- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Regionale Sirente-Velino
Dati
Data: 03.07.2016
Regione e provincia: Abruzzo, L'aquila
Località di partenza: Corona di Massa d'Albe (930 m)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 10h
Chilometri: 16
Grado di difficoltà: EEA
Descrizione delle difficoltà: Dislivello importante, pendenze rilevanti, il tutto reso ancor più difficile dalla calura estiva e dall'esposizione a Sud; qualche passaggio impegnativo all'interno del Canalino.
Periodo consigliato: Con il senno di poi, in Autunno!
Segnaletica: Buona. In alcuni tratti perfino ridondante.
Dislivello in salita: 1600m
Dislivello in discesa: Idem
Quota massima: 2486 m (Monte Velino)
Accesso stradale: Percorrendo l'A25, dopo essere usciti a Magliano de' Marsi, si seguono le indicazioni per Massa d'Albe. L'attacco dei vari sentieri è adeguatamente segnalato.
Descrizione
Strepitosa escursione al cospetto della gigantesca piramide del monte Velino.
E' noto che per raggiungere la sommità di questa montagna, da ovunque si intenda partire, è richiesto sempre un elevato dislivello (oltre ad un discreto BDC ...) e in alcuni casi lunghi percorsi di avvicinamento.
Per tale motivo ho evitato di ripetere la via Normale da Santa Maria in Valle o di salire dai Piani di Pezza: l'idea della Direttissima con il passaggio nel famoso Canalino mi intrigava ed alla fine ho deciso di tornare sul Velino passando proprio per il sentiero 6.
Arrivando al punto di attacco dell'escursione, si notano subito i bastioni rocciosi di Velino e Cafornia che incombono prepotenti sulle sottostanti campagne:
Lasciata l'auto nel parcheggio a ridosso delle ultime case di Corona, si percorre la carrareccia che in 15' conduce alla Fonte Canale (1200 m), un bottino molto gradito ai viandanti che passano da queste parti nonchè alle numerose mucche al pascolo.
Uno sguardo verso la piana con Massa d'Albe:
La Difensola:
Dalla fonte si prende una evidente traccia che in direzione Ovest conduce a Colle Pelato (1359m), sotto la verticale del Velino:
Qui il sentiero piega decisamente verso Nord, iniziando a salire il crinale della montagna in corrispondenza di una pineta di rimboschimento. All'uscita dal bosco, si trova il bivio tra il sentiero 6 e i sentieri 4-5 (che conducono rispettivamente alla grotta di San Benedetto e alla cresta Sud):
Siamo qui ai piedi del fosso che separa i due giganti di questo comprensorio, il Velino e il Cafornia. Forse è questo il Canalone di cui ho letto qualcosa in giro sul web. La vasta area di raccoglimento mi fa pensare che durante i periodi di scioglimento ghiacci o anche in caso di piogge da qui possa cadere di tutto:
In ogni caso, la traccia del sentiero 6 dopo pochi metri in direzione Nord piega nettamente a sinistra, inerpicandosi per la cresta parallela e svalicando nell'altro canale.
Qui, tra pratoni digradanti, balze imponenti e pinnacoli tormentati si sale in maniera decisa e costante in un ambiente veramente suggestivo:
I martellanti raggi di sole rendono questa salita ancor più faticosa, ma lo scenario d'alta quota e gli orizzonti che si aprono sulla sottostante piana del Fucino valgono molto più di una sudata:
Circondati da tanta bellezza, si continua a guadagnare quota: il canale man mano si restringe e la roccia diventa l'elemento dominante del paesaggio:
Ormai si sale appoggiando le mani, i bastoncini possono essere riposti nello zaino: siamo prossimi all'imbocco del Canalino.
Ecco, qui si entra nel canale, che altro non è che una fenditura della montagna che attraversa un imponente contrafforte della montagna:
Non ho trovato difficoltà a risalire questo budello: benchè ripido, i punti di presa sono molteplici e anche se la roccia è liscia si sale bene. Forse in caso di umidità ci potrebbe essere qualche difficoltà in più.
Devo dire che in un paio di punti il canale si restringe alquanto, rendendo poco agevole il passaggio con uno zaino ingombrante. Ma tutto ciò non mi fa cambiare la mia personale valutazione della difficoltà di questo percorso.
Pinnacoli dalle forme stravaganti mi osservano durante la salita:
Salgo velocemente senza mai perdere di vista il senso della verticalità dell'ambiente che mi circonda:
Una volta fuori dal canalino, il panorama si allarga dando modo di scorgere la sommità del Velino:
e del Cafornia:
Ora si è in alta quota, si cammina sulla crestina SE del Velino tra viste mozzafiato e spettacolari paesaggi lunari:
Durante l'ultimo tratto di cresta prima della vetta, si scorge il panorama a Nord con la cima di Avezzano in primo piano:
mentre con uno sguardo verso sinistra si capisce l'entità della salita percorsa per arrivare fin quassù:
Dalla vetta, seguo con lo sguardo il percorso che mi riporterà alla base passando per il Cafornia:
Sceso alla sella, dopo un doveroso affaccio dal belvedere sull'anfiteatro Nord
procedo in direzione Est sull'evidente sentiero n.1, non senza un'altrettanto doverosa deviazione sulla Cima di Avezzano:
Il pianoro tra i due colossi del gruppo, che poi si restringerà nel Canalone:
Intanto osservo tutte le vette intorno a me, provando a riconoscere e collocare tutti i rilievi che mi circondano:
Arrivato alla selletta Cafornia occorre un ultimo sforzo per giungere in vetta, mentre uno sguardo verso il Velino mi offre la prospettiva della cresta appena percorsa, all'uscita del Canalino:
Dalla vetta mi affiorano freschi ricordi della mia ultima volta quassù sul Cafornia, dopo un'affascinante ascensione invernale con il mio amico @alexmoscow73 in una fredda mattina di Febbraio, in cui le condizioni meteo erano decisamente diverse!
In primo piano, la Selva del Cocco, uno dei miei prossimi obiettivi (ma questa è un'altra storia!):
La discesa avviene lungo il sentiero 7A che segue la direttrice della costa Cafornia:
Arrivato ad una sella, ho abbandonato il sentiero per buttarmi verso l'adiacente vallone e prendere il sentiero 7; dalla valle si godono ottime prospettive delle vette circostanti:
Il sentiero 7 scende lento e tortuoso con numerosi tornanti fino a Fonte Canale, dove l'acqua della fonte consente di rinfrescarsi prima di giungere alla base di partenza.
Bilancio dell'escursione: estremamente positivo.
Le varie tipologie di ambienti attraversati, i panorami a perdita d'occhio, l'attraversamento del Canalino, i percorsi di cresta ... sono tutti elementi che hanno contribuito a rendere indimenticabile questa giornata.
Uscita strepitosa, come ho già detto all'inizio.
Penso che prima o poi la ripeterò.
Ad Maiora!
Data: 03.07.2016
Regione e provincia: Abruzzo, L'aquila
Località di partenza: Corona di Massa d'Albe (930 m)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 10h
Chilometri: 16
Grado di difficoltà: EEA
Descrizione delle difficoltà: Dislivello importante, pendenze rilevanti, il tutto reso ancor più difficile dalla calura estiva e dall'esposizione a Sud; qualche passaggio impegnativo all'interno del Canalino.
Periodo consigliato: Con il senno di poi, in Autunno!
Segnaletica: Buona. In alcuni tratti perfino ridondante.
Dislivello in salita: 1600m
Dislivello in discesa: Idem
Quota massima: 2486 m (Monte Velino)
Accesso stradale: Percorrendo l'A25, dopo essere usciti a Magliano de' Marsi, si seguono le indicazioni per Massa d'Albe. L'attacco dei vari sentieri è adeguatamente segnalato.
Descrizione
Strepitosa escursione al cospetto della gigantesca piramide del monte Velino.
E' noto che per raggiungere la sommità di questa montagna, da ovunque si intenda partire, è richiesto sempre un elevato dislivello (oltre ad un discreto BDC ...) e in alcuni casi lunghi percorsi di avvicinamento.
Per tale motivo ho evitato di ripetere la via Normale da Santa Maria in Valle o di salire dai Piani di Pezza: l'idea della Direttissima con il passaggio nel famoso Canalino mi intrigava ed alla fine ho deciso di tornare sul Velino passando proprio per il sentiero 6.
Arrivando al punto di attacco dell'escursione, si notano subito i bastioni rocciosi di Velino e Cafornia che incombono prepotenti sulle sottostanti campagne:
Lasciata l'auto nel parcheggio a ridosso delle ultime case di Corona, si percorre la carrareccia che in 15' conduce alla Fonte Canale (1200 m), un bottino molto gradito ai viandanti che passano da queste parti nonchè alle numerose mucche al pascolo.
Uno sguardo verso la piana con Massa d'Albe:
La Difensola:
Dalla fonte si prende una evidente traccia che in direzione Ovest conduce a Colle Pelato (1359m), sotto la verticale del Velino:
Qui il sentiero piega decisamente verso Nord, iniziando a salire il crinale della montagna in corrispondenza di una pineta di rimboschimento. All'uscita dal bosco, si trova il bivio tra il sentiero 6 e i sentieri 4-5 (che conducono rispettivamente alla grotta di San Benedetto e alla cresta Sud):
Siamo qui ai piedi del fosso che separa i due giganti di questo comprensorio, il Velino e il Cafornia. Forse è questo il Canalone di cui ho letto qualcosa in giro sul web. La vasta area di raccoglimento mi fa pensare che durante i periodi di scioglimento ghiacci o anche in caso di piogge da qui possa cadere di tutto:
In ogni caso, la traccia del sentiero 6 dopo pochi metri in direzione Nord piega nettamente a sinistra, inerpicandosi per la cresta parallela e svalicando nell'altro canale.
Qui, tra pratoni digradanti, balze imponenti e pinnacoli tormentati si sale in maniera decisa e costante in un ambiente veramente suggestivo:
I martellanti raggi di sole rendono questa salita ancor più faticosa, ma lo scenario d'alta quota e gli orizzonti che si aprono sulla sottostante piana del Fucino valgono molto più di una sudata:
Circondati da tanta bellezza, si continua a guadagnare quota: il canale man mano si restringe e la roccia diventa l'elemento dominante del paesaggio:
Ormai si sale appoggiando le mani, i bastoncini possono essere riposti nello zaino: siamo prossimi all'imbocco del Canalino.
Ecco, qui si entra nel canale, che altro non è che una fenditura della montagna che attraversa un imponente contrafforte della montagna:
Non ho trovato difficoltà a risalire questo budello: benchè ripido, i punti di presa sono molteplici e anche se la roccia è liscia si sale bene. Forse in caso di umidità ci potrebbe essere qualche difficoltà in più.
Devo dire che in un paio di punti il canale si restringe alquanto, rendendo poco agevole il passaggio con uno zaino ingombrante. Ma tutto ciò non mi fa cambiare la mia personale valutazione della difficoltà di questo percorso.
Pinnacoli dalle forme stravaganti mi osservano durante la salita:
Salgo velocemente senza mai perdere di vista il senso della verticalità dell'ambiente che mi circonda:
Una volta fuori dal canalino, il panorama si allarga dando modo di scorgere la sommità del Velino:
e del Cafornia:
Ora si è in alta quota, si cammina sulla crestina SE del Velino tra viste mozzafiato e spettacolari paesaggi lunari:
Durante l'ultimo tratto di cresta prima della vetta, si scorge il panorama a Nord con la cima di Avezzano in primo piano:
mentre con uno sguardo verso sinistra si capisce l'entità della salita percorsa per arrivare fin quassù:
Dalla vetta, seguo con lo sguardo il percorso che mi riporterà alla base passando per il Cafornia:
Sceso alla sella, dopo un doveroso affaccio dal belvedere sull'anfiteatro Nord
procedo in direzione Est sull'evidente sentiero n.1, non senza un'altrettanto doverosa deviazione sulla Cima di Avezzano:
Il pianoro tra i due colossi del gruppo, che poi si restringerà nel Canalone:
Intanto osservo tutte le vette intorno a me, provando a riconoscere e collocare tutti i rilievi che mi circondano:
Arrivato alla selletta Cafornia occorre un ultimo sforzo per giungere in vetta, mentre uno sguardo verso il Velino mi offre la prospettiva della cresta appena percorsa, all'uscita del Canalino:
Dalla vetta mi affiorano freschi ricordi della mia ultima volta quassù sul Cafornia, dopo un'affascinante ascensione invernale con il mio amico @alexmoscow73 in una fredda mattina di Febbraio, in cui le condizioni meteo erano decisamente diverse!
In primo piano, la Selva del Cocco, uno dei miei prossimi obiettivi (ma questa è un'altra storia!):
La discesa avviene lungo il sentiero 7A che segue la direttrice della costa Cafornia:
Arrivato ad una sella, ho abbandonato il sentiero per buttarmi verso l'adiacente vallone e prendere il sentiero 7; dalla valle si godono ottime prospettive delle vette circostanti:
Il sentiero 7 scende lento e tortuoso con numerosi tornanti fino a Fonte Canale, dove l'acqua della fonte consente di rinfrescarsi prima di giungere alla base di partenza.
Bilancio dell'escursione: estremamente positivo.
Le varie tipologie di ambienti attraversati, i panorami a perdita d'occhio, l'attraversamento del Canalino, i percorsi di cresta ... sono tutti elementi che hanno contribuito a rendere indimenticabile questa giornata.
Uscita strepitosa, come ho già detto all'inizio.
Penso che prima o poi la ripeterò.
Ad Maiora!