- Parchi del Piemonte
-
- Parco delle Alpi Marittime
Dati
Data: giugno 2017
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Terme di Valdieri
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 13 ore
Chilometri: 27
Grado di difficoltà: PD
Descrizione delle difficoltà: pendenza del canale fino a 45°
Periodo consigliato: maggio-giugno
Segnaletica: paline. Bivi eccezionalmente ben segnalati
Dislivello in salita: 1850
Quota massima: 2851
Accesso stradale: da Borgo San Dalmazzo proseguire per Valdieri, Sant'Anna di Valdieri, Terme di Valdieri
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Immagino sia l'ultimo ghiacciolo della stagione invernale ma nel complessivo gita da sogno come tutte quelle svolte nella Valle Gesso che amo profondamente perchè è la valle che frequentavo nella mia giovinezza. I luoghi sono unici, fantastici e indimenticabili per chi ha la fortuna di visitarli.
Si comincia dal grande pianoro alluvionale del Valasco che non cessa mai di stupire anche se ci sono gia passato innumerevoli volte. La bella casa di caccia dei Reali di Savoia che da queste parti passavano tutte le loro estati costruendo una miriade di bei sentieri che adoperiamo ancora oggi. Essendo zona di confine, anche il regime ha contribuito a costruire un dedalo di strade carraie per rifornire le casermette del Vallo Alpino.
Sulla testata del vallone, verso destra i grandiosi e unici laghi Portette, Claus e Valscura, cime affascinanti come Caire de Prefouns, (a sud) Testa delle Portette, Testa del Claus, Cima della Lausa, Malinvern, Il Funs, le ardite Valrossa e Valmiana e il Matto (Nord, seconda per altezza dopo Argentera che fa capolino ad est con tutta la cresta di monti favolosi come Nasta, Baus, Bastione, Cima di Broccan fino alla Ghigliè.
Per finire la bella Valle Morta per il Colletto Valasco, In mezzo la nostra Tablasses e il fantastico vallone di Prefouns con alla destra la famosa (alpinisticamente parlando) Cresta Savoia, elegante da guardare dal basso.
E' così che ci siamo ritagliati due giorni feriali per avere la probabilità di essere soli al Rifugio e poter affrontare il canale di buon'ora per avere la neve migliore.
Partiamo dalle Terme attorno alle 11,30 con un po di ritardo a causa del traffico incontrato ma comunque in tempo per prendersela comoda e in poco più di un'ora siamo alla casa di caccia del Valasco, ora ristrutturata ed adibita a rifugio, ci si ferma per un dolcino e caffè per poi salire al pianoro superiore del Valasco, tralasciamo sulla destra la strada diretta al Questa per infilarci nella Valle Morta (direzione Colletto del Valasco) per poi abbandonare a metà costa e traversando sotto i primi contrafforti di Tablasses e Punta di Prefuns in direzione del lago delle Portette. Qualche accumulo persistente ed alcune valanghe ci obbligano a procedere con cautela sui ripidi versanti fino a raggiungere la testata del Vallone di Prefouns dove abbandoniamo gli zaini ed andiamo a dare un'occhiata al canale che si trova quasi all'inizio del Vallone verso sinistra.
La giovane amica che si era unita a noi, comunque attrezzata, non avendo nessuna esperienza di canali di neve, inizialmente per percorrere il giro dei laghi, appena visto, con decisione, temerarietà ed una sana dose di giovanile incoscienza ha subito esclamato: "E' facile, vengo anch'io". Poteva comunque contare sulla grande esperienza alpinistica dell' amico Mimmo che l'avrebbe condotta legata in conserva.
Riprendiamo il cammino ed in circa 45 minuti, circa le 17, raggiungiamo il Rifugio Emilio Questa, ricavato da un'ex casermetta militare sulla testata del bellissimo lago delle Portette
Mentre Lorenza, incantata e commossa fino alle lacrime, esclamando con ragione, continuamente "se c'è un pardiso, questo è qui", si fa gli occhi e riempie la memoria del cellulare di foto, io scendo al lago a fare rifornimento per la cena, Mimmo e Cristiano si danno da fare a recuperare rare radici di arbustri e pini mughi per accendere la stufa. Tira un'arietta di tramontana niente male che ci obbliga a coprirci abbastanza.
La cena a base di tortellini è degna di un resort di lusso, poi, attorno alla stufa accesa, Mimmo ci delizia coi racconti delle sue imprese sulle Grandes Jorasses, Cervino, Est e Nord del Monviso, tecniche di salita su neve e su roccia. Si esce ancora per qualche foto del tramonto con una bella luna piena che rende ancor più magica la serata fino all'ora della camomilla calda che prelude al dolce sonno nel sottotetto dell' invernale. Attorno alle 22 siamo già in branda perchè la mattina seguente la sveglia sarà di bun'ora.
La mattina la sveglia suona alle 5,30 usciamo subito per ammirare un' alba davvero spettacolare. Il venticello è cessato e sorprendentemente non fa freddo. Abbondante colazione a base di biscotti e te, rigovernato e spazzato il rifugio per lasciarlo pulito com'era, ci incamminiamo per raggiungere in una mezzora l'attacco.
Si indossano i ramponi, si lega Lorenza e dopo le ultime raccomandazioni si inizia decisamente a risalire il colatoio. Dopo un poco Lorenza è stanca e chiede quando sia finita la salita, noi la rincuriamo dicendo che il bello deve ancora venire. (bastardi dento
)
Entriamo nel canale, siamo ormai sui 40° costanti ed infine, quasi a metà su un gruppo di rocce affioranti, ci concediamo una pausa.
Noi siamo fatti così; i tempi, la prestazione sportiva non ci interessa; però portiamo a casa gli occhi pieni di cose rare, uniche, irripetibili.
La pendenza aumenta, siamo sui 45°: è il massimo del canale e ci accorgiamo di essere quasi in cima perchè la luminosità aumenta e fa capolino il primo sole, la pendenza in uscita molla un poco e finalmente dopo 2 ore e mezza siamo sul colletto che da a sud, in Francia, sul lago Negrè
La felicità di Lorenza traspare da tutti i suoi gesti, ha due occhi bellissimi, ci abbracciamo, mangiamo qualcosa e con quattro passi su pietraia siamo in vetta dove restiamo a lungo. Faccio vedere tutte le cime attorno, da me, da noi scalate e ad ogni nome come un ritornello: "anch'io la voglio". Ormai nessuno la terrà più.
Ridiscendiamo per la via normale. In corrispondenza dell'uscita, dal lato opposto, ormai senza più neve, una sorta di canale con tracce di passaggio ci porta ad inersecare il sentierino che da est (passo di Bresses) corre in direzione ovest, (passo di Prefouns, massima attenzione perchè subito non ben visibile) su pietraie e rada erba fino alle roccette di una crestina laterale che si superano abbastanza agevolmente. (EE) Il sentierino diviene più marcato ed in breve siamo al Passo di Prefouns per il pranzo.
Come al solito, quando si va sul confine, Francia batte sempre Italia: noi quattro e sette francesi.
Ultimo tratto da percorrere con estema attenzione. Dobbiamo abbandonare il sentiero estivo che va a passare sulla sinistra orografica del Vallone del Prefouns, proprio sotto la Cresta Savoia perchè ci obbligherebbe a pericolosi traversi su costone ripidissimo e decidiamo di scendere dritti, faccia a monte finchè la pendenza si aggira sui 40°, poi zizagando ed infine quando il pendio si attenua, giù dritti fino in basso dove ritroviamo il sentiero scoperto, riposta l'attrezzatura nello zaino, riprendiamo la strada del giorno prima, a destra verso la Valle Morta, poi Valasco e Terme non senza aver prima dato il nostro contributo allo sviluppo dell'economia montana fermandoci lungamente al rifugio Valasco per una meritata e a lungo desiderata birra fresca.
nel bosco alle spalle delle Terme di Valdieri
La bella cascata, rigonfia dallo scioglimento che prelude al grande pianoro del Valasco
Casa Reale di Caccia
Piano superiore del Valasco
Gli esaustivi cartelli del parco posti ad ogni bivio
Vallone del Prefouns, a sinistra il canale nord-ovest
Apprensione e ammirazione
andando al rifugio Questa: Colle del Drous, Malinvern, Valrossa, il Funs
Valmiana e Matto, in basso i due pianori del Valasco
Ultimi tornantini per il Questa
ed ecco il lago semi ghiacciato e la Testa di Prefouns
elegante Testa delle Portette
Rocca di Valmiana e le cime del Monte Matto
Malinvern, Valrossa, Il Funs
Cena
Tramonto
Cresta Savoia
tramonto sul Matto
Spunta la luna dal passo di Prefouns, la parte alta del canale sempre in vista
Zoona notte
Alba
e spunta il sole tra il Matto e l'Argentera
.... e invade la conca del lago
Testa del Claus
In cammino verso il canale di Tablasses
Delicati traversi sulla mulattira Questa-Colletto del Valasco
e di nuovo il vallone del Prefouns, Cresta Savoia con le luci del mattino
si comincia a risalire il colatoio
Pausa ristoratrice
e si arriva alla massima pendenza
e si esce a due passi dalla vetta
Quando si cammina con una signora spetta a lei la vetta.
Non so se usa ancora tra i giovani questi piccoli gesti di galanteria
Felicità. Il Monviso fa capolino appena dietro Rocca La Paur
Alpi Marittime francesi e Lac Negrè in primo piano
Argentera
Cresta di Confine fino al Bastione e Ghigliè
Caire di Prefouns e Cresta Savoia
Lago delle Portette, lago del Claus ancora più ghiacciato. Testa del Claus e Malinvern
.... e un animale.... chi sarà??
zoom sui laghi
dal Malinvern alla Paur
Nasta, Bastione, Broccan e Ghigliè proseguimento della cresta dell'Argentera
Ardite e fantastiche rocce al passo del Prefouns, dieto la frastagliatissima e perpendicolare Cresta Savoia
Vallone del Prefouns
Ultimo sguardo dai colori della primavera
Ed infine sosta all'accogliente rifugio Valasco
Mi dispiace per le troppe foto, ma ne ho tolte molte bellissime. Di più non ho saputo fare
Prosit!!!!
Data: giugno 2017
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Terme di Valdieri
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 13 ore
Chilometri: 27
Grado di difficoltà: PD
Descrizione delle difficoltà: pendenza del canale fino a 45°
Periodo consigliato: maggio-giugno
Segnaletica: paline. Bivi eccezionalmente ben segnalati
Dislivello in salita: 1850
Quota massima: 2851
Accesso stradale: da Borgo San Dalmazzo proseguire per Valdieri, Sant'Anna di Valdieri, Terme di Valdieri
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Immagino sia l'ultimo ghiacciolo della stagione invernale ma nel complessivo gita da sogno come tutte quelle svolte nella Valle Gesso che amo profondamente perchè è la valle che frequentavo nella mia giovinezza. I luoghi sono unici, fantastici e indimenticabili per chi ha la fortuna di visitarli.
Si comincia dal grande pianoro alluvionale del Valasco che non cessa mai di stupire anche se ci sono gia passato innumerevoli volte. La bella casa di caccia dei Reali di Savoia che da queste parti passavano tutte le loro estati costruendo una miriade di bei sentieri che adoperiamo ancora oggi. Essendo zona di confine, anche il regime ha contribuito a costruire un dedalo di strade carraie per rifornire le casermette del Vallo Alpino.
Sulla testata del vallone, verso destra i grandiosi e unici laghi Portette, Claus e Valscura, cime affascinanti come Caire de Prefouns, (a sud) Testa delle Portette, Testa del Claus, Cima della Lausa, Malinvern, Il Funs, le ardite Valrossa e Valmiana e il Matto (Nord, seconda per altezza dopo Argentera che fa capolino ad est con tutta la cresta di monti favolosi come Nasta, Baus, Bastione, Cima di Broccan fino alla Ghigliè.
Per finire la bella Valle Morta per il Colletto Valasco, In mezzo la nostra Tablasses e il fantastico vallone di Prefouns con alla destra la famosa (alpinisticamente parlando) Cresta Savoia, elegante da guardare dal basso.
E' così che ci siamo ritagliati due giorni feriali per avere la probabilità di essere soli al Rifugio e poter affrontare il canale di buon'ora per avere la neve migliore.
Partiamo dalle Terme attorno alle 11,30 con un po di ritardo a causa del traffico incontrato ma comunque in tempo per prendersela comoda e in poco più di un'ora siamo alla casa di caccia del Valasco, ora ristrutturata ed adibita a rifugio, ci si ferma per un dolcino e caffè per poi salire al pianoro superiore del Valasco, tralasciamo sulla destra la strada diretta al Questa per infilarci nella Valle Morta (direzione Colletto del Valasco) per poi abbandonare a metà costa e traversando sotto i primi contrafforti di Tablasses e Punta di Prefuns in direzione del lago delle Portette. Qualche accumulo persistente ed alcune valanghe ci obbligano a procedere con cautela sui ripidi versanti fino a raggiungere la testata del Vallone di Prefouns dove abbandoniamo gli zaini ed andiamo a dare un'occhiata al canale che si trova quasi all'inizio del Vallone verso sinistra.
La giovane amica che si era unita a noi, comunque attrezzata, non avendo nessuna esperienza di canali di neve, inizialmente per percorrere il giro dei laghi, appena visto, con decisione, temerarietà ed una sana dose di giovanile incoscienza ha subito esclamato: "E' facile, vengo anch'io". Poteva comunque contare sulla grande esperienza alpinistica dell' amico Mimmo che l'avrebbe condotta legata in conserva.
Riprendiamo il cammino ed in circa 45 minuti, circa le 17, raggiungiamo il Rifugio Emilio Questa, ricavato da un'ex casermetta militare sulla testata del bellissimo lago delle Portette
Mentre Lorenza, incantata e commossa fino alle lacrime, esclamando con ragione, continuamente "se c'è un pardiso, questo è qui", si fa gli occhi e riempie la memoria del cellulare di foto, io scendo al lago a fare rifornimento per la cena, Mimmo e Cristiano si danno da fare a recuperare rare radici di arbustri e pini mughi per accendere la stufa. Tira un'arietta di tramontana niente male che ci obbliga a coprirci abbastanza.
La cena a base di tortellini è degna di un resort di lusso, poi, attorno alla stufa accesa, Mimmo ci delizia coi racconti delle sue imprese sulle Grandes Jorasses, Cervino, Est e Nord del Monviso, tecniche di salita su neve e su roccia. Si esce ancora per qualche foto del tramonto con una bella luna piena che rende ancor più magica la serata fino all'ora della camomilla calda che prelude al dolce sonno nel sottotetto dell' invernale. Attorno alle 22 siamo già in branda perchè la mattina seguente la sveglia sarà di bun'ora.
La mattina la sveglia suona alle 5,30 usciamo subito per ammirare un' alba davvero spettacolare. Il venticello è cessato e sorprendentemente non fa freddo. Abbondante colazione a base di biscotti e te, rigovernato e spazzato il rifugio per lasciarlo pulito com'era, ci incamminiamo per raggiungere in una mezzora l'attacco.
Si indossano i ramponi, si lega Lorenza e dopo le ultime raccomandazioni si inizia decisamente a risalire il colatoio. Dopo un poco Lorenza è stanca e chiede quando sia finita la salita, noi la rincuriamo dicendo che il bello deve ancora venire. (bastardi dento

Entriamo nel canale, siamo ormai sui 40° costanti ed infine, quasi a metà su un gruppo di rocce affioranti, ci concediamo una pausa.
Noi siamo fatti così; i tempi, la prestazione sportiva non ci interessa; però portiamo a casa gli occhi pieni di cose rare, uniche, irripetibili.
La pendenza aumenta, siamo sui 45°: è il massimo del canale e ci accorgiamo di essere quasi in cima perchè la luminosità aumenta e fa capolino il primo sole, la pendenza in uscita molla un poco e finalmente dopo 2 ore e mezza siamo sul colletto che da a sud, in Francia, sul lago Negrè
La felicità di Lorenza traspare da tutti i suoi gesti, ha due occhi bellissimi, ci abbracciamo, mangiamo qualcosa e con quattro passi su pietraia siamo in vetta dove restiamo a lungo. Faccio vedere tutte le cime attorno, da me, da noi scalate e ad ogni nome come un ritornello: "anch'io la voglio". Ormai nessuno la terrà più.
Ridiscendiamo per la via normale. In corrispondenza dell'uscita, dal lato opposto, ormai senza più neve, una sorta di canale con tracce di passaggio ci porta ad inersecare il sentierino che da est (passo di Bresses) corre in direzione ovest, (passo di Prefouns, massima attenzione perchè subito non ben visibile) su pietraie e rada erba fino alle roccette di una crestina laterale che si superano abbastanza agevolmente. (EE) Il sentierino diviene più marcato ed in breve siamo al Passo di Prefouns per il pranzo.
Come al solito, quando si va sul confine, Francia batte sempre Italia: noi quattro e sette francesi.
Ultimo tratto da percorrere con estema attenzione. Dobbiamo abbandonare il sentiero estivo che va a passare sulla sinistra orografica del Vallone del Prefouns, proprio sotto la Cresta Savoia perchè ci obbligherebbe a pericolosi traversi su costone ripidissimo e decidiamo di scendere dritti, faccia a monte finchè la pendenza si aggira sui 40°, poi zizagando ed infine quando il pendio si attenua, giù dritti fino in basso dove ritroviamo il sentiero scoperto, riposta l'attrezzatura nello zaino, riprendiamo la strada del giorno prima, a destra verso la Valle Morta, poi Valasco e Terme non senza aver prima dato il nostro contributo allo sviluppo dell'economia montana fermandoci lungamente al rifugio Valasco per una meritata e a lungo desiderata birra fresca.
nel bosco alle spalle delle Terme di Valdieri
La bella cascata, rigonfia dallo scioglimento che prelude al grande pianoro del Valasco
Casa Reale di Caccia
Piano superiore del Valasco
Gli esaustivi cartelli del parco posti ad ogni bivio
Vallone del Prefouns, a sinistra il canale nord-ovest
Apprensione e ammirazione
andando al rifugio Questa: Colle del Drous, Malinvern, Valrossa, il Funs
Valmiana e Matto, in basso i due pianori del Valasco
Ultimi tornantini per il Questa
ed ecco il lago semi ghiacciato e la Testa di Prefouns
elegante Testa delle Portette
Rocca di Valmiana e le cime del Monte Matto
Malinvern, Valrossa, Il Funs
Cena
Cresta Savoia
tramonto sul Matto
Spunta la luna dal passo di Prefouns, la parte alta del canale sempre in vista
Zoona notte
Alba
e spunta il sole tra il Matto e l'Argentera
.... e invade la conca del lago
Testa del Claus
In cammino verso il canale di Tablasses
Delicati traversi sulla mulattira Questa-Colletto del Valasco
e di nuovo il vallone del Prefouns, Cresta Savoia con le luci del mattino
si comincia a risalire il colatoio
Pausa ristoratrice
e si arriva alla massima pendenza
e si esce a due passi dalla vetta
Quando si cammina con una signora spetta a lei la vetta.
Non so se usa ancora tra i giovani questi piccoli gesti di galanteria

Felicità. Il Monviso fa capolino appena dietro Rocca La Paur
Alpi Marittime francesi e Lac Negrè in primo piano
Argentera
Cresta di Confine fino al Bastione e Ghigliè
Caire di Prefouns e Cresta Savoia
Lago delle Portette, lago del Claus ancora più ghiacciato. Testa del Claus e Malinvern
.... e un animale.... chi sarà??
zoom sui laghi
dal Malinvern alla Paur
Nasta, Bastione, Broccan e Ghigliè proseguimento della cresta dell'Argentera
Ardite e fantastiche rocce al passo del Prefouns, dieto la frastagliatissima e perpendicolare Cresta Savoia
Vallone del Prefouns
Ultimo sguardo dai colori della primavera
Ed infine sosta all'accogliente rifugio Valasco
Mi dispiace per le troppe foto, ma ne ho tolte molte bellissime. Di più non ho saputo fare
Prosit!!!!