...si intende non lasciarli a gerbido, come scrivevo poc'anzi...Bisogna vedere cosa si intende per "conservazione" e cosa si intende conservare.
...si intende non lasciarli a gerbido, come scrivevo poc'anzi...Bisogna vedere cosa si intende per "conservazione" e cosa si intende conservare.
...si intende non lasciarli a gerbido, come scrivevo poc'anzi...
...sarebbe positivo se solo gli spazi non fossero riconquistati da specie infestanti che sono fomite di peronospora ed altre cosine non amichevoli per le colture, come avviene nella sporca realtà delle cose.Infatti l'urbanesimo ha avuto l'effetto positivo di far espandere le foreste.
...sarebbe positivo se solo gli spazi non fossero riconquistati da specie infestanti che sono fomite di peronospora ed altre cosine non amichevoli per le colture, come avviene nella sporca realtà delle cose.
Ma questo lo sanno solo i "servi della gleba" che si spendono capitali in fitoterapici...![]()
Bisogna vedere, se il bosco riconquista gli spazi dei terreni incolti è un fattore decisamente positivo per qualsiasi parametro ambientale. Infatti l'urbanesimo ha avuto l'effetto positivo di far espandere le foreste. Se invece sopra c'è la gariga allora "ni", biodiversità molto bassa e benefici idrogeologici non pervenuti.
Poi dipende, io ad esempio ho un uliveto che comunque "curo", pur non avendo mai il tempo di raccogliere, per questioni di vicinato e di preservazione delle piante.
...io rientro nella "porconosa".premessa, quoto entrambe perche' trovo molto buoni entrambe i punti
la risposta giusta e': dipende. dipenda da molti fattori, soprattutto dall'orografia, zona botanica, clima locale e influsso antropico. il concetto di successione ecologica ne tiene conto e, soprattutto in botanica e in fitosociologia, e' una delle chimere. purtroppo la biologia e' un po' fetente, e puo' essere vero tutto e il contrario di tutto.
ci sono zone in cui la successione ecologica e' lenta, e le piante pioniere ed infestanti sono restie ad andarsene (dando ragione al primo post) e zone in cui la successione e' rapidissima e in breve ci si trova con una situazione ecologicamente stabile (dando ragione al secondo post). e, ovviamente, sono veri gli estremi come tutto lo spettro in mezzo
cosa molto carina (se uno e' un botanico) o molto porconosa (se uno con la terra ci deve fare qualcosa, per lavoro o hobby), lo studio delle successioni dimostra che basta pochissimo per passare da un estremo all'altro, e tante volte e' difficile capire la vera causa, data la complessita' delle iterazioni.
in italia, soprattutto nei terreni agricoli persi o abbandonati, la successione ecologica e' leeeeentaaaaa, mentre in aree boschive di passaggio non coltivate intensivamente e' veloce. ma appunto non e' affatto una regola
...io rientro nella "porconosa".![]()
....alle signore non si chiede l'età!graziealbeep, sei nella zona dove emergono le sedimentazioni di mezzo miocene
(se vuoi farti del male
https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2018-11/testo_idrostat2.pdf
ma hai dei fossili bellissimi)
quindi i tempi sono luuunghiiiiii. a lungo termine pero' dovresti avere una bella foresta, ma non credo che riusciremmo a fare in tempo a vederla fino in fondo, o forse saremmo vecchi (io sono un 84, non so che eta' tu abbia ma suppongo una manciata di anni piu' di me).
...sarebbe positivo se solo gli spazi non fossero riconquistati da specie infestanti che sono fomite di peronospora ed altre cosine non amichevoli per le colture, come avviene nella sporca realtà delle cose.
Ma questo lo sanno solo i "servi della gleba" che si spendono capitali in fitoterapici...![]()