- Parchi del Lazio
-
- Parco Regionale dei Monti Simbruini
Dati
Data: 27/10/2013
Regione e provincia: Lazio (FR)
Località di partenza: Fiumata
Località di arrivo: Campo Staffi
Tempo di percorrenza: 6 ore soste escluse
Chilometri: 12
Grado di difficoltà: EB (escursionisti buongustai)
Dislivello in salita: 1250m
Dislivello in discesa: 400m
Quota massima: Monte Tarino 1952m
Accesso stradale: A1 Fiuggi - Piglio - Arcinazzo - Filettino
Descrizione
Sostanzialmente, ci si può presentare in una zona provvista di montagne vestiti di due diverse intenzioni. Una è propria del montanaro classico, stoico: ci si sveglia presto, si macinano chilometri, cime, qualche panino, qualche barlume di confort come un dolce o un liquore e di nuovo su e giù per i bricchi. Bello, bellissimo! L'altra è propria del merendero: "fin dove mi posso spingere con la macchina?", "le coordinate dell'area barbecue?", "però che fame che mette sta montagna" (frase pronunciata in un parcheggio). E sarei ipocrita se dicessi che anche questa modalità non ha il suo fascino...
Merito dell'escursione all'oggetto è stato quello di creare un tertium genus. Il giro proposto voleva risalire il contrafforte dei Simbruini più profondo, in un'atmosfera di caldi colori autunnali, traversare la nota cresta del Tarino e completare la traversata a Campo Staffi. Un'escursione famosa (tra le più belle del Lazio), con un dislivello che comincia ad essere impegnativo e che attraversa un territorio quantomai vario. Che poi non si può mica negare che siamo un gruppo di gente seria. Passo deciso, testa alta a scrutare le rupi, vestiario tecnico, zaini in procinto di esplodere... una famiglia sul sentiero ci sente sopraggiungere alle loro spalle, si mettono di lato: penseranno a chissà quali imprese alpinistiche si accingono questi signori qua. Transitati davanti a loro e scambiato un militaresco saluto, li superiamo ed offriamo la veduta di schiena del gruppo. Griglie, padelle traforate, teglie di alluminio, bottiglie di vino infilate qua e là. Gli zaini contengono 4 chili di carne, 4 bocce di vino, 3 di birra, mezzo litro di caffè corretto, un chilo di castagne, pane, dolci e un mare di altra roba.
Ed eccolo qua, il tertium genus: gran bel gruppo, amici per la montagna e non solo, davanti escursionisti determinati con in programma 1200m di dislivello e dietro appese padelle e Nobili di Montepulciano.
Grazie a tutti, ragazzi! Sono stato benissimo!

Poco prima di Filettino, un bivio sulla sinistra porta in località Fiumata, dove si parcheggia nei pressi di un campeggio. Siamo otto. Alcuni ragazzi dovevano aggregarsi all'ultimo ma - onore e merito a loro - si sono autovalutati e hanno deciso di rimandare la partecipazione. Ci fa sempre piacere conoscere nuova gente, del resto anche noi ci siamo conosciuti così, con delle escursioni "al buio", quindi appena lo riterrete opportuno saremo felici di avervi tra noi!
Spicca immediatamente l'attrezzatura tecnica al seguito...
Da Fiumata si risale l'ampia Val Forchitto, tagliata longitudinalmente da un torrente. Colori caldi e tutte le sfumature autunnali a nostra completa disposizione: un vero spettacolo!
Pian piano la valle si restringe e si comincia a salire con una certa pendenza
Ma sempre circondati da una tavolozza di colori ricorrente soltanto un pugno di giorni l'anno
Una serie di ripide svolte ci fa uscire dal bosco, mostrandoci finalmente le propaggini del Tarino
Si rientra nel bosco, ma non è più bosco di valle. Le tonalità del giallo e del rosso lasciano ora il posto alle sfumature del marrone: ormai siamo saliti di quota e per questi alberi, che si arrampicano sulla cresta, il freddo arriva prima.
Eccoci usciti dal bosco, a tu per tu con il cielo! Giornata limpidissima, a dispetto delle nebbie che come una coperta avvolgono tutte le località di pianura.
La nota cresta del Tarino, una rarità per questo gruppo montuoso. Ormai manca poco alla cima...
E finalmente in cima!
Durante la discesa, nonstante lo stomaco che brontola, ci fermiamo spesso per cogliere delle fantastiche foto nelle tante radure, che sono il marchio di fabbrica dei Simbruini
Non c'è niente di meglio di una chiacchierata ad andatura rilassata tra il fruscio delle foglie
Arrivati al rifugio Campo Ceraso (location splendida, rifugio un po' da sanificare) cominciano le grandi manovre per l'allestimento della pappatoia!

E si aprono le danze!
Il fuochista
In men che non si dica (nel vero senso della parola
) brace a palate!!
Di qua potete osservare la catena di affettaggio (e quella di ingozzamento
)
La caldaia viaggia a pieno regime
Chi seduto, chi appoggiato a qualcuno... verso la quarta bottiglia serve un sistema per evitare l'afflosciamento!

Prime castagne della stagione
La squadra al termine del banchetto. Menzioni d'onore: a Giuseppe, che ci ha portato una carne che definire squisita è dire poco, ad Andrea Bjorn, quello che con immenso distacco su tutti ha fatto più strada per venire fin qui e a Flavia e Sara, che stanno sfoderando un passo mica da ridere (o sarà stata la prospettiva della braciolata?
)
Ritorno in leggera salita verso Campo Staffi. Il sottile piacere di sentire il fresco della notte nel bosco sul viso accaldato dalla sbronza!
Ritorno alle macchine lasciate alla partenza non è proprio convenzionale...

Data: 27/10/2013
Regione e provincia: Lazio (FR)
Località di partenza: Fiumata
Località di arrivo: Campo Staffi
Tempo di percorrenza: 6 ore soste escluse
Chilometri: 12
Grado di difficoltà: EB (escursionisti buongustai)
Dislivello in salita: 1250m
Dislivello in discesa: 400m
Quota massima: Monte Tarino 1952m
Accesso stradale: A1 Fiuggi - Piglio - Arcinazzo - Filettino
Descrizione
Sostanzialmente, ci si può presentare in una zona provvista di montagne vestiti di due diverse intenzioni. Una è propria del montanaro classico, stoico: ci si sveglia presto, si macinano chilometri, cime, qualche panino, qualche barlume di confort come un dolce o un liquore e di nuovo su e giù per i bricchi. Bello, bellissimo! L'altra è propria del merendero: "fin dove mi posso spingere con la macchina?", "le coordinate dell'area barbecue?", "però che fame che mette sta montagna" (frase pronunciata in un parcheggio). E sarei ipocrita se dicessi che anche questa modalità non ha il suo fascino...
Merito dell'escursione all'oggetto è stato quello di creare un tertium genus. Il giro proposto voleva risalire il contrafforte dei Simbruini più profondo, in un'atmosfera di caldi colori autunnali, traversare la nota cresta del Tarino e completare la traversata a Campo Staffi. Un'escursione famosa (tra le più belle del Lazio), con un dislivello che comincia ad essere impegnativo e che attraversa un territorio quantomai vario. Che poi non si può mica negare che siamo un gruppo di gente seria. Passo deciso, testa alta a scrutare le rupi, vestiario tecnico, zaini in procinto di esplodere... una famiglia sul sentiero ci sente sopraggiungere alle loro spalle, si mettono di lato: penseranno a chissà quali imprese alpinistiche si accingono questi signori qua. Transitati davanti a loro e scambiato un militaresco saluto, li superiamo ed offriamo la veduta di schiena del gruppo. Griglie, padelle traforate, teglie di alluminio, bottiglie di vino infilate qua e là. Gli zaini contengono 4 chili di carne, 4 bocce di vino, 3 di birra, mezzo litro di caffè corretto, un chilo di castagne, pane, dolci e un mare di altra roba.
Ed eccolo qua, il tertium genus: gran bel gruppo, amici per la montagna e non solo, davanti escursionisti determinati con in programma 1200m di dislivello e dietro appese padelle e Nobili di Montepulciano.
Grazie a tutti, ragazzi! Sono stato benissimo!



Poco prima di Filettino, un bivio sulla sinistra porta in località Fiumata, dove si parcheggia nei pressi di un campeggio. Siamo otto. Alcuni ragazzi dovevano aggregarsi all'ultimo ma - onore e merito a loro - si sono autovalutati e hanno deciso di rimandare la partecipazione. Ci fa sempre piacere conoscere nuova gente, del resto anche noi ci siamo conosciuti così, con delle escursioni "al buio", quindi appena lo riterrete opportuno saremo felici di avervi tra noi!
Spicca immediatamente l'attrezzatura tecnica al seguito...

Da Fiumata si risale l'ampia Val Forchitto, tagliata longitudinalmente da un torrente. Colori caldi e tutte le sfumature autunnali a nostra completa disposizione: un vero spettacolo!



Pian piano la valle si restringe e si comincia a salire con una certa pendenza

Ma sempre circondati da una tavolozza di colori ricorrente soltanto un pugno di giorni l'anno


Una serie di ripide svolte ci fa uscire dal bosco, mostrandoci finalmente le propaggini del Tarino

Si rientra nel bosco, ma non è più bosco di valle. Le tonalità del giallo e del rosso lasciano ora il posto alle sfumature del marrone: ormai siamo saliti di quota e per questi alberi, che si arrampicano sulla cresta, il freddo arriva prima.

Eccoci usciti dal bosco, a tu per tu con il cielo! Giornata limpidissima, a dispetto delle nebbie che come una coperta avvolgono tutte le località di pianura.

La nota cresta del Tarino, una rarità per questo gruppo montuoso. Ormai manca poco alla cima...


E finalmente in cima!


Durante la discesa, nonstante lo stomaco che brontola, ci fermiamo spesso per cogliere delle fantastiche foto nelle tante radure, che sono il marchio di fabbrica dei Simbruini

Non c'è niente di meglio di una chiacchierata ad andatura rilassata tra il fruscio delle foglie

Arrivati al rifugio Campo Ceraso (location splendida, rifugio un po' da sanificare) cominciano le grandi manovre per l'allestimento della pappatoia!

E si aprono le danze!


Il fuochista

In men che non si dica (nel vero senso della parola

Di qua potete osservare la catena di affettaggio (e quella di ingozzamento

La caldaia viaggia a pieno regime


Chi seduto, chi appoggiato a qualcuno... verso la quarta bottiglia serve un sistema per evitare l'afflosciamento!

Prime castagne della stagione

La squadra al termine del banchetto. Menzioni d'onore: a Giuseppe, che ci ha portato una carne che definire squisita è dire poco, ad Andrea Bjorn, quello che con immenso distacco su tutti ha fatto più strada per venire fin qui e a Flavia e Sara, che stanno sfoderando un passo mica da ridere (o sarà stata la prospettiva della braciolata?

Ritorno in leggera salita verso Campo Staffi. Il sottile piacere di sentire il fresco della notte nel bosco sul viso accaldato dalla sbronza!

Ritorno alle macchine lasciate alla partenza non è proprio convenzionale...

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