Quasi qualsiasi morte, se non tutte, non sono mai inutili, nel senso che da esse si può quasi sempre trarre un insegnamento, un monito ..... un esempio da non seguire o un esempio su quali siano le conseguenze di un certo fatto o di una serie di avvenimenti.
Un pò per lavoro, un pò per mentalità un pò perchè non lo sò ...... ho sempre guardato l'errore, come concetto, non come il risultato di una idiozia, ma come la semplice conseguenza di un "non fatto", di una "non scelta" o semplicemente di una scelta non adeguata.
Ora sino ad "ora" si è parlato di "morte" per il semplice fatto che l'oggetto di questo thread verte appunto sulla dipartita di un tizio ma quanto sino ad ora espresso, ovviamente parlo per il sottoscritto e non per tutti, è valido anche per il concetto "incidente", in effetti se vogliamo anche questa dipartita è stata la conseguenza di un incidente, in questo caso di percorso, poichè non era nelle intenzioni, della persona in questione, quella di suicidarsi. Detto questo uno dei modi migliori per evitare, anzi ridurre, la percentuale di commettere errori o di incappare in un incidente (di qualsiasi natura e di qualsiasi portata) è appunto imparare sia dai propri errori che da quelli degli altri, valutare quali sono state le conseguenze delle scelte fatte, in altre parole ...... progredire ...... ed è per questo che, filosoficamente parlando, non mi và e trovo fastidioso quando a qualcuno, passato a miglior vita, gli si attacca il cartellino di "idiota" che anche se oggi dare dell'idiota a qualcuno non è così incisivo come dargli del "testa di c@zzo" ma di certo non mi risulta che rientri ancora fra i complimenti o fra le parole che il galateo (chi lo conosce più) considera come apprezzamenti ..... per cui non cambia molto tra prendersi dell'idiota o dell'emerito testa di c@zzo ..... dando dell'idiota ad una persona morta, per me (ovvero come la penso "io" .... gli altri liberi di pensarla diversamente), si toglie l'ultima possibilità per rendere meno "amara" la perdita di quella persona ...... è come dire eri inutile in vita e lo sei ancora di più nel momento della tua morte.
Io trovo che il rispetto per i defunti debba prevedere questo limite, questo confine ...... se in vita è anche accettabile dare dell'idiota a qualcuno ..... e a questo mondo c'è ne sono tanti ...... una volta che si è lunghi e distesi non si è più "idioti" si è al massimo il risultato di un errore, di valutazione, di comportamento, di quello che uno vuole, non ha importanza ...... questo ovviamente se non ci sono volontà specifiche che possano pensare invece ad una scelta estrema, come potrebbe essere il suicidio, ma anche in questo caso troverei fuori luogo l'etichetta "idiota" e preferirei piuttosto etichette diverse.
Il tizio oggetto di questo thread, che poi aveva un nome ed era David Austin, ha commesso degli errori, o fatto delle valutazioni, che personalmente i primi (gli errori) mi auguro di non commettere e, per le seconde, non condivido o quanto meno non avrei ritenuto valide ed opportune ma ricordiamoci che di quanto noi stiamo discutendo è comunque SEMPRE un riportato e per quanto la mia fiducia (per modo di dire) possa essere elevata per la professione del giornalista non ci metterei la mano sul fuoco sull'attendibilità di questa notizia come di nessuna altra notizia in generis poichè, negli anni, molte volte si è più cercato di romanzare la notizia che renderla fedele alla verità, per tanto, occhio a correlare il risultato di certe "equazioni" quando c'è di mezzo un riportato e non una conoscenza diretta ...... e questo a prescindere da qualsiasi considerazione etica o filosofica ma solo una questione di semplice "buon senso".
In conclusione "
per me" non ci sono morti idioti o intelligenti ma solo persone la cui morte era evitabile o inevitabile ovvero fortuita o imprevedibile.
Poi, sempre per il sottoscritto, il concetto di "survival" è inserito in un concetto molto più ampio e complesso che è quello di gestire l'emergenza o, se preferite, ricondurre alla normalità la non normalità, per tanto, essa rientra non come "corollario", come "un di più" ma come un qualcosa di "naturale" poichè, per me, l'emergenza non è solo la montagna, l'escursione della domenica, ma ogni momento della vita quotidiana, potrebbe (speriamo di no ovviamente) essere motivo di attenzione particolare.
Ciao

, Gianluca