In montagna da solo

mah... io non vedo sostanziali differenze fra l'andare da solo o in compagnia: l'unica vera cosa è il livello di prudenza e di attenzione, che deve essere necessariamente più alto e con l'accortezza di lasciare detto prima dove si va e non cambiare radicalmente zona senza avvisare (es. il telefono non prende), tanto più se il percorso è difficile.
Per il resto non cambia nulla.

Mi dispiace quando sento che uno si trova sempre da solo perchè non ha trovato compagnia o non l'ha più.
Sulla base del mio vissuto, però, devo dire che mi pare strano: ma davvero intorno a dove vivete voi, o diciamo nel raggio di 20 km, non ci sono gruppi cui partecipare e nei quali stringere amicizie?
Frequentando le sezioni cai, dopo poco tempo nascono sempre contatti ed amicizie che portano inevitabilmente ad uscite spontanee e non solo a gite sociali organizzate.
Capisco che se uno vive nel cuore della pianura padana, magari è più difficile trovare chi ha passione di andare in montagna, ma se uno vive nella pedemontana o nella prima parte della pianura le offerte sono sovrabbondanti.
Conosco sezioni CAI attivissime del milanese, così come della pianura Veneta: Legnago e Rovigo (guardate dove sono), hanno una vivace attività e Rovigo ha addirittura una scuola di alpinismo e di scialpinismo ben frequentata.
 
Forse non mi hai letto all'inizio o forse non mi sono spiegato bene io. Ho più di 60 anni, vado in montagna da quando ne avevo... boh? 8? Mio padre, geologo, fece mezzo arco alpino a piedi, cercando l'uranio per Mattei: cominciai con lui, che mi fornì le basi.
Poi non ho mai smesso, con un approccio molto tranquillo e prudente (a mia moglie è mancato un fratello, causa incidente in montagna, fatti un'idea della mia situazione...).
Negli ultimi vent'anni avevo ritrovato un compagno delle superiori (ci siamo ritrovati grazie a questo forum, ancora grazie!), con cui mi sono sempre trovato molto bene. Avventuroso ma prudente, proprio come me. Bici, scarponi o ciaspole, l'importante era muoversi, con regolarità. Ora è in pensione ed è andato a vivere all'estero. Tutto da rifare. Gli altri, che negli anni si erano accodati a noi, non hanno la stessa passione. E poi, ci vuole feeling.

Trovare il giusto compagno di uscite è meno facile di quanto si potrebbe pensare.

Mi sono iscritto al CAI (anzi, iscritto di nuovo, lo sono stato da ragazzo) ed ho dato disponibilità per la manutenzione dei sentieri, per cominciare. Ma la cosa richiederà tempo.

Nel frattempo, mi sto levando la curiosità dell'uscita in solitaria, che da anni mi incuriosiva e che, anche per ridurre le ansie della famiglia, non ho mai provato a praticare.

Spero di aver chiarito meglio le mie personali inclinazioni ed esigenze.

In sintesi: la vita è (sperabilmente...:biggrin:) lunga, ma anche molto varia...
 
, non hanno la stessa passione. E poi, ci vuole feeling.

Trovare il giusto compagno di uscite è meno facile di quanto si potrebbe pensare.
Sono assolutamente d'accordo, in fondo ognuno ha un proprio modo di affrontare l'ambiente selvaggio, ha le proprie predilezioni ecc. con gli altri è inevitabile il doversi adattare almeno un po', e questo per me significa perdere parte di quello che vado cercando ... un po' di libertà.
Poi certo che qualche volta si può fare, ma per me non è la regolarità.

Per assurdo poi mi sono sempre trovato a pianificare molto di più andando con altri decidendo in anticipo percorso, soste punti da visitare ....
da solo di certo cera solo il punto di partenza ...il resto avventura sull'istinto del momento.

Però sia chiaro, mai fatto nulla di particolarmente impegnativo ne troppo lungo, il rientro era sempre calcolato nel primo pomeriggio in modo che nel caso di eventuali imprevisti ci fosse tempo per risolvere.

probabilmente è che il mio stile è piuttosto personale, in fondo a me poco importa dove sono o quale percorso faccio ... mi interessa di più vivere il silenzio o i rumori della natura in solitudine.
Per questo mi aveva un po' sorpreso leggere di qualcuno che canticchia ecc. io cerco di essere più silenzioso possibile attento ad ogni rumore.

un po' di paura si ...aiuta a fare attenzione, ma mai troppa.
 
@Cordy e @wildwildcat ok, non non voglio insegnare niente a nessuno, forse a mia volta non ho chiarito bene cosa volevo dire.
Per me ciascuno può fare quello che vuole, quindi se andare in montagna da solo è una scelta cercata e voluta, significa che a lui va bene e non ha senso dire altro.
Io volevo solo dire che se invece che una scelta, l'andare da soli diventa in gran parte un ripiego perchè non si trova la compagnia o questa è venuta a mancare, allora le vie ci sono eccome!
Certo, ci vuole un po' di frequentazione per avviare i rapporti personali; capita anche che ci siano sezioni meno attive e frequentate di altre, quindi anche questo può diventare un criterio di scelta.
Poi, un altro consiglio è quello di non creare coppie fisse isolate: un conto è arrampicare, attività nella quale serve davvero avere una cerchia abbastanza stabile di compagni per intendersi bene, ma in tutte le altre attività, più varietà c'è, meglio è, a patto ovviamente che si tratti di compagnia piacevole.
Poi certo, bisogna saperci stare in compagnia.

Io personalmente vado da sempre da solo in montagna - e anche altrove - e non ho problemi a starci, in pace con me stesso, in silenzio e senza ansie.
Le mie gite in solitaria però sono una quota minima del totale delle gite, perchè la mia attività la faccio con amici (non sono pochi e non sono sempre quelli) e, onestamente, non ho mai dovuto accettare chissà quali compromessi e questo nè perchè sia io a dettare legge, nè perchè a me vada bene qualsiasi cosa.
Semplicemente si decidono assieme alcune cose, mentre la gran parte vengono da sè.
 
Ultima modifica:
Le motivazioni che ci portano in montagna sono sempre personali e pure mutevoli: una volta voglio provare a sentire la fatica, il piacere del corpo posto sottto sforzo. Altre una serena camminata. A volte solo, altre in conpagnia... Quindi comprendo le posizioni di ogniuno. Quel che davvero conta, è trarne beneficio. Che ci si voglia rilassare, allenare, dimenticare delusioni e amarezze.... Tutto va bene.
 
Secondo tentativo!:)
Stavolta è andato tutto decisamente bene, forse anche troppo!
Ho scelto di fare un percorso sconosciuto, mi sono armato di cartina CAI della mia zona (un residuato bellico... un'edizione del 2007...) ed ho selezionato un percorso che, sulla carta, non fosse solo una passeggiatina, ma nemmeno qualcosa di troppo sfidante, dati anche i problemi incontrati nel primo test.
Sentiero CAI 137, in provincia di Piacenza. Parte da Marsaglia, comune di Corte Brugnatella, in val Trebbia e sale fino al percorso 001, cioè al crinale spartiacque fra le valli Trebbia e Nure. La cartina (dovrò comprarne una aggiornata...) mi dice 2 h 45', 7,4 km per 910 m di dislivello. Tipologia: E.
La mattina sul presto, prendo la macchina ed arrivo in un'oretta a Marsaglia, parcheggio, consulto il GPS e vedo che sono a 320 mslm. Inizio a salire con un bel clima di quelli che piacciono a me: il sole sta sorgendo, ci sono -3° C e sto proprio bene.
Il primo tratto è piuttosto malmesso e non reca più le indicazioni CAI bianco rosse, quanto delle tabelle che lo qualificano come "percorso la scarpa", comunque la traccia è chiarissima. In breve, supero un tratto un po' ripido, con frequenti punti in cui c'è quasi da arrampicarsi ed arrivo sulla costa del Castagno, circa 300 m di dislivello in pochissimi metri. Poi, sempre in salita, la traccia fra le rocce diventa una forestale, dal fondo molto malmesso e sempre in salita, a volte poco ripida, a volte di più. Dopo più di un'ora e mezza, fradicio di sudore nonostante il freddo e l'ombra, vedo i tetti del primo punto acqua, Torre Metteglia. Quattro case, non disabitate, ma nemmeno con abitanti in vista. Proseguo su una strada asfaltata fino alla chiesa di Metteglia e poi prendo (finalmente!) la traccia CAI 137. Purtroppo, al ritorno a casa dovrò lavare e disinfettare gli scarponi: la zona è sotto allarme peste suina.
Arrivo in un'altra ora e mezza abbondante, prima a fontana Marenga e poi al crinale con il ricongiungimento con il percorso 001 (quota 1230).
Fa un freddo cane, c'è il sole, ma si sta alzando un po' di vento, non certo da allerta gialla... come in effetti è stata proclamata, ma io sono ancora fradicio di sudore, per cui riprendo la strada da cui sono venuto e mi fermo solo a Fontana Marenga per prendere la tavoletta di cioccolato e sbranarla in quattro morsi. Un bicchiere di té caldo e sono pronto per scendere.
Finalmente la temperatura "molla" un po', sarò a zero gradi all'arrivo a Marsaglia.
Ad un paio di km circa da Marsaglia decido di non fare l'ultimo pezzo in discesa seguendo il percorso dell'andata, per non rischiare di cadere sul punto più ripido, la discesa finale. In effetti, come diciamo dalle mie parti, "prendo l'onda", cioè scivolo in discesa e per non cadere accelero il passo, almeno due o tre volte, nei punti più ripidi. Poi, esco dal percorso tracciato, prendo una forestale che in breve mi porta ad un gruppo di case (c'è solo un cane, ma almeno qui non posso dire che non c'è neanche un cane...:D) ed in 5 km sono alla macchina. Il percorso su asfalto mi massacra un po' le gambe, ma almeno non ho rischi di sorta: non vedrò nemmeno un'auto... 910 m di dislivello confermati, percorso totale in 6 ore circa (sono le 3 del pomeriggio quando arrivo all'auto), quindi mezz'ora più del previsto dal CAI e secondo il mio odometro in effetti ho fatto 18,5 km.

Considerazioni conclusive.
1. niente male, per un vecchietto fuori allenamento.
2. ho visto un rapace, non sono in grado di indicare cosa perché è stata una visione fugace, ma dato che non era molto grande e marroncino, azzarderei un falco.
3. ho visto un daino. Il mio ansimare in un punto di salita ripida lo ha convinto ad attraversare la strada 200 sopra di me e sparire nel folto del bosco...
4. non ho perso la strada, anzi: mi sono ritracciato una parte del percorso "on the go", considerando la situazione incontrata.

Che dire? Mi piace sempre di più. Sta diventando una droga...:woot:

PS: parte di questo messaggio, con qualche foto, verrà postato anche come escursione. Mi scuso per la doppia lettura.
 
Direi buono! Assolutamente corretto decidere di fare più strada, ma evitando un punto insidioso. Non sono mai stato in quelle zone, ma immagino ambienti non turistici. E aggiungo i complimenti anche per il senso civico, di evitare una eventuale propagazione di agenti patogeni. E qui, si aprirebbe un altro grande capitolo legato al cambiamento climatico, l'abbandono dei mestieri legati alla montagn,ala diffusione enorme di zecche e altri patogeni fra la fauna. Nel complesso, come pure io affermavo, è una modalità di andar per monti che ha aspetti e risvolti peculiari, che non ci si aspetterebbe dalla sola differenza di esser soli o in 2
 
Cxx quanti solitari... che peccato non essere vicini, ci saremmo potuti unire per uscire insieme (non e' una battuta,dico davvero). l'escursionismo, il bivacco non piace ai piu' purtroppo. bello leggere i tuoi post Cordy ma anche quelli di TiWoodvivor e di Musmontis sono fantastici,sembra di leggere pagine di Bryson.Vi sono vicino e condivido cio' che avete scritto.Spero di poter rimettere lo zaino in spalla a breve per far parte del gruppo a pieno titolo.
 
Ultima modifica:
Cxx quanti solitari... che peccato non essere vicini, ci saremmo potuti unire per uscire insieme (non e' una battuta,dico davvero). l'escursinismo, il bivacco non piace ai piu' purtroppo. bello leggere i tuoi post Cordy ma anche quelli di TiWoodvivor e di Musmontis sono fantastici,sembra di leggere pagine di Bryson.Vi sono vicino e condivido cio' che avete scritto.Spero di poter rimettere lo zaino in spalla a breve per far parte del gruppo a pieno titolo.
Ossimoro... :roll:
 
Sì, tutti nello stesso luogo, ma in giorni diversi.
:lol::lol:
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Comunque lo si riconosce proprio che questa è, per così dire, la "seconda generazione" del forum (se non la terza).
Perchè in fondo i temi sono sempre quelli, si affrontano prima o poi tutti come con una ruota girevole, e poi si ricomincia daccapo ! :D
Ricordo questo thread del 2011 dove si evinceva già allora - da un apposito sondaggio - come i lupi solitari in questo forum fossero la schiacciante maggioranza (>80% :woot:).
Dopo 13 anni, nulla di nuovo sotto il sole...siamo sempre lì :lol: :)

https://www.avventurosamente.it/xf/threads/cani-sciolti-o-da-branco.9649/
 
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Cxx quanti solitari... che peccato non essere vicini, ci saremmo potuti unire per uscire insieme (non e' una battuta,dico davvero). l'escursinismo, il bivacco non piace ai piu' purtroppo. bello leggere i tuoi post Cordy ma anche quelli di TiWoodvivor e di Musmontis sono fantastici,sembra di leggere pagine di Bryson.Vi sono vicino e condivido cio' che avete scritto.Spero di poter rimettere lo zaino in spalla a breve per far parte del gruppo a pieno titolo.
Message in a bottle
 
Forse non mi hai letto all'inizio o forse non mi sono spiegato bene io. Ho più di 60 anni, vado in montagna da quando ne avevo... boh? 8? Mio padre, geologo, fece mezzo arco alpino a piedi, cercando l'uranio per Mattei: cominciai con lui, che mi fornì le basi.
Poi non ho mai smesso, con un approccio molto tranquillo e prudente (a mia moglie è mancato un fratello, causa incidente in montagna, fatti un'idea della mia situazione...).
Negli ultimi vent'anni avevo ritrovato un compagno delle superiori (ci siamo ritrovati grazie a questo forum, ancora grazie!), con cui mi sono sempre trovato molto bene. Avventuroso ma prudente, proprio come me. Bici, scarponi o ciaspole, l'importante era muoversi, con regolarità. Ora è in pensione ed è andato a vivere all'estero. Tutto da rifare. Gli altri, che negli anni si erano accodati a noi, non hanno la stessa passione. E poi, ci vuole feeling.

Trovare il giusto compagno di uscite è meno facile di quanto si potrebbe pensare.

Mi sono iscritto al CAI (anzi, iscritto di nuovo, lo sono stato da ragazzo) ed ho dato disponibilità per la manutenzione dei sentieri, per cominciare. Ma la cosa richiederà tempo.

Nel frattempo, mi sto levando la curiosità dell'uscita in solitaria, che da anni mi incuriosiva e che, anche per ridurre le ansie della famiglia, non ho mai provato a praticare.

Spero di aver chiarito meglio le mie personali inclinazioni ed esigenze.

In sintesi: la vita è (sperabilmente...:biggrin:) lunga, ma anche molto varia...
Mi auto-rispondo per aggiornarvi. Dopo le 2 uscite in solitaria, ho fatto due uscite di manutenzione dei sentieri con il CAI. Nei limiti ridotti di tempo che ho, proseguirò entrambe le attività, sono cose troppo diverse.
Da noi i sentieristi sono davvero molto pochi e la rete molto estesa, quindi c'è bisogno e mi fa piacere dare una mano.
Sono attività molto basiche, di solito vengono rinfrescati i segnali bianco rossi, ci si segnano le eventuali problematiche (mica si gira con pali e cartelli nello zaino...:woot:) ed in generale si dà una bella pulita per garantire un transito decente ai pedoni ed una buona visibilità ai segnali. Naturalmente, dato che ci si ferma spesso a fare i giardinieri o gli imbianchini, a fine giornata non si sono fatte percorrenze importanti. E poi sono tutti pensionati... sono il più giovane!:D
Vorrei scrivere che "preferisco non stancarli", ma è tutta gente con MOLTA più esperienza di me. Quindi, bene così: imparare m'è sempre piaciuto.
In questo momento, causa meteo avverso, mi limito ad un po' di manutenzione: pulizia, disinfezione e lucidatura scarponi, faccio passare lo zaino, ecc. speriamo nella primavera...:(
 
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