8 dicembre 2016
Questo percorso, parte dalla stazione di Manziana e termina in quella di Santa Severa: quindi da fare con l’ausilio del treno. L’ho fatta quasi tutta di corsa, ma è un itinerario che è appagante anche farlo in modalità escursione o in Mountain Bike.
Passati i primi 2/3 km, non s’incontra nulla, niente fonti o bar: è opportuno fare una buona scorta di acqua e cibo (io ho portato 1 litro e mezzo, ma ho sofferto un po’).
Dopo il primo chilometro urbano, si attraversa la Braccianese e si percorre la bella strada sterrata in leggera discesa, che taglia in due il bel bosco di Macchia Grande per alcuni km. Poi si percorre una strada asfaltata un po’ trafficata, per circa 1 chilometro, in questo punto si può fare anche una deviazione di poco meno di un chilometro per andare a vedere la Caldara di Manziana. Quindi lasciata la strada asfaltata, una strada sterrata ci porta in breve nel cuore della Tolfa. Qui la presenza dell’uomo è quasi nulla, soltanto vacche maremmane e cavalli allo stato brado.
Si devono attraversare innumerevoli cancelli che delimitano le zone di pascolo (richiudere sempre).
Il percorso è un continuo saliscendi, ma il fondo è molto buono a parte le pozzanghere e il fango che spesso è difficile da aggirare: da evitare dopo abbondanti piogge.
Quindi si arriva nella bella area pianeggiante denominata Pian Curiano. Da qui un sentiero in discesa, ripido e con sassoni bagnati, impossibile per me correre, conduce fino al guado del torrente Fosso Magnaferro. Ora il percorso si fa ripido e il sentiero sparisce, fino ad arrivare ad una mulattiera che conduce fino al Monte Acetino. Passata questa modesta altura, si scende ancora e si percorre un crinale, molto panoramico che domina la Valle Ascetta, forse la parte più bella del tragitto.
Quindi si arriva alla bellissima strada dissestata ‘Via Rainone della Tolfa’ che collega il paese di Santa Severa a quello di Tolfa. La strada sale in maniera continua fino al punto più alto del percorso (455 mt). Pochi passi e s’incomincia a intravedere il mare in lontananza con il castello di Santa Severa. Ancora pochi passi e si lascia la strada, all’altezza circa di Pian della Carlotta, per addentrarci di nuovo nei campi e nella macchia mediterranea. Ora è quasi tutta una discesa fino a Santa Severa, dove termina il giro.
Meritata birra al bar di fronte la stazione, prima di riprendere il treno che mi riporterà a Roma. Era tanto che non correvo e la stanchezza si fa sentire, ma attraversare questi luoghi solitari è veramente stimolante.
Ora alcune foto, con mappa e numeri del percorso.
Per chi volesse la traccia: https://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=15751090
Questo percorso, parte dalla stazione di Manziana e termina in quella di Santa Severa: quindi da fare con l’ausilio del treno. L’ho fatta quasi tutta di corsa, ma è un itinerario che è appagante anche farlo in modalità escursione o in Mountain Bike.
Passati i primi 2/3 km, non s’incontra nulla, niente fonti o bar: è opportuno fare una buona scorta di acqua e cibo (io ho portato 1 litro e mezzo, ma ho sofferto un po’).
Dopo il primo chilometro urbano, si attraversa la Braccianese e si percorre la bella strada sterrata in leggera discesa, che taglia in due il bel bosco di Macchia Grande per alcuni km. Poi si percorre una strada asfaltata un po’ trafficata, per circa 1 chilometro, in questo punto si può fare anche una deviazione di poco meno di un chilometro per andare a vedere la Caldara di Manziana. Quindi lasciata la strada asfaltata, una strada sterrata ci porta in breve nel cuore della Tolfa. Qui la presenza dell’uomo è quasi nulla, soltanto vacche maremmane e cavalli allo stato brado.
Si devono attraversare innumerevoli cancelli che delimitano le zone di pascolo (richiudere sempre).
Il percorso è un continuo saliscendi, ma il fondo è molto buono a parte le pozzanghere e il fango che spesso è difficile da aggirare: da evitare dopo abbondanti piogge.
Quindi si arriva nella bella area pianeggiante denominata Pian Curiano. Da qui un sentiero in discesa, ripido e con sassoni bagnati, impossibile per me correre, conduce fino al guado del torrente Fosso Magnaferro. Ora il percorso si fa ripido e il sentiero sparisce, fino ad arrivare ad una mulattiera che conduce fino al Monte Acetino. Passata questa modesta altura, si scende ancora e si percorre un crinale, molto panoramico che domina la Valle Ascetta, forse la parte più bella del tragitto.
Quindi si arriva alla bellissima strada dissestata ‘Via Rainone della Tolfa’ che collega il paese di Santa Severa a quello di Tolfa. La strada sale in maniera continua fino al punto più alto del percorso (455 mt). Pochi passi e s’incomincia a intravedere il mare in lontananza con il castello di Santa Severa. Ancora pochi passi e si lascia la strada, all’altezza circa di Pian della Carlotta, per addentrarci di nuovo nei campi e nella macchia mediterranea. Ora è quasi tutta una discesa fino a Santa Severa, dove termina il giro.
Meritata birra al bar di fronte la stazione, prima di riprendere il treno che mi riporterà a Roma. Era tanto che non correvo e la stanchezza si fa sentire, ma attraversare questi luoghi solitari è veramente stimolante.
Ora alcune foto, con mappa e numeri del percorso.
Per chi volesse la traccia: https://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=15751090