Ecco qua gli ultimi giorni!!!!!!
Settimo giorno: nella nebbia
Al mattino facciamo un tè mentre mettiamo in ordine il nostro materiale. E’ quasi tutto asciutto, tranne gli scarponi. Diamo una spazzata e lasciamo la casetta Sami pulita come l’abbiamo trovata.
Non piove ma è molto nuvoloso. Dovevamo passare i 500 metri di altitudine, quindi attraversare di nuovo zone innevate, ma con la nebbia, stavolta. I dislivelli son più contenuti e il terreno notevolmente più dolce rispetto alla “montagnona” passata i due giorni prima, per cui dovrebbe essere più facile.
Ci incamminiamo, la vista è così:
Non fa venire molta voglia di tirar fuori la macchina fotografica!
Saliamo, e guadiamo un basso torrentello, per poi arrampicarci sul nevaio per uscirne
C’è una bella nebbia. Per fortuna in questo tratto hanno ridipinto i segni rossi, per cui erano abbastanza visibili.
Incontriamo un interessante segnavia:
Passiamo laghetti gelati, parzialmente gelati, o non, in mezzo ai pietroni.
Di punto in bianco perdiamo i segni…..
Io e il mio uomo ci dividiamo, tenendoci comunque a vista, per cercare i segni. Siamo stati per un po’ col “fiato in sospeso”. Ad un certo punto sento il mio uomo fischiare: “trovato!!!”.
In questo viaggio, tutte le volte che ritrovavamo la nostra via, o passavamo punti difficoltosi, ci sembrava come di vincere un premio. Subito dopo eravamo contentissimi!
Finalmente, dopo un po’ di chilometri nella nebbia, riusciamo ad uscirne, scollinando. Anche questa è andata!!!! La meta ormai è raggiungibile!
Più avanti raggiungiamo un bel lago. I pesci bollavano!!!!!!! Io ero eccitata all’idea …..
Il mio uomo pensava di proseguire più in là, per accamparci ad un laghetto a circa 450 metri di quota. A me non andava più di tanto: ci sarebbe stata neve, più vento, e saremmo pure stati a campeggiare nella nebbia!
Alla fine decidiamo di fermarci.
Prepariamo le canne da pesca e il vento si alza, accidenti!!!!! Anche i pesci smettono di muoversi….. Proviamo a pescare per un po’, ma niente da fare! Accidenti!
Fa un po’ freddo, ma attorno a noi c’è solo legna marcia, molto marcia, o legna verde. Non ce la faremo ad accendere il fuoco stavolta. Mi sento un po’ sconfitta.
Serata sfortunata….
Il panorama però è molto bello, e soprattutto siamo fuori dalle nuvole!
Ottavo giorno: ciao, Senja pa Langs!
E’ mattina è c’è il sole!!!!! Abbastanza, diciamo. Qualche nuvoletta resta ma sembra volersene andare.
Finalmente!!!!!!!!!!!
Appena metto fuori la testa dalla tenda vedo i pesci bollare di nuovo.
Mi alzo e non metto nemmeno le scarpe. La prima cosa che faccio è riprovare a pescare! Per fortuna abbiamo lasciato le canne montate, pronto uso

Provo a fare qualche lancio, niente. Dopo pochi minuti aggancio una trota!!!!!! Si mette a saltare fuori dall’acqua e dopo un po’ di combattimento si slama……
Decido di lasciare i poveri pesci in santa pace. Ricapiterà l’occasione per una buona trota di sicuro!
Prepariamo la nostra colazione: tè, cioccolato, e tortillas.
Partiamo. Finalmente si riesce a vedere il cielo! E’ stato meglio fermarci a quote più basse. Almeno oggi ci godremo la salita, e avremo l’occasione di vedere il paesaggio attorno a noi!
Incontriamo numerosi bei laghetti
E alcuni gallinacei con pargoli
Arrivando in cima, riusciamo a scorgere la costa: la fine sta per arrivare! Da un lato son contenta, ma dall’altro inizio a percepire un senso di vuoto. Stiamo per uscire dalla natura selvaggia, mi dispiace, incomincio a sentirne la mancanza pur essendoci ancora dentro.
Per colmare il dispiacere incomincio a discutere col mio uomo che presto avremmo potuto addentare un sano hamburger con patatine!!!!!!!!!! Aaaaaaaaaaahhhhhhh !




Incomincio anche a meditare di lavare le nostre magliette lerce ……. E al contatto con le persone. Sembriamo due senzatetto.
Poco più avanti, il paesaggio incomincia a cambiare drasticamente!!!!!
Ecco le montagne costiere. E’ un paesaggio simile a quello che si troverà alle Lofoten!
Dall’alto incomincio a vedere i primi segni di opere umane. Il senso di vuoto diventa sempre più grande. E’ una cosa strana, difficile da descrivere. Il mio uomo capisce che son a disagio e un po’ dispiaciuta. Propone di fermarci a mangiare. Ho dell’hummus istantaneo by Esselunga (provatelo! E’ una fantastica risorsa!!!!!!), lo divoriamo assieme a delle tortillas. Finiamo il veloce pasto con un’annaffiata di Grappa





.
Con la pancia piena

, il buonumore mi ritorna.
Scorgiamo il lago Storbunkevatnet, è l’ultimo lago prima della fine del Senja på Langs.
E delle rocce rosse
Arriviamo al lago, ed ecco le prime casette di legno, e un paesaggio da film:
Giriamo attorno al lago, e siamo a Olaheimen!!!!!!!!!!
Ce l’abbiamo fatta!!!!!!!!!!!!!! E’ la fine del Senja på Langs! Un cartello informativo segnala il percorso.
Siamo molto felici!!!!!!!! Stiamo un po’ a chiacchierare e a far foto, chiamiamo i parenti a casa, vittoriosi!
Ci incamminiamo lungo la strada, orgogliosi. Io, a tratti, sono triste e commossa. Il Senja på Langs è finito. Finito.













Incontriamo pecore, e alcune persone. Mi sento quasi strana.
A tratti durante il percorso abbiamo sperimentato un po’ di solitudine. Non siamo proprio abituati a camminare senza incontrare nessuno per giorni. Le persone che abbiamo incontrato in otto giorni si contano sulle dita di una mano.
Proseguiamo la strada, e ci inoltriamo nella fitta boscaglia, vicino ad un laghetto lontano da case, per cercare un posto per la nostra tenda.
Il terreno duro della strada mi fa quasi mancare le forze. Incomincio a sentire male ai piedi! Son stanchissima.
Ci accampiamo! E' sera!
Nono giorno: il ritorno alla civiltà
Ci svegliamo, oggi finiremo!
Pensiamo soddisfatti che ce l’abbiamo fatta!!! E gli scarponi son pure asciutti



Finally!!!!!!
Fuori sentiero cerchiamo di farci strada, superando una collina, in modo da scendere ad un paese chiamato A (A con il cerchiolino sopra

) per raggiungere la strada costiera.
Avremmo dovuto fare circa otto o nove chilometri sulla strada, per raggiungere Skrolsvik, dove avremmo preso poi la barca veloce per Harstad. Sono attratta dall’idea di cibo calorico…..




Ad Harstad ci saremmo fermati poi una giornata, per un po’ di shopping e rifornimenti alimentari

, per il prossimi giorni di trekking alle Lofoten!
Ecco, siamo per arrivare ad A:
Vedo case, vedo auto. Mi sento ormai completamente immersa nella civiltà. Per inciso, lì non ci son né ristoranti né supermercati (ce ne dovrebbe essere uno sulla costa ovest più verso nord), per cui facciamo rifornimento di acqua in un torrente: è un po’ giallognola:
Addio acqua trasparente di alta montagna!
Sarà pipì concentrata di pecora?

No, all’inizio pensavamo fosse infuso di betulla. In realtà è il tufo che dà quel colore all’acqua. A volte è visibile anche schiuma, pure in zone lontanissime da case e ogni attività umana. E’ sempre la roccia e i minerali disciolti che provocano quello strano effetto!
Cogliamo l’occasione di lavare noi e i nostri vestiti per sembrare più civilizzati.
Io mi rimetto la maglietta bagnata e ben strizzata di nuovo addosso. In questo modo asciuga molto in fretta (e tempra il sistema immunitario).
Ecco qualche foto della costa:
Pensavo che ormai fosse tutto prevedibile, ma dopo poco ecco una nuova sorpresa:
Delfini!!!!!!!!!!!! Riuscite a vederlo?
Quattro o cinque delfini, a pochi metri dalla costa, salgono in superficie di tanto in tanto per respirare.
Che sorpresa! Penso che il mare lì deve essere proprio molto ricco di pesce.
Vediamo le strutture di legno utilizzate per essiccare gli stoccafissi:
E un porticciolo:
E un gabbiano sull'attenti:
Dopo un po’ di cammino, raggiungiamo Skrolsvik!
Una città dai gabinetti d'oro:
Nell’attesa della barca ci prepariamo dei noodles nei padellini.
Ah! Sembriamo veramente dei senzatetto...
Ecco che la barca arriva! Ci porterà ad Harstad!!!!!!!!!!!!!!!
CIAO SENJA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Conclusioni
E’ stata un’esperienza molto forte e memorabile. Senja ha veramente un paesaggio incredibile, la natura è molto varia. Ma offre in realtà molto di più: si può percepire la solitudine completa (abbiamo incontrato più ossa di renna che persone!) e la potenza della natura. Ci si sente soli, senza aiuto, affidandosi esclusivamente al proprio cervello, ai propri sensi, alle proprie forze, e a quello che si ha nello zaino.
E’ stata una soddisfazione enorme andare alla scoperta di un territorio così bello e poco battuto dai turisti. Se in futuro dovessero passarci più persone, vorrei urlare a chi mantiene il parco di non cambiare il percorso!!!!!!!!!! Non metteteci ponti!!!!!!! Non facilitate il percorso costruendo una traccia!
Anche se l’assenza della traccia ha reso il cammino a volte difficile, secondo me questa è una particolarità che rende Senja un’esperienza davvero unica.
Non dimenticheremo mai questo trekking. Per davvero!!!!!!!!!!!!
Lo consiglio vivamente a chiunque volesse vivere un’esperienza indimenticabile! Tutto quello che è necessario è un buono spirito di adattamento, tutto qua!