Informazione Monte Amaro

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale della Majella
Salve.
Vorrei fare un'escursione sul monte amaro a dicembre-gennaio, mi sapete dire se c'è la neve in cima? Le temperature di notte? Che tipo di sacco a pelo devo portare?.
 
Salve.
Vorrei fare un'escursione sul monte amaro a dicembre-gennaio, mi sapete dire se c'è la neve in cima? Le temperature di notte? Che tipo di sacco a pelo devo portare?.
Ciao @vitalik, nonostante la stagione bizzarra in cima la neve è molto probabile. Per la quantità e lo stato devi rifarti al periodo in cui andai. Io ho dormito nel bivacco Pelino a metà marzo e la temperatura interna era di -5°, tant'è che ho dovuto mettere la borraccia nel sacco a pelo perché si stava gelando. Io avevo un sacco a pelo Camp +4 -1 -17 (piuma 500 g) 870 g e non ricordo di aver avuto freddo. Il problema maggiore per la notte insonne è stato il rombo micidiale del vento, motivo per cui ti suggerisco i tappi per le orecchie. Qui trovi il resoconto della mia uscita.
http://www.montinvisibili.it/#!/monte amaro
 
In questi giorni o nella prossima settimana sto pensado di fare questo trekking sulla majella... L'itinerario che ho programmato non facile e non so se lo farò tutto ma cmq ci provo. Ho chiamato il rif. Pomilio e mi hanno detto che ha fatto 1,30 di neve. In questi giorni mi hanno detto che non è consigliato percorrete la cresta visto la neve che sta facendo. Qualcuno di voi ci è andato con la neve? Come si cammina sulla neve fresca con le ciaspole? Le creste...? Della tenda forse non ne avrò bisogno visto che passerò la notte nei rif. ma forse è meglio portarla lo stesso. Ho chiamato alle 20:00 al rif. Pomilio e mi hanno detto che fanno -11 gradi. Stavo pensando di comprarmi un sacco a pelo che arriva a un confort -11, sennò ne ho uno che ha un confort -0; se dormo nel mazzini che non è riscaldato penso che non mi basta quello da -0
I GIORNO: Partenza da Fara di San Martino (s. 8); la prima notte forse la passerò alla Grotta dei Porci, come consigliato sulla guida, visto che le giornate sono corte e il secondo giorno potrò vedere il tramonto in cima.
II GIORNO: Arrivo sul Monte Amaro e pernottamento nel rifugio Pelino, sperando che non sia pieno. In questo periodo potrei trovato pieno?
III GIORNO: Proseguo fino al Rif. Pomilio (s.1), dove passerò la notte; Avevo intenzione di allungare passando il sentiero 5 dalle parti del Bivacco C. Fusco ma ho chiamato la sede del CAI e mi hanno detto che sta nevicando molto e d'inverno questo sentiero è chiuso. Ho letto che la difficoltà di questo sentiero è EEA.
IV GIORNO: Da rif. Pomilio percorro un pezzo di strada e sulla sinistra dovrei trovare un sentiero che mi porta verso la valle di Orfento fino a Caramanico. Vorrei passare anche per gli eremi di San Giovanni e San Onofrio ma quelli del CAI mi hanno consigliato di non andarci adesso che c'è la neve visto che ci sono punti esposti.

Voi che dite di questo itinerario che mi sono fatto? Consigli?
 
In inverno con la neve sul Monte Amaro, i sentieri sopra 2000 mt non è che sono chiusi, non ci sono proprio.
A quelle quote sulla Majella può far veramente freddo ed esserci vento con cui si fatica a stare in piedi.
La temperatura può scendere sotto lo zero in estate (a me è capitato) figuriamoci ora.
Rischi di trovare il Pelino pieno di gente? Ringrazia il Signore se riuscirai ad entrarci nel rifugio, se c'è tanta neve e non è stata liberata la porta d'accesso, la vedo dura.
Sei attrezzato anche con ramponi e piccozza?
 
Salire all'Amaro da Fara San Martino con la neve, soprattutto con quella di sto periodo, e' impresa ardua e massacrante, via lunghissima e senza vie di fughe brevi.
Io ci ho provato qualche anno fa, ( in periodo di grande forma fisica e non ero certo partito per salire su su), con sci d'alpinismo su neve fresca; in cinque ore sono riuscito ad arrivare fino ai 1600 mt circa, con grandi difficolta' di galleggiamento a causa di trenta cm di zoccolo sotto le pelli. Fatica bestiale ed e' normalmente la parte piu' facile.
Sopra il Manzini poi credo servano piccozza e ramponi.
Da tenere presente che la zona e' anche soggetta a frequenti scariche slaviniche dai entrambi i lati.
Personalmente ritengo che la via preferibile per il monte Amaro in inverno sia la direttissima; pensare poi di fare un trekking di quattro giorni da quelle parti, significa sperare in un miracolo: questo e' sperare in quattro giorni di tempo buono consecutivo sulla Majella.
Accontentati di salire da Passo San Leonardo, e se, come ora con poca neve, puoi sperare di dormire nel bivacco, sicuramente al gelo se non pieno di neve; se invece dopo intense nevicate, allora puoi solo fare come me nel febbraio del 2013, ovvero cercare di indovinare l'ubicazione del bivacco.
Auguri
Giuseppe
 
Voi che dite di questo itinerario che mi sono fatto? Consigli?

Scusa la franchezza, ma che esperienza di montagna invernale hai?

Fuori -11 (e non sai il windchill) e vuoi dormire col sacco a comfort 0 ? Forse ti compri un -11?

Picozza? Ramponi?

Temo (per te) che la difficoltà EEA si riferisca al percorso in assenza di neve, con la neve è un altro pianeta e si parla di alpinismo.
 
io ci sono stato 2 volte, tra cui la settimana scorsa.. ora ci sono metri di neve a valle.. ti lascio immaginare in cima.. per adesso le temperature portano -21 (-43 con wind chill) vento 100 km/h
http://www.mountain-forecast.com/peaks/Monte-Amaro/forecasts/2793
ed il vento che incontri li non ti permette di stare in piedi.. personalmente credo che morirei li sopra quindi non mi sento di consigliare a qualcuno di andarci adesso nemmeno ad un alpinista esperto.. :biggrin:
non hai mai usato ciaspole e non sai come camminare sulla neve, ramponi e piccozza li sono OBBLIGATORI! tu li hai? vai li per morirci? :lol:
la prima volta che sono stato sull amaro (novembre con max 5 cm di neve) io ed il mio amico siamo arrivati in vetta piangendo, il meteo ci aveva ingannato e nonostante l'attrezzatura ben programmata il vento ci impediva di camminare.. più volte abbiamo pensato di chiamare i soccorsi ma cosa avrebbero potuto fare? un elicottero non avrebbe mai potuto volare in quelle condizioni figuriamoci un salvataggio.. dopo la nottata trascorsa al pelino non appena si è calato un po il vento siamo scappati via.. eravamo molto provati e ci siamo resi conto come la natura ci aveva presi a calci nel sedere con una semplicità unica..
la settimana scorsa invece siamo saliti dal versante est per raggiungere la cima delle murelle.. nonostante la notte trascorsa al rifugio martellese a pochi km dalla vetta (giusto 2/3 km) nonostante gps e carte ci siamo persi fra nebbia e buio dell alba finendo in una zona con neve molto alta.. il tempo trascorso per superare quella zona ci ha fatto perdere tempo prezioso e non siamo riusciti a raggiungere la vetta dovendo tornare indietro frustrati per l'errore..
la morale è che in montagna vado sempre e nonostante faccio le cose per livelli senza mai osare troppo purtroppo ci sono sempre imprevisti che ti fanno fare esperienza per la volta successiva.. tu non hai mai indossato delle ciaspole e vuoi scalare una montagna difficile in pieno inverno, non hai ancora un sacco a pelo (che dovresti conoscere e capire come si comporta nelle varie condizioni) non fare sciocchezze e parti con cime più facili.. poi se sei capatosta e vuoi andarci comunque mi metto a disposizione per consigli su come non morire subito! ma non garantisco per le ore successive :poke::wall:
 
Scusa la franchezza, ma che esperienza di montagna invernale hai?

Fuori -11 (e non sai il windchill) e vuoi dormire col sacco a comfort 0 ? Forse ti compri un -11?

Picozza? Ramponi?

Temo (per te) che la difficoltà EEA si riferisca al percorso in assenza di neve, con la neve è un altro pianeta e si parla di alpinismo.

io ci sono stato 2 volte, tra cui la settimana scorsa.. ora ci sono metri di neve a valle.. ti lascio immaginare in cima.. per adesso le temperature portano -21 (-43 con wind chill) vento 100 km/h
http://www.mountain-forecast.com/peaks/Monte-Amaro/forecasts/2793
ed il vento che incontri li non ti permette di stare in piedi.. personalmente credo che morirei li sopra quindi non mi sento di consigliare a qualcuno di andarci adesso nemmeno ad un alpinista esperto.. :biggrin:
non hai mai usato ciaspole e non sai come camminare sulla neve, ramponi e piccozza li sono OBBLIGATORI! tu li hai? vai li per morirci? :lol:
la prima volta che sono stato sull amaro (novembre con max 5 cm di neve) io ed il mio amico siamo arrivati in vetta piangendo, il meteo ci aveva ingannato e nonostante l'attrezzatura ben programmata il vento ci impediva di camminare.. più volte abbiamo pensato di chiamare i soccorsi ma cosa avrebbero potuto fare? un elicottero non avrebbe mai potuto volare in quelle condizioni figuriamoci un salvataggio.. dopo la nottata trascorsa al pelino non appena si è calato un po il vento siamo scappati via.. eravamo molto provati e ci siamo resi conto come la natura ci aveva presi a calci nel sedere con una semplicità unica..
la settimana scorsa invece siamo saliti dal versante est per raggiungere la cima delle murelle.. nonostante la notte trascorsa al rifugio martellese a pochi km dalla vetta (giusto 2/3 km) nonostante gps e carte ci siamo persi fra nebbia e buio dell alba finendo in una zona con neve molto alta.. il tempo trascorso per superare quella zona ci ha fatto perdere tempo prezioso e non siamo riusciti a raggiungere la vetta dovendo tornare indietro frustrati per l'errore..
la morale è che in montagna vado sempre e nonostante faccio le cose per livelli senza mai osare troppo purtroppo ci sono sempre imprevisti che ti fanno fare esperienza per la volta successiva.. tu non hai mai indossato delle ciaspole e vuoi scalare una montagna difficile in pieno inverno, non hai ancora un sacco a pelo (che dovresti conoscere e capire come si comporta nelle varie condizioni) non fare sciocchezze e parti con cime più facili.. poi se sei capatosta e vuoi andarci comunque mi metto a disposizione per consigli su come non morire subito! ma non garantisco per le ore successive :poke::wall:

Superquotone. Stai a sentire chi ne sa più di te (almeno stando alla "ingenuità" che sembra trasparire dai tuoi messaggi). Senza nessuna offesa né volontà di apparire saccente. Per carità, magari sei espertissimo però 4 gg in queste condizioni sulla Majella non è un trekking, è una sfida dove si deve mettere in conto che può andare davvero male.
Frena un po' l'entusiasmo, secondo me, e parti per un'escursione semplice. Anche per capire che cosa vuol dire essere da solo contro gli elementi. Non è proprio come immaginarselo da casa: per quanto brutta la si possa immaginare...può essere anche molto peggio.
Scusa la franchezza, ma in montagna ci sono già dei rischi, poi in invernale, da solo, in Majella e con questa perturbazione c'è una alta probabilità che diventi un incubo. Che poi costringe N persone a doverti venire a soccorrere.
 
Grazie mille delle risposte. Ho i ramponi quelli economici che non coprono tutto il piede, presi da dechatlon. Le ciaspole e la piccozza le devo ancora prendere, insieme al sacco a pelo che penso che dentro il mazzini con i cammino acceso potrebbe bastare visto che è una struttura in cemento ed è più riparato del pelino. La seconda notte sto tranquillo perchè il pomilio è gestito perciò avrà anche il riscaldamento.
Avevo chiamato 2 sedi del CAI della majella e il rifugio Pomilio e infatti come dite voi, sarebbe una pazzia andarci in questi giorni che c'è stata anche una bufera di neve e continua a nevicare. La cosa che mi preoccupa di più è proprio il vento che come qualcuno ha scritto arriva anche a 100 km/h e in vetta mi spaventerebbe parecchio sopratutto il tratto da Monte Amaro al rif Pomilio dove le creste sono strette e con il vento forte c'è rischio che perdi l'equilibrio e caschi lungo un fianco. Quelle del CAI di Fara San Martino mi ha detto che per adesso non conviene con la neve che ancora deve ghiacciare perchè anche con le ciaspole si può affondare di 20cm ogni passo e diventa difficoltoso.
Cmq si pensavo anche che potrei cominciare a salire e poi se vedo che la cosa si fa difficile posso rinunciare.
Per quanto riguarda la nebbia e buio pensavo di scannerizzare la cartina e metterla su gps così nel caso in qui non ci sia una buona visuale posso seguire il gps. Mi sono già trovato in montagna con poca visibilità a causa della nebbia e ci si perde facilmente.
 
Grazie mille delle risposte. Ho i ramponi quelli economici che non coprono tutto il piede, presi da dechatlon. Le ciaspole e la piccozza le devo ancora prendere, insieme al sacco a pelo che penso che dentro il mazzini con i cammino acceso potrebbe bastare visto che è una struttura in cemento ed è più riparato del pelino. La seconda notte sto tranquillo perchè il pomilio è gestito perciò avrà anche il riscaldamento.
Avevo chiamato 2 sedi del CAI della majella e il rifugio Pomilio e infatti come dite voi, sarebbe una pazzia andarci in questi giorni che c'è stata anche una bufera di neve e continua a nevicare. La cosa che mi preoccupa di più è proprio il vento che come qualcuno ha scritto arriva anche a 100 km/h e in vetta mi spaventerebbe parecchio sopratutto il tratto da Monte Amaro al rif Pomilio dove le creste sono strette e con il vento forte c'è rischio che perdi l'equilibrio e caschi lungo un fianco. Quelle del CAI di Fara San Martino mi ha detto che per adesso non conviene con la neve che ancora deve ghiacciare perchè anche con le ciaspole si può affondare di 20cm ogni passo e diventa difficoltoso.
Cmq si pensavo anche che potrei cominciare a salire e poi se vedo che la cosa si fa difficile posso rinunciare.
Per quanto riguarda la nebbia e buio pensavo di scannerizzare la cartina e metterla su gps così nel caso in qui non ci sia una buona visuale posso seguire il gps. Mi sono già trovato in montagna con poca visibilità a causa della nebbia e ci si perde facilmente.
Scusa se insisto, non voglio fare il guastafeste... non mi pare una grande idea prendere in considerazione anche solo la.possibilità di camminare alla cieca affidandosi al gps (la cui precisione, peraltro, già al massimo non è comunque sufficiente a garantire di non mettere i piedi dove non si deve)... Io la vedrei così: scegliti una zona dove puoi dormire in basso (non tanto distante dalla macchina o dal centro abitato, in modo da avere sempre una via di fuga facile ed accessibile anche in caso di emergenze). Dormi lì due o tre notti ed ogni mattina fai un giro o un'escursione. Cosi non rinunci al dormire fuori in inverno, hai molte possibilità di camminare, se la.camminata va storta per neve troppo alta o maltempo hai sempre un campo base al quale rientrare.
 
Grazie mille delle risposte. Ho i ramponi quelli economici che non coprono tutto il piede, presi da dechatlon. Le ciaspole e la piccozza le devo ancora prendere, insieme al sacco a pelo che penso che dentro il mazzini con i cammino acceso potrebbe bastare visto che è una struttura in cemento ed è più riparato del pelino. La seconda notte sto tranquillo perchè il pomilio è gestito perciò avrà anche il riscaldamento.
Avevo chiamato 2 sedi del CAI della majella e il rifugio Pomilio e infatti come dite voi, sarebbe una pazzia andarci in questi giorni che c'è stata anche una bufera di neve e continua a nevicare. La cosa che mi preoccupa di più è proprio il vento che come qualcuno ha scritto arriva anche a 100 km/h e in vetta mi spaventerebbe parecchio sopratutto il tratto da Monte Amaro al rif Pomilio dove le creste sono strette e con il vento forte c'è rischio che perdi l'equilibrio e caschi lungo un fianco. Quelle del CAI di Fara San Martino mi ha detto che per adesso non conviene con la neve che ancora deve ghiacciare perchè anche con le ciaspole si può affondare di 20cm ogni passo e diventa difficoltoso.
Cmq si pensavo anche che potrei cominciare a salire e poi se vedo che la cosa si fa difficile posso rinunciare.
Per quanto riguarda la nebbia e buio pensavo di scannerizzare la cartina e metterla su gps così nel caso in qui non ci sia una buona visuale posso seguire il gps. Mi sono già trovato in montagna con poca visibilità a causa della nebbia e ci si perde facilmente.

I ramponi economici?

Scusa vitalik, se ci stai prendendo in giro allora la burla è simpatica ed abbiamo scherzato.

Se stai parlando sul serio, hai un grosso (enorme) problema di sottovalutazione dei rischi perché a questo punto appare palese che non hai alcuna esperienza di alpinismo. Il rischio di "cascare" è solo uno dei tanti problemi che potresti incontrare, rischi ipotermia, congelamento, morte.

Sinceramente non so se incazzarmi per la leggerezza con cui approcci l'argomento di una ascesa alpinistica invernale (coi ramponcini di gomma? con la piccozza da comprare senza averla mai usata? Progressione su ramponi? Manovra di arresto?) oppure infischiarmene e non tornare piu su questo topic.

Solo che poi l'idea che devi far rischiare la vita a qualche operatore del soccorso alpino per venirti a recuperare mi fa di nuovo girare le sfere e mi andrebbe di capire con quale processo mentale sei arrivato a pensare di poter fare 4 giorni su una montagna ben sopra i 2000 metri di inverno, senza alcuna esperienza, senza arte né parte.

Prima che arrivasse la perturbazione attuale, con persona esperta e ben attrezzati, siamo stati per circa 15 minuti a 2300 metri con visibilità di circa 20m vento probabilmente intorno ai 50/60 km/h e circa -15 gradi: c'è da piangere. Figurati condizioni peggiori, ma anche alla pari però per più tempo. Eravamo ricoperti di ghiaccio, le picozze si incollavano ai guanti per il ghiaccio, ogni oggetto di metallo ghiacciava, per non parlare del fatto che a stare fermi piu di 2 minuti si iniziava a gelare. In montagna non si scherza, in montagna di inverno non solo non si scherza ma bisogna avere paura e consapevolezza.
 
Gran Sasso Rifugio Fioretti, nemmeno 1500m, oggi pomeriggio, windchill -21,5

image.png

Il rifugio Franchetti stasera, 2400m, temperatura -20, windchill che sfiora i - 30

image.jpeg
 
I ramponi economici?

Scusa vitalik, se ci stai prendendo in giro allora la burla è simpatica ed abbiamo scherzato.

Se stai parlando sul serio, hai un grosso (enorme) problema di sottovalutazione dei rischi perché a questo punto appare palese che non hai alcuna esperienza di alpinismo. Il rischio di "cascare" è solo uno dei tanti problemi che potresti incontrare, rischi ipotermia, congelamento, morte.

Sinceramente non so se incazzarmi per la leggerezza con cui approcci l'argomento di una ascesa alpinistica invernale (coi ramponcini di gomma? con la piccozza da comprare senza averla mai usata? Progressione su ramponi? Manovra di arresto?) oppure infischiarmene e non tornare piu su questo topic.

Solo che poi l'idea che devi far rischiare la vita a qualche operatore del soccorso alpino per venirti a recuperare mi fa di nuovo girare le sfere e mi andrebbe di capire con quale processo mentale sei arrivato a pensare di poter fare 4 giorni su una montagna ben sopra i 2000 metri di inverno, senza alcuna esperienza, senza arte né parte.

Prima che arrivasse la perturbazione attuale, con persona esperta e ben attrezzati, siamo stati per circa 15 minuti a 2300 metri con visibilità di circa 20m vento probabilmente intorno ai 50/60 km/h e circa -15 gradi: c'è da piangere. Figurati condizioni peggiori, ma anche alla pari però per più tempo. Eravamo ricoperti di ghiaccio, le picozze si incollavano ai guanti per il ghiaccio, ogni oggetto di metallo ghiacciava, per non parlare del fatto che a stare fermi piu di 2 minuti si iniziava a gelare. In montagna non si scherza, in montagna di inverno non solo non si scherza ma bisogna avere paura e consapevolezza.

Da qualche anno vado in montagna anche spesso e in solitaria; mi sono trovato diverse volte in situazioni difficili che hanno messo alla prova il mio stato psicologico che è quello che a volte ti blocca. In queste settimane ho fatto delle escursioni per allenarmi... per questo ho preso in considerazione il sentiero da Fara di San Martino fino al M. Amaro. Non ho mai fatto escursioni sulla neve usando piccozza, ramponi, ciaspole e con una temperatura che arriva a -15 come hai detto e questa è l'unica cosa che mi preoccupa molto, per questo ho chiesto qui sul forum... Ti ringrazio per il tuo tono e i dettagli che mi hai dato sulle tue escursioni e esperienze, era proprio questo che cercavo sul forum.
L'unica volta che sono andato in montagna con il vento e il freddo era qualche settimana fa a Prato di Campoli dove il vento arrivava a 30km/h circa e in cima l'acqua nella bottiglia ha cominciato a gelare, anche se non c'era neve (solo nevischio) e la cosa mi ha preoccupato e allarmato, pensando proprio al trekking che vorrei fare sulla Majella dove le condizioni sono sono più preoccupanti. Per evitare che l'acqua si geli bisogna usare una buona borraccia? C'è da dire che non avevo un abbigliamento molto adeguato, adesso mi sono comprato delle scarpe migliori (impermeabili), una maglia e dei pantaloni termici (nel negozio outudoor). La giacche che ho l'ho presa invece da dechatlon con il pail rimovibile che cmq non è male ma non è cmq l'abbigliamento professionale che avevo in mente, cioè una giacca antivento (guscio) con un giubbino removibile (migliore del pail) e anche un paglioncino fatto di un materiale migliore del pail. Tu che abbigliamento indossavi? Hai preso tutto in un negozio outudoor?
I ramponi che ho sono questi: https://www.decathlon.it/mini-ramponi-bobcat-id_8133601.html
Non ho ancora deciso di andare, sto valutando la situazione, le mie attrezzature ecc. ecc.
 

Avventurosamente guadagna dagli acquisti idonei dei prodotti linkati.

A me fa piacere che non sei convinto, ma continui a parlare di attrezzatura, che però è un solo aspetto (seppure importante) di una realtà ben più complessa.

Il testo del CAI per l'alpinismo base consta di 600 pagine, giusto per farti un esempio.

Avere i ramponi non basta (ed i ramponi che hai linkato hanno scritto nelle caratteristiche "non adatti ad alpinismo") bisogna saperli usare e non è facile o immediato. Sempre ammesso che si riesca a camminarci come si deve, il rischio di darsi una ramponata da soli e squarciarsi una gamba è ben presente ad ogni passo. La progressione va fatta con la picozza e le tecniche sono precise e puntuali: vanno studiate ed imparate, anche con la pratica e l'esercizio.

Io non ti parlo da "insegnante", al contrario, io ho la fortuna di avere persone esperte che mi accompagnano e spiegano e mi mettono alla prova. Però mai, nemmeno prima di iniziare, ho pensato di sottovalutare la montagna d'inverno che rispetto alla bella stagione - che pure ha le sue insidie - è totalmente un altro pianeta.

Io potrei anche dirti che abbigliamento indossavo, ma il punto è un altro: se vuoi fare il monte Amaro in invernale (e/o 4 giorni in quota) non è una cosa chiedi ma la devi sapere da te perché ci sei arrivato per step progressivi.

Ecco perché anche altri ragazzi ti hanno esortato a desistere e rimodulare il tuo approccio, perché le domande che poni sono sbagliate in relazione a quello che vorresti fare.

E non abbiamo ancora parlato del fatto che bisognerebbe saper leggere le condizioni del manto nevoso (prima da bollettino Meteomont o simili e poi a vista e anche udito) per evitare di passare su zone instabili che magari si staccano e ti ritrovi in una valanga...
 
Guarda, prato di campoli è imparagonabile ad un trek invernale sulla Majella. Stai parlando di ambienti da far davvero paura.
Come diceva Ciccio74 qui gela tutto. Parliamo di "imprese" non di trekking. Hai presente wind chill - 30?? Si può seriamente rischiare di morire. Con il tuo approccio, scusa la franchezza, il rischio aumenta di.molto. scusa ma secondo me non hai idea delle condizioni e dei rischi.
 
Ti consiglio vivamente ti ascoltare i consigli di chi mi ha preceduto.
Per affrontare la montagna in condizioni invernali non serve solo un'ottima preparazione fisica e psicologica, ma serve soprattutto l'esperienza.
Le condizioni invernali di una montagna non sono mai le stesse e cambiano da periodo a periodo, in base a due variabili fondamentali: grado d'innevamento e ghiaccio. E solo l'esperienza sul campo ti fa valutare in maniera oggettiva la situazione.
Ancora mi ricordo alcuni anni fa in un'annata particolare, dove dal canale centrale del Terminillo si facevano male regolarmente almeno un paio di persone a settimana. Il soccorso alpino ha avuto molto da fare in quel periodo. Questo dovuto per la presenza di ghiaccio veramente infido, in una salita dove in condizioni diverse diventano superflui anche i ramponi e scialpinisti la scendono con gli sci.
Prima di salire sul Corno Grande in invernale, mi sono fatto le principali vette appenniniche con neve, soprattutto da solo, ma non ho mai fatto il passo più lungo della gamba.
Non puoi pensare di correre una maratona, quando la tua distanza maggiore di corsa è stata di 10 km.
 
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