@Munny io sto con nessuno, non mi sono schierato e non ho alcun interesse a farlo.

Comincio chiarendo due affermazioni che ho fatto.
Ho detto che per molti il cane è un diletto. Lo ribadisco.
Un pastore o un cieco hanno l'esigenza di avere il cane: per loro l'animale ha una precisa funzione ed utilità. Altrettanto per i cani da ricerca della protezione civile o per quelli antidroga, antiesplosivo etc. della polizia.
Per i comuni cittadini è diverso: si tratta di avere un animale domestico, per il gusto di averlo, senza che il loro possesso sia dettato da esigenze di lavoro, ausilio alla deambulazione o soccorso. Vale per il cane, come per il gatto, il canarino, il coniglio, etc. etc.
In famiglia abbiamo avuto cani e li abbiamo sempre trattati divinamente, ma non avevano alcuna funzione economica; si trattava solo del piacere - appunto, diletto - di starci assieme; avremmo potuto farne tranquillamente a meno, come il 99% di chi possiede cani.
E qui passo alla seconda affermazione, cioè quella che i cani dovrebbero averli quelli che hanno uno spazio adeguato.
I cani (quelli veri intendo, non i chihuahua, i carlini ed altri simili scherzi dell'allevamento) sono nati per correre, inseguire, camminare a lungo; l'istinto predatore resta nel subconscio, tanto che sono fortemente attratti dagli odori e sono protettivi. Un cane quindi per vivere bene ha bisogno, oltre che di compagnia, di molto spazio in cui muoversi liberamente, correre e saltare (e da noi ne avevano davvero moltissimo). In questo modo, quando lo porti in giro, non impazzirà di gioia perchè finalmente può fare quello che non fa mai, cioè correre, saltare, odorare, etc. Sarà un cane meno stressato e più vivo, meno lontano dalla sua natura ed indole. Prova a pensarci: tenere un cane alla catena è considerato maltrattamento da diversi regolamenti comunali, ma non lo è tenere un cane in un appartamento di 70 metri quadri e portarlo a spasso al mattino e la sera per mezz'oretta, perchè prima il padrone è fuori per lavoro.
Sarà, ma i cani conservano una quota di imprevedibilità che va comunque sommata all'errore umano (perchè il padrone può sempre distrarsi, valutare male una situazione, sbagliare nell'educare o nel considerare segnali del cane) ed i casi di aggressione ci sono, sia nei boschi, sia addirittura fra le mura di casa, con cani che, improvvisamente ed inspiegabilmente attaccano - talvolta con esiti fatali - anche persone della famiglia con cui convivono da anni.
https://www.trentotoday.it/attualita/cani-liberi-in-montagna.html
Bisogna anche considerare che è cambiato un dato sociale: 50 anni fa le famiglie con cani erano enormemente meno di quelle odierne, soprattutto in città; i cani erano principalmente in campagna ed avevano più spazio e contatti, sia con la natura che con le persone, perchè la mobilità era minore. Inoltre, con i cani non si andava ovunque, ma rimanevano a casa o nei pressi. Oggi sono quindi aumentate enormemente le occasioni di cani che circolano fuori casa e che hanno bisogno di sfogarsi.
E' proprio questo il problema: si vuole prevenire il danno alla persona e/o ad altri animali. Il cane medio, per quanto intelligente, non ha il raziocinio dell'uomo medio, ma resta un animale. Il criterio preventivo è lo stesso che vieta alle persone di girare con il coltello in città o di possedere certi tipi di arma etc. etc. Anche in questi casi vale il principio che, con un po' di buon senso, il problema non si porrebbe, ma la normativa è prudenziale e preventiva. La prevenzione vince sul resto.
Quindi si, tenere i cani al guinzaglio non lo trovo sbagliato. Se poi non ti vede nessuno, puoi anche liberarlo, ma sapendo bene che stai infrangendo una regola prima di tutto di prudenza e che, quindi, ti esponi al rischio di rispondere - anche penalmente - dei danni che il tuo cane potrebbe combinare.
Poi magari non succede nulla e sei a posto.