Recensione La spedizione della Fram

La spedizione della Fram
Fino alla fine dell’800 il problema era ancora insoluto: l’Artico era mare ghiacciato o terra ricoperta di ghiaccio? Il norvegese Fridtjof Nansen scommise sulla prima ipotesi e, sulla base di relitti siberiani trovati fra i ghiacci groenlandesi, concepì un progetto folle: costruire una nave resistentissima che facendosi intrappolare dai ghiacci fosse portata dalla deriva verso o forse addirittura fino al Polo Nord. Poi procedere a piedi, mentre la nave avrebbe proseguito fino a essere liberata dai ghiacci. La nave era la Fram, avanti in norvegese: avanti perché era un'impresa senza vie di fuga.

E così partirono il 24 giugno 1893 per essere intrappolati nel settembre dello stesso anno. il 14 marzo 1895 Nansen e Johansen iniziarono la marcia verso il Polo con slitte, sci e kayak, trovando condizioni meteorologiche pessime e arrivando il 7 aprile a 86°14’ N, la latitudine più elevata mai raggiunta. Il 28 agosto si accamparono sulla Terra di Francesco Giuseppe trascorrendo un inverno nella notte artica, cibandosi di orsi e trichechi. Fra altre vicissitudine tornarono quindi in Norvegia il 20 agosto 1896. La Fram fu utilizzata in seguito da Amundsen per raggiungere l’Antartide per la conquista del Polo Sud e fa ora bella mostra di se nell’omonimo museo a Oslo. Nansen fu poi diplomatico e Premio Nobel per la pace nel 1922.

Una riflessione: oggi consideriamo lungo un eventuale viaggio di alcuni mesi verso Marte; la Fram con il suo equipaggio è stata tre anni intrappolata nei ghiacci.

Il diario è purtroppo incompleto nella traduzione italiana e pieno di refusi.

“Domenica 14 ottobre. Ancora la stessa bufera. Sto leggendo la storia delle interminabili sofferenze patite dai primi esploratori artici per ogni grado e ogni minuto della loro rotta verso nord. Mi fa quasi provare una sensazione di disprezzo per noi qui seduti su comodi divani caldi dove si passa il tempo a scrivere, leggere, fumare e sognare mentre la tempesta strappa e tira il cordame sopra di noi, e con il mare che è una grande massa di neve sferzante attraverso il quale, grado dopo grado, veniamo portati verso nord diretti alla meta per la quale i nostri predecessori hanno lottato consumandosi invano di fatica. E tuttavia...
Cala il sole, viene la notte”.


Davide Sapienza, La spedizione della Fram, Carte Scoperte
https://www.montinvisibili.it/libri
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E' commovente ripensare a quando la Terra e la Natura erano un ambiente ostile da conquistare, spesso nel senso letterale di appropriarsene e ricavarne delle risorse, più spesso per una sorta di missione ("Fatti non foste per viver come bruti...")

Ora che la Terra e la Natura sono viste solo come un fragile bersaglio delle mire e delle malefatte dell' umanità, da proteggere come un bambino inerme dalle aggressioni dei malvagi, ora che non c'é più mistero alcuno da disvelare in questo mondo...

... ci si sente più soli, perché ormai non resta che confrontarsi con l' Universo, nei confronti del quale siamo totalmente e definitivamente nulla, nulla, nulla.

A volte mi viene in mente che se l'intera razza umana, l'intero pianeta, l' intero sistema solare scomparisse questo sarebbe solo uno dei milioni di eventi insignificanti che ogni giorno accadono nell' Universo.

E che, chissà, in tutto l'Universo non resterà forse nulla in grado di essere consapevole di esistere e di cosa l'universo sia.

Forse vivere come bruti non era poi una opzione così stupida se ci pensiamo.
 
Me lo segno, da mettere tra le prossime letture. Eventualmente se saltasse fuori qualche traduzione migliore fate sapere.

E' commovente ripensare a quando la Terra e la Natura erano un ambiente ostile da conquistare, spesso nel senso letterale di appropriarsene e ricavarne delle risorse, più spesso per una sorta di missione ("Fatti non foste per viver come bruti...")

Ora che la Terra e la Natura sono viste solo come un fragile bersaglio

A me fa specie pensare al fatto che tutto questo è successo in meno di 200 anni... praticamente 4 o 5 generazioni hanno sputtanato quello era rimasto di buono dopo millenni di civiltà umana (davvero tanto come risorse ed in termini di inquinamento) e che sarebbe stato utile preservare per garantire una buona sopravvivenza alla civiltà umana per altri millenni a venire.
Solo il meteorite che ha spazzato via i dinosauri è riuscito a fare di peggio, ed in meno tempo.
 
Nel film "The North Face" uno dei giornalisti testimoni dei tentativi di salvataggio degli alpinisti ormai morenti confida alla protagoista che ciò che interessa la stampa è l' eroica impresa oppure l'immane tragedia.

Tutto il resto (ad esempio lo scamparla per un pelo) non fa notizia, non più di tanto almeno... forse per questo la Fram è poco conosciuta? In fondo, nel bene e nel male, ciò che resta del periodo eroico (e della retorica relativa) non si discosta da questo schema.


@nolby Il mio aggancio al sentiment attuale rispetto alla Natura, voleva essere un tentativo (impossibile?) di rilettura di questo passato eroico, sia pure senza tentazioni in stile woke del genere abbattimento statue e cose simili.

Forse l'unica cosa che si può dire è che se l' autore di una impresa militare o comunque di ribellione armata per una parte in causa è un eroe e per l'altra parte è un assassino, magari per queste imprese pacifiche potremmo dire: ok, eroi, però....
 
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Me lo segno, da mettere tra le prossime letture. Eventualmente se saltasse fuori qualche traduzione migliore fate sapere.



A me fa specie pensare al fatto che tutto questo è successo in meno di 200 anni... praticamente 4 o 5 generazioni hanno sputtanato quello era rimasto di buono dopo millenni di civiltà umana (davvero tanto come risorse ed in termini di inquinamento) e che sarebbe stato utile preservare per garantire una buona sopravvivenza alla civiltà umana per altri millenni a venire.
Solo il meteorite che ha spazzato via i dinosauri è riuscito a fare di peggio, ed in meno tempo.
Per onor di cronaca la Fram è stata poi liberata dai ghiacci, recuperata, andò al Polo Sud con Amundsen e ora fa bella mostra di sè al museo Fram di Oslo.
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A me fa specie pensare al fatto che tutto questo è successo in meno di 200 anni... praticamente 4 o 5 generazioni hanno sputtanato quello era rimasto di buono dopo millenni di civiltà umana (davvero tanto come risorse ed in termini di inquinamento) e che sarebbe stato utile preservare per garantire una buona sopravvivenza alla civiltà umana per altri millenni a venire.
Solo il meteorite che ha spazzato via i dinosauri è riuscito a fare di peggio, ed in meno tempo.
Pensiamo però che per stare in equilibrio con le risorse della natura, la vita media dell'uomo era attorno ai 40 anni e vivere non era l'Eden.

Le risorse che abbiamo sputtanato nelle ultime 4/5 generazioni hanno permesso progressi scientifici inimmaginabili tra i quali anche nell'ambito medico, con conseguente miglioramento della qualità e della lunghezza della vita.

Senza quei progressi, molti di noi non sarebbero qui a scrivere perchè: A) ha più di 40 anni e B) non ci sarebbe internet ed il Forum :biggrin:
 
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Per onor di cronaca la Fram è stata poi liberata dai ghiacci, recuperata, andò al Polo Sud con Amundsen e ora fa bella mostra di sè al museo Fram di Oslo.
Vedi l'allegato 268323
ci ho passato una giornata intera!!!!!!!
ho lo stesso libro, da tanto tempo..... come anche quello di amundsen sulla conquista del Polo
anche se era poco più di cent'anni fa hanno vissuto avventure incredibili, sfidando ancora l'ignoto, un'epopea che non potrà più ripetersi su questo globo.....
 
Nel film "The North Face" uno dei giornalisti testimoni dei tentativi di salvataggio degli alpinisti ormai morenti confida alla protagoista che ciò che interessa la stampa è l' eroica impresa oppure l'immane tragedia.

Tutto il resto (ad esempio lo scamparla per un pelo) non fa notizia, non più di tanto almeno... forse per questo la Fram è poco conosciuta? In fondo, nel bene e nel male, ciò che resta del periodo eroico (e della retorica relativa) non si discosta da questo schema.


@nolby Il mio aggancio al sentiment attuale rispetto alla Natura, voleva essere un tentativo (impossibile?) di rilettura di questo passato eroico, sia pure senza tentazioni in stile woke del genere abbattimento statue e cose simili.

Forse l'unica cosa che si può dire è che se l' autore di una impresa militare o comunque di ribellione armata per una parte in causa è un eroe e per l'altra parte è un assassino, magari per queste imprese pacifiche potremmo dire: ok, eroi, però....
Nella prefazione del trattato Della guerra dello stratega tedesco Karl von Clausewitz (lettura impegnativa ma utilissima) si legge: "Le armi sono intrinsecamente sempre offensive, anche se impiegate per difendersi. Nel corso della storia sono sempre state chiamate offensive le armi avversarie e difensive le proprie. Un fucile è offensivo o difensivo a seconda che si stia davanti o dietro alla canna.

Il dannato Charles Bukowski scriveva in Panino al prosciutto: "Non esistono guerre giuste e guerre sbagliate. Una guerra è sbagliata solo quando la si perde. Tutte le guerre sono state combattute in nome di una giusta Causa da entrambe le parti. Ma solo la Causa dei vincitori diventa Nobile, per la storia. Non si tratta di chi ha torto e di chi ha ragione, ma solo di chi possiede i migliori generali e il miglior esercito!"

E negli ultimi anni si inizia a parlare dei briganti meridionali come di resistenti all'invasore sabaudo.
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ci ho passato una giornata intera!!!!!!!
ho lo stesso libro, da tanto tempo..... come anche quello di amundsen sulla conquista del Polo
anche se era poco più di cent'anni fa hanno vissuto avventure incredibili, sfidando ancora l'ignoto, un'epopea che non potrà più ripetersi su questo globo.....
E che probabilmente bisognerà tentare fuori dal globo.
 
Nella prefazione del trattato Della guerra dello stratega tedesco Karl von Clausewitz (lettura impegnativa ma utilissima) si legge: "Le armi sono intrinsecamente sempre offensive, anche se impiegate per difendersi. Nel corso della storia sono sempre state chiamate offensive le armi avversarie e difensive le proprie. Un fucile è offensivo o difensivo a seconda che si stia davanti o dietro alla canna.

Il dannato Charles Bukowski scriveva in Panino al prosciutto: "Non esistono guerre giuste e guerre sbagliate. Una guerra è sbagliata solo quando la si perde. Tutte le guerre sono state combattute in nome di una giusta Causa da entrambe le parti. Ma solo la Causa dei vincitori diventa Nobile, per la storia. Non si tratta di chi ha torto e di chi ha ragione, ma solo di chi possiede i migliori generali e il miglior esercito!"
Come dare torto?
 
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