasso, mi ha fatto pure inventare un metodo per il profilo psicologico: incipit dei messaggi, e neppure tutti, infatti mi sono stancato, erano tutti sullo stesso tristissimo tono.
Ma sembra un buon metodo, lo adottero' per capire con chi ho a che fare, grazie! :D

Seagull27 wrote:
no, grylls non era un effettivo del sas...
e no, madmax, stai dimostrando di essere come minimo un ingenuo...
mi sa che della vita non hai ancora capito una mazza...
erano tutti degli emeriti idioti!!!...
no gianluca, non sono daccordo,...
e no mystic, qui si comincia ad andare un po' fuori dal seminato...
no, ti sbagli e anche di tanto...
non mi pare di aver mai puntato il dito verso guido ne tantomeno verso chi vuole fare esperienza "outdoor".
premesso che non ce l'ho con te ...
sono un gran maleducato perchè...
a meno che non si volgia passare per prepotenti e maleducati...
qualche dubbio sulla "capacità" discernitiva mi era venuto leggendo il tuo intervento nella discussione della nuova zelanda
vista l'opinione generale (decisamente pessima)...
sinceramente non saprei cosa dirti senza essere censurato...
i capitani erano quasi tutti delle femminucce sfigate...
mi state accusando di non saper discutere...
...bla bla bla bla....
E mi sono limitato all'incipit :(
 
no, grylls non era un effettivo del sas ma era un riservista, la cosa è ben diversa!
grylls non è riuscito a superare tutto il corso perchè ha fatto solo una parte dell'addestramento che gli è valsa la possibilità di entrare solo come riservista e non come membro effettivo.
di certo anche fare una sola parte del corso sas non è di sicuro cosa da poco, ma di qui a dire che un sas effettivo è preparato e vale quanto bear ce ne corre, e anche parecchio!

posso chiederti da che fonte hai preso questa notizia?
 
............... dicono che sono un pozzo di scienza in survival
Emhh ...... :poke: ...... Devo dire che quello che mi piace di Spyrozzo è la sua umiltà, la modestia :pio:, …………… il suo senso dell’umorismo! :rofl: MMMMMUUUUUAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH :rofl:
Scherzo ovviamente, il tutto per stemperare un pò i toni :).
Vabbè dai Spyrò ti devo una birra (visto che quando leggerai questo post sono sicuro che dirai: Danko vedi di ficcartela nel …. sta birra; sia ben chiaro che la birra sarà alla spina e non in bottiglia ;)).
non è la stessa cosa mettere in pratica le cose quando ci si trova al freddo, ...............
Certo certo ed è a questo punto che entra in gioco la parte fondamentale (a mio avviso) del survival ovvero la componente psicologica.
Ad ogni modo Bear Grylls o non Bear Grylls la vita è una, è giusto che ognuno se la giochi come vuole ............... però vediamo di non sprecarla, certo per conoscere i nostri limiti dobbiamo metterci alla prova, anche sfiorando i limiti "dell'impossibile", però poi dobbiamo fare in modo che ci resti abbastanza tempo per godere di questa vittoria con noi stessi.


Comunque se si vuol parlare di Survival (fatto con coltello, acciarino e poco altro) sarebbe bello sentire il parere di un professionista del settore come Dal Canto Daniele Avventurosamente.it - Visualizza il profilo: dal canto daniele
Visti anche i corsi che ha tenuto e di cui Nemo ha parlato qui:
http://www.avventurosamente.it/vb/1...l-dal-canto-daniele-per-avventurosamente.html
http://www.avventurosamente.it/vb/170-toscana/12692-corso-survival-avanzato.html

Un Saluto.
Dk.
 
Faccio solo una considerazione personale che riguarda il sottoscritto e che non vuol essere nè un riprendere qualcuno nè altro.

Personalmente mi sento molto a disagio quando a una persona passata a miglior vita gli viene dato del "pirla" o se preferite del "idiota"; io per quello che sono "io" non mi sento di dare nomiglioli del genere a chi non c'è più neanche se in vita fosse stato il re dei pirla o degli idioti, intendiamoci, se parliamo di un minchione "vivo" allora è un altra cosa ..... ma di quelli "morti", per rispetto, perchè non c'ero quando è avvenuto il trapasso, perchè molte volte si tratta di "un riportato", "io" mi trovo a disagio e sinceramente non condivido assolutamente il modo di fare di chi invece ritiene opportuno, magari anche con ragioni (sue), appioppare dell'idiota a chi è mancato ...... magari facendo anche la cazzata più grossa di questo mondo.

Và benissimo, anzi è auspicabile, che da avvenimenti funesti si impari qualcosa, che siano da monito a chi intende compiere gesta similari ..... almeno per dare un qualche senso ad una morte che, personalmente, ritengo si sarebbe potuta evitare se, sostanzialmente, chi ha commesso gli errori avesse fatto valutazioni più occulate e meno avventate.

Questo signore, questo ragazzo, è morto e questo è un fatto che nessuno può contestare ..... indubbiamente ..... il perchè, il per come questo è avvenuto è intuibile dai vari articoli ed altrettanto indubbiamente non è di certo un esempio da prendere ...... visto la fine. Ma questo non vuol dire che allora chiunque affronti un percorso di vita, di studi, di passione che possa, in qualche modo, rispecchiare, anche se in forma diversa, quanto questo ragazzo/signore volesse fare sia, automaticamente, un incosciente o un pirla. Il survival non è necessariamente una persona che mangia bacherozzi a colazione, scala le montagne in mutande e si ingroppa una tigre per domarla ...... certi stereotipi vanno benissimo fra i non "addetti al lavoro" ma questo forum non è proprio un qualcosa dove chi vi partecipa è un "merenderos" (detto alla milanese) per cui, secondo me, questi stereotipi, quì, sono un pochino fuori luogo ed anche, altrettanto pochino, sciocchi ...... una buona percentuale di questo forum verte su argomenti legati alla sopravvivenza e chi più, chi meno, buona parte degli "affezionati" un proprio contributo l'ha portato ...... e parlo di un contributo "costruttivo" e non "son tutte puttanate ..... andate al mare e lasciate a casa l'acciarino".

Infine mi sia permesso dire che molte volte si sbologna le proprie responsabilità al "tizio" di turno ....... se è un violento è colpa del padre o della madre perchè non gli ha voluto bene ....... se si droga è colpa della società perchè non l'ha capito ...... se ruba è colpa dello stato che non gli ha dato il lavoro ...... se un tizio muore in scozia è colpa di Bear Grylls ..... ma la responsabilità del tizio che è violento, che si droga, che ruba, che pensa di essere pronto per certe cose ? ...... quelle "no" ? Per cui, sinceramente, prima di dire che è colpa di tizio o caio, che sempronio non dovrebbe fare così ma dovrebbe fare cosà .... non sarebbe meglio che ognuno si prendesse le proprie responsabilità e che incominciasse ad usare quello che ha tra le due orecchie ?

E ricordiamoci che gli incidenti capitano a tutti, che non esiste attrezzatura o corso quando c'è la sfiga, che la preparazione psicologica è una bellissima cosa ma se fatta anche in pratica e non solo in teoria se no si diventa solo dei "tecnici" ma non degli "operatori", che bisognerebbe andare in montagna sempre almeno in due ma che le "solitarie" sono delle esperienze importantissime e bellissime (certo bisogna poi poterle raccontare per definirle tali) e che conoscere i propri limiti ci permette di evitare di rischiare inutilmente ma di farlo solo quando il gioco vale veramente la candela.

Infine ...... tutti dobbiamo morire ...... tutti ...... e, molto sinceramente, preferirei morire facendo ciò che mi piace, ciò che desidero piuttosto che in un letto aspettando l'inevitabile e, idealmente, dando un senso alla mia morte ..... anche come esempio "negativo" ma pur sempre un "esempio" ..... certo sarebbe meglio un esempio "positivo".

Ciao :), Gianluca
 
Condivido appieno ZNN, non per niente mi sono tanto infervorato, proprio non riesco
a stare zitto se qualcuno insulta un morto, forse è questione di cultura, forse di educazione, o semplicemente di rispetto non so, ma credo sia cosa buona e giusta.
 
Allora, per cominciare credo che, essendo morta una persona che non ha fatto del male a nessuno, vada rispettata. Poi sinceramente le notizie che vengono riportate sui giornali, a mio parere, vanno prese molto con le pinze. Quindi l'unica cosa che do per certamente vera è che è morto un ragazzo. tutte queste discussioni sull'attrezzatura e sulla preparazione sono inutili, non sappiamo se lui fino al giorno prima stava in pantofole a casa davanti la tv o stava in mutande nel bosco, non sappiamo se è partito con coltello e acciarino o aveva anche altro equipaggiamento e di certo per queste informazioni non do credibilità ai giornalisti. Poi quando leggo certe cose mi viene da riflettere, perchè poi segnare una linea che divide i "morti ingiustamente" dai "morti giustamente" diventa difficile.. che vuol dire che se io vado in montagna e mi scordo di portarmi il cambio, sudo, vado in ipotermia e muoio me la sono cercata, sono un pirla ed è giusto che io sia morto? quanta parte di equipaggiamento devo non portare per essere un candidato alla "giusta morte"...ma parte dell'equipaggiamento può essere compensata da esperienza, allenamento, preparazione fisica e psicologica, quindi in che rapporto devono essere le cose affinchè io possa morire da eroe e non da pirla? Sicuramente quello che ha fatto è stato un azzardo, per carità, non voglio dire che è una cosa che consiglio di fare, ma se analizzassi molto cinicamente l'accaduto direi: "E' morto tendando di realizzare un sogno e non ha arrecato danni nè ad altre persone nè all'ambiente". Poi adesso c'è la mania di Bear Grylls, se domani scoppia un incendio sarà colpa di un emule di Bear che provava l'acciarino e se scompaiono gli insetti non sarà più colpa dei pesticidi ma perchè emulano tutti Bear e via a scorpacciate di larve... Secondo me chi si perde sulle montagne c'è sempre stato, solo che prima era solo colpa sua, adesso è perchè cerca di imitare quello o quell'altro....

Spero di non venire frainteso, e comunque tutto questo è a mio modestissimo parere.
 
Quasi qualsiasi morte, se non tutte, non sono mai inutili, nel senso che da esse si può quasi sempre trarre un insegnamento, un monito ..... un esempio da non seguire o un esempio su quali siano le conseguenze di un certo fatto o di una serie di avvenimenti.

Un pò per lavoro, un pò per mentalità un pò perchè non lo sò ...... ho sempre guardato l'errore, come concetto, non come il risultato di una idiozia, ma come la semplice conseguenza di un "non fatto", di una "non scelta" o semplicemente di una scelta non adeguata.

Ora sino ad "ora" si è parlato di "morte" per il semplice fatto che l'oggetto di questo thread verte appunto sulla dipartita di un tizio ma quanto sino ad ora espresso, ovviamente parlo per il sottoscritto e non per tutti, è valido anche per il concetto "incidente", in effetti se vogliamo anche questa dipartita è stata la conseguenza di un incidente, in questo caso di percorso, poichè non era nelle intenzioni, della persona in questione, quella di suicidarsi. Detto questo uno dei modi migliori per evitare, anzi ridurre, la percentuale di commettere errori o di incappare in un incidente (di qualsiasi natura e di qualsiasi portata) è appunto imparare sia dai propri errori che da quelli degli altri, valutare quali sono state le conseguenze delle scelte fatte, in altre parole ...... progredire ...... ed è per questo che, filosoficamente parlando, non mi và e trovo fastidioso quando a qualcuno, passato a miglior vita, gli si attacca il cartellino di "idiota" che anche se oggi dare dell'idiota a qualcuno non è così incisivo come dargli del "testa di c@zzo" ma di certo non mi risulta che rientri ancora fra i complimenti o fra le parole che il galateo (chi lo conosce più) considera come apprezzamenti ..... per cui non cambia molto tra prendersi dell'idiota o dell'emerito testa di c@zzo ..... dando dell'idiota ad una persona morta, per me (ovvero come la penso "io" .... gli altri liberi di pensarla diversamente), si toglie l'ultima possibilità per rendere meno "amara" la perdita di quella persona ...... è come dire eri inutile in vita e lo sei ancora di più nel momento della tua morte.

Io trovo che il rispetto per i defunti debba prevedere questo limite, questo confine ...... se in vita è anche accettabile dare dell'idiota a qualcuno ..... e a questo mondo c'è ne sono tanti ...... una volta che si è lunghi e distesi non si è più "idioti" si è al massimo il risultato di un errore, di valutazione, di comportamento, di quello che uno vuole, non ha importanza ...... questo ovviamente se non ci sono volontà specifiche che possano pensare invece ad una scelta estrema, come potrebbe essere il suicidio, ma anche in questo caso troverei fuori luogo l'etichetta "idiota" e preferirei piuttosto etichette diverse.

Il tizio oggetto di questo thread, che poi aveva un nome ed era David Austin, ha commesso degli errori, o fatto delle valutazioni, che personalmente i primi (gli errori) mi auguro di non commettere e, per le seconde, non condivido o quanto meno non avrei ritenuto valide ed opportune ma ricordiamoci che di quanto noi stiamo discutendo è comunque SEMPRE un riportato e per quanto la mia fiducia (per modo di dire) possa essere elevata per la professione del giornalista non ci metterei la mano sul fuoco sull'attendibilità di questa notizia come di nessuna altra notizia in generis poichè, negli anni, molte volte si è più cercato di romanzare la notizia che renderla fedele alla verità, per tanto, occhio a correlare il risultato di certe "equazioni" quando c'è di mezzo un riportato e non una conoscenza diretta ...... e questo a prescindere da qualsiasi considerazione etica o filosofica ma solo una questione di semplice "buon senso".

In conclusione "per me" non ci sono morti idioti o intelligenti ma solo persone la cui morte era evitabile o inevitabile ovvero fortuita o imprevedibile.

Poi, sempre per il sottoscritto, il concetto di "survival" è inserito in un concetto molto più ampio e complesso che è quello di gestire l'emergenza o, se preferite, ricondurre alla normalità la non normalità, per tanto, essa rientra non come "corollario", come "un di più" ma come un qualcosa di "naturale" poichè, per me, l'emergenza non è solo la montagna, l'escursione della domenica, ma ogni momento della vita quotidiana, potrebbe (speriamo di no ovviamente) essere motivo di attenzione particolare.

Ciao :), Gianluca
 
"come si fa a distinguere tra i due casi? e perchè mi sento di dare dell'idiota chi è morto stupidamente?
la distinzione è presto fatta: un conto è chi muore perchè ha sbagliato sapendo che quell'errore gli poteva costare la vita, un'altro è chi è morto senza sapere che quell'errore gli avrebbe tolto la vita."


scusa seagull ma tu che ne sai che questo ragazzo non aveva la consapevolezza di poter perdere la vita ?
 
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