Le tavole sinottiche, queste sconosciute.
Ogni guida ai funghi che si rispetti ha molte cose oltre alla foto.
Anzi, fosse per me la foto la cancellerei proprio.
Per esempio: l'amanita muscaria, il fungo di biancaneve quello rosso pintiricchiato di bianco.
Normalmente si presenta come un bel fungotto con volva, anello, e resti di "velo" bianchi su un cappello rosso carminio.
Pero' se ha preso poca acqua il cappello e' scolorito e sempra arancione/giallino e il velo potrebbe essersi staccato.
Per farla breve un raccoglitore inesperto/distratto potrebbe scambiarla per una Caesarea.
Ovviamente non è così, ma a quel punto l'unica differenza è l'aspetto della volva e nel gambo che nella muscaria e' cavo.
A saperlo...
Ci sono poi alcuni funghi del genere russula che, in condizioni di umidità e temperatura adeguati, diventano ciccioni come dei porcini. Ovviamente non sono porcini: il cappello è viscido e invece dei tubuli hanno le lamelle.
Sempre per chi lo sa.
Pero' a vedere solo l'immagine di un porcino e di una russula foetens troppo cresciuta, lo sbaglio è dietro l'angolo, anche se di poco danno per fortuna, ma il risultato è un pranzo immangiabile.
Chi ha tempo e voglia deve dimenticarsi della foto e guardare i particolari: la forma complessiva (gambo e cappello, clava, pera, stella, coppa, mensola... ecc...), il cappello, il sistema di diffusione delle spore (lamelle, tubuli o aculei) e il colore, il viraggio, la forma e la consistenza del gambo, la presenza di una volva e di un velo, l'anello se c'e'... insomma un insieme di dettagli che costituisce la carta di identità di un fungo anche se l'aspetto, per vari motivi, non è quello del manuale.
Le tavole sinottiche vi permettono, in base ad una serie di domande, di capire a quale famiglia appartiene il fungo trovato e tentarne il riconoscimento in modo più preciso.
Vale sempre la regola che se non lo riconosci non lo tocchi e lo lasci li dov'e'.
Alcune considerazioni poi circa la tossicità dei funghi: anche un porcino può causare danni seri se rimane in frigorifero troppo a lungo, la maggior parte dei "funghi" poi è costituita da chitina, una proteina molto abbondante nell'esoscheletro di molti insetti.
E' piuttosto indigesta e grandi quantitativi possono procurare bei mal di pancia.
Vi è poi un'attività doppiamente pericolosa, praticata da un numero sempre minore di persone: la raccolta col rastrello.
I funghi sono difficili da vedere per i neofiti che devono ancora allenare gli occhi.
Così qualche pigrone pensa bene di usare un rastrello sul sottobosco per tirare fuori tutto.
Come s'e' detto qualche post addietro il vero fungo, ossia il micelio superiore (formato dall'unione di due ife di genere diverso), vive sottoterra. Nel caso dei saprofiti (si nutrono di tessuti morti e lavorano alla loro decomposizione) il micelio si trova immediatamente sotto il fogliame e il rastrello lo distrugge senza possibilità di recupero.
Il rischio è dato dalla presenza di altro oltre ai funghi cercati, per esempio uno scorpioncino o un ovolo di tignosa verdognola (alias: amanita phalloides) che si disintegra sotto al dente del rastrello e contamina tutto quel che viene raccolto: ricordo che bastano 70gr di fungo per far fuori un uomo e spedire al pronto soccorso una famiglia.
L'altro rischio è incontrare me, o un altro fungarolo amante dei boschi, che lascia cadere (accidentalmente) qualcosa di spiacevole sotto al rastrello come la psilocybe cubensis... (o peggio!).
Ultima considerazione: per quanto comode le buste di plastica provocano la stessa reazione del rastrello tanto nei fungaroli quanto nelle guardie forestali.
Scopo del "fungo" (cioè del carpoforo cacciato fuori dal micelio) è diffondere le spore.
Sollevarei il fungo, metterlo nel cesto e portarlo a spasso per il bosco è un regalo immenso che si fa al fungo e che sentitamente vi ringrazierebbe, se potesse.
La plastica però impedisce al fungo di spargere le spore.
Lo so, sono nozioni ovvie, ma che è sempre bene ricordare e al corso di "micologia" obbligatorio per conseguire il patentino si apprendono queste e molte altre nozioni in grado, letteralmente, di salvarvi la vita.
O, quantomeno, di risparmiarvi una multa molto salata.
Buona raccolta a tutti
(e non esagerate)
A.