Ciao Marco, ti ringrazio dell'apprezzamento, fatto da te vale doppio.Ciao Alex, ho letto con piacere il tuo suggestivo racconto e ho ammirato le belle immagini di luoghi che anche io amo. In montagna, poi, da soli di notte solo chi lo ha provato può capire quale sia l'emozione. Mi ha colpito leggere che ti sei orientato nel bosco di notte solo con bussola e intuito. Ma non usi un gps? Intendiamoci, ho usato carta e bussola per 20 anni, mi ci sono divertito un mondo e la considero una base fondamentale per impiegare oculatamente poi i satelliti. Ma ora non tornerei indietro; come, pure amante delle diapositive non rinuncerei più al digitale. Senza diventare schiavi della tecnologia, il gps è una sorta di airbag che ti permette di affrontare in sicurezza avventure prima di difficile realizzazione; non fosse altro per il tempo che si impiegava a fare il punto (soprattutto nel bosco) e a rimediare agli errori di rotta. Mi sembra anche che la pianificazione più accurata che questo richiede porti a una maggiore consapevolezza dei luoghi che poi si va ad attraversare. Ecco, so che è un argomento che generalmente apre accese discussioni, ma mi piaceva sentire la tua opinione. Ciao, Marco
Ho il mio modo di andare in montagna, mi diverto ad orientarmi con bussola e cartina (e credo di farlo bene) e sfrutto al massimo le mie risorse, ovviamente il tutto sempre in sicurezza.
Mi capita a volte di perdere il sentiero, di non vedere piu' i bollini, di fare fuori sentiero (questo mi capita un po' piu' spesso), ma per me fa parte del gioco, del mio modo di andare in montagna. Magari faccio una vetta in meno, rientro col buio, ma ritrovo da solo con le mie forze il percorso, o lo invento io. Sia chiaro, il tutto senza mai pregiudicare la sicurezza. Dove posso permettermi di girovagare con la nebbia lo faccio, sicuramente non lo faccio sul Picco Pio XI, sulla cresta del Viglio oppure d'inverno a Campo Pericoli. Il gps lo ho, ma non lo uso. Lo userei solo in caso di estrema necessita' o nel caso in cui la mia esperienza ritenga che vengano meno le condizioni di sicurezza.
Ho una stima immensa di te sia perche' sei un grandissimo appenninista sia perche' esplori posti che altri ignorano, tuttavia mi sento di dire che la consapevolezza dei luoghi che si vanno ad esplorare la si puo' avere anche con una buona conoscenza del territorio, un po' di esperienza e con il consapevole uso di bussola e cartina. Credimi, quando mi autocostruisco a tavolino le escursioni, anche le piu' impegnative e lunghe (vado spesso da solo e quando vado in compagnia spesso organizzo io), studio la cartina in maniera talmente pedante e metodica che i sentieri li vedo dentro la testa
Spero un giorno potremo fare un'uscita insieme, sarebbe per me davvero molto intrigante. A presto!
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